MacarenaIo e Zulema facciamo l'amore per la terza volta in un giorno. Non riesco a staccarmi da lei, è come una droga per me e ne voglio sempre di più. A letto mi sento totalmente sua, è bello potersi abbandonare tra le braccia di qualcuno, perdere il controllo e lasciarsi andare.
Mi fa godere tantissimo e io mi chiedo come ho fatto a vivere fino a questo momento senza tutto ciò. Non so cosa senta Zulema per me, so solo che tra le sue braccia mi sento felice e per un po' riesco a dimenticarmi della situazione orribile che stiamo vivendo, di Ramala.
Ci baciamo e scopiamo per almeno un'ora, lei mi fa stare bene fisicamente e mentalmente e io cerco di fare lo stesso anche se ogni volta che la tocco e la lecco mi sento impacciata in confronto a lei.
Ad un certo punto, mentre si muove lentamente sopra di me per lasciarmi un momento di respiro, il suo inguine a contatto con il mio, mi guarda fisso negli occhi e mi dice:
"Questa storia non finirà bene."
Mi metto a sedere, per ricambiare meglio il suo sguardo senza staccare il mio corpo dal suo.
"Lo so, lo so perfettamente." le dico.
"Davvero?"
"Sì e qualsiasi cosa succederà voglio vivere questi momenti con te, voglio godermi ogni singolo istante."
Mi bacia nuovamente e ricominciamo a fare l'amore come prima, con una passione quasi brutale.
Dopo un po' di tempo e numerosi orgasmi crollo sul letto, distrutta.
"Cosa mi stai facendo Zulema?"
"Ti sto facendo divertire molto."
La guardo, è stato bellissimo come sempre.
"Non può, non deve essere l'ultima volta..." le dico.
"Maca non cominciare, ti prego..."
"Hai ragione, non voglio rovinare questo momento."
"Ho bisogno di parlarti." mi dice.
Non mi piace questa frase, so che non porta mai a nulla di buono. Tra l'altro, ha detto così anche il giorno prima della sparatoria,quando l'ho persa.
"Va bene, dimmi."
Si siede sul bordo del letto e sospira, rimane in silenzio per un po'.
"Allora?" le chiedo.
"Non guardarmi in faccia, ok?"
"E perché dovrei guardarti? Fuori dalla finestra c'è un panorama bellissimo." rido, cercando di non pensare che mi aveva detto così anche il giorno prima di quella maledetta sparatoria.
"Ne abbiamo passate tante io e te, no? Volevo dirti che non devi preoccuparti, ce la faremo anche questa volta. Io e te abbiamo visto la morte in faccia in molte occasioni, ma ti prometto che farò di tutto perché tu e a Yasmin siate sempre al sicuro."
"E tu? Tu rimarrai con noi? Non farai cazzate per salvarci, giusto?"
"No bionda, non voglio farti del male."
"Davvero?"
"Davvero, comunque non era questo che volevo dirti. Ti ricordi quando mi hai detto che io non ricambiavo i tuoi sentimenti o che non ero in grado di dimostrartelo?"
"Sì..."
"Forse avevi ragione, io non sono in grado di amare nessuno. Non so nemmeno cosa sia l'amore, fin da bambina sono cresciuta nella paura, nel dolore, nella rabbia. Ho provato tanti sentimenti, ma l'amore è quello che conosco di meno. Tu però mi hai fatto vivere qualcosa di nuovo, non dico che sia amore, ma ti ringrazio. Sei la persona che più dovrebbe odiarmi al mondo e invece ti sei presa cura del nostro rapporto, mi hai fatto sentire amata nonostante io non lo meritassi e qualsiasi cosa accada ci sarà sempre qualcosa che ci lega. Era giusto dirtelo."
Trattengo a stento le lacrime, sono commossa. Quelle parole valgono tanto per me, soprattutto perché so quanto sia difficile per Zulema dirmi tutto ciò.
"Guarda che io ti odio, ti odio tantissimo..." dico, mentre una lacrima mi scende lungo il viso.
"Ah sì?"
"Sì, ma ti amo più di quanto ti odio..."
Ecco, l'ho detto.
L'ho detto senza nemmeno rendermene conto.
Le ho detto che la amo, dopo tutto questo tempo passato a fingere che non fosse così. Le ho confessato i miei sentimenti e mi sento libera adesso.
"Cosa?"
"Hai sentito."
"Bionda... Non so proprio cosa dire..."
"Non devi dire nulla, non c'è bisogno che tu dica qualcosa..."
"Non vuoi sentirmi dire che anche io ti amo?"
"A modo tuo lo hai già fatto, non devi dire esattamente quelle parole se non sono nel tuo stile."
Le sorrido e lei ricambia.
"Già, non sono proprio nel mio stile... Tu però l'hai capito."
"Sì, l'ho capito."
"So che è strano sentirlo dire da me, ma oggi ho voglia di passare una giornata normale." mi dice.
"Ah sì? E cosa vorresti fare? Cose come giocare a carte, fare i popcorn, guardare un film, stare con la bambina e cambiare pannolini?"
"Più o meno, ma io non cambio pannolini."
"Non lo avrei mai detto." rido.
"Guarda che io ci so fare con i bambini, è solo che non mi piacciono quelle cose..."
"Immagino quanto tu ci sappia fare..."
"Se quella bambina potesse parlare ti direbbe che mi conosce solo da un giorno e già le piaccio più di te."
"Continua a sognare Zulema..." le dico, ridendo.
"Comunque sì, voglio fare le cose che hai detto prima. Abbiamo vissuto sempre al limite, in mezzo a mille pericoli, oggi voglio solo passare una giornata normale."
Quel giorno facciamo davvero cose normali, semplici. Giochiamo a carte e mi arrabbio molto perché Zulema, da vera stratega, vince sempre.Faccio i popcorn e guardiamo un film sul divano, un film comico di molti anni fa. In realtà, non lo seguiamo nemmeno un po' perché ci baciamo e pomiciamo tutto il tempo come due adolescenti.
Dopo un po', Zulema legge una poesia mentre io cullo la bambina dopo la poppata. Legge una poesia di Pablo Neruda e quando pronuncia la frase: "T'amo senza sapere come, né quando, né da dove..." mi emoziono perché, anche se sta leggendo e non sono parole sue, alza la testa dal libro e mi guarda negli occhi quando pronuncia quelle due parole: "Ti amo".

STAI LEGGENDO
I hate u, I love u
FanfictionMacarena è riuscita a scappare e vive in Marocco, pronta a iniziare una nuova avventura: diventare mamma. Dovrebbe essere il momento più felice della sua vita, ma le manca qualcosa: lei... Zulema, la sua nemica storica con la quale però ultimamente...