Capitolo 27 - Parte 2

234 26 57
                                    




Macarena


Apro gli occhi, una luce mi acceca.

Sento delle voci.

"Oddio, guarda che macello..."

"Non abbiamo tempo per i commenti, mettetele subito sull'ambulanza."

"La bionda in quella di destra, la mora nell'altra."

No, non è così che deve essere.

Io voglio stare con Zulema e vorrei dirlo, ma sono troppo debole per parlare.

Mi prendono e mi mettono su una barella, poi sull'ambulanza. Mi mettono un respiratore e mi collegano a una macchina che indica i miei segni vitali.

Non riesco a tenere gli occhi aperti, ma sento due uomini parlare tra di loro.

"Povere ragazze..."

"E il loro amico?"

Il loro amico?

Oddio.

Parlano di Rajab.

Cos'è successo a Rajab?

"Aveva una ferita profonda alla testa, ma penso che ce la farà."

"Lei può sentirci?"

"Non lo so..."

Vorrei dire loro che li sento, vorrei sapere come sta Zulema, come sta Rajab, ma non posso parlare e mi sembra di impazzire. Vorrei urlare e non riesco nemmeno a sussurrare, tantomeno ora che mi hanno messo il respiratore senza il quale morirei di sicuro.


Credo di aver perso conoscenza di nuovo.

Mi risveglio all'improvviso e vedo un soffitto bianco. Mi sto muovendo, o meglio sono su una barella che si sta muovendo.

Zulema?

Dov'è Zulema?

Ad un certo punto, arrivo in una stanza enorme e mi mettono su un tavolo.

Sono in una sala operatoria, almeno credo. Ci sono degli uomini e delle donne con delle mascherine che mi guardano.

Mi tolgono il respiratore per un momento.

"Zulema..."

Una donna mi mette quello che sembra essere un altro respiratore e mi osserva.

"Sei all'ospedale, dobbiamo operarti. Adesso ti faremo l'anestesia così non sentirai nulla, cerca di rilassarti."

Mi divincolo e chiedo di Zulema, parlando sotto il respiratore. Voglio sapere come sta, ho bisogno di sapere se è viva.

"Credo stia chiedendo della sua amica." dice un altro chirurgo alla dottoressa.

"Lei... È in un'altra sala operatoria adesso. Faremo il possibile, per entrambe."

Non mi piace il suo sguardo, è come se nascondesse qualcosa di orribile, ma almeno Zulema è viva.

Sapevo già che è molto ferita.

Come, del resto, lo sono anche io.


Apro gli occhi e non ricordo nulla.

Mi fa male la testa e sono confusa.

Piano piano, mi torna tutto in mente.

Sono viva?

Non riesco a credere di essere viva.

Quando premo il pulsante per chiamare i medici arriva subito la dottoressa che mi ha parlato in sala operatoria.

I hate u, I love uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora