Capitolo 10 - Parte 2

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Zulema


Sono davanti a Ramala, più incazzata che mai. Vedere Macarena in quelle condizioni mi ha spezzato il cuore, un cuore che non credevo nemmeno più di avere. Sono disperata e non so per quanto riuscirò a contenere la mia tristezza, la mia rabbia.

Vorrei solo ammazzare Ramala e tutti i suoi cazzo di uomini. Voglio portare via Macarena, allontanarla per sempre da tutta questa merda e provare a darle la vita che merita.

"Allora Ramala, che cazzo vuoi?"

"Sai? Kati non voleva mai venire in questa casa, sapeva dei miei affari, ma lei era così pura, così dolce..."

"Così pura, così dolce e così sfortunata ad avere un padre come te. Che schifo, povera ragazza. Non so perché tu te la stia prendendo con noi dato che si è suicidata per colpa tua, hai ammazzato l'unico uomo che lei abbia mai amato. Torturarci, ucciderci, qualsiasi cosa tu possa fare non cambierà la realtà."

Mi tira un forte pugno in faccia.

"Stai zitta puttana!"

Un rivolo di sangue mi cola dalla bocca, mi asciugo con la lingua e annuisco, in silenzio. Non voglio che Maca paghi le conseguenze delle mie parole.

"Allora cosa vuoi che faccia?" gli chiedo.

"Ho degli affari qui in Marocco, ci sono delle persone molto potenti che mi stanno mettendo i bastoni tra le ruote. Vorrei dar loro una bella lezione, ma mi accontenterò di derubarli. In realtà sarai tu a farlo, i miei uomini hanno bisogno di te e dovrai guidarli durante questo furto."

Mi spiega tutti i dettagli del piano: io andrò lì con alcuni dei suoi uomini e dovrò rubare praticamente tutto quello che hanno in quel palazzo, ovvero molti soldi in contanti e una scatola piena di preziosi diamanti, i più costosi che ci siano al mondo. Il tutto è custodito in una cassaforte.

"Ho capito, ma cosa ti fa pensare che io possa riuscirci quando nemmeno i tuoi uomini ce la fanno da soli?"

"Puoi farcela perché conosci molto bene queste persone e magari sai come colpirle."

Che?

E questo cosa significa?

Che cazzo significa? Di cosa sta parlando?

"Chi sono queste persone?"

"Tua madre e il suo nuovo marito."

Sento un tuffo al cuore.

Mia madre.

Ho sempre affrontato tutto e tutti con coraggio, non mi sono mai fatta schiacciare dai miei nemici, sono sempre stata sfacciata e indistruttibile, almeno all'apparenza.

Con mia madre però è tutta un'altra storia.

Ricordo ancora il momento in cui è venuta a trovarmi in carcere per parlarmi di Fatima, erano anni che non la vedevo e mi sono sentita una bambina indifesa, una bambina con una madre violenta che non la ama, che le fa continuamente del male.

Mi sono sempre chiesta perché mia madre mi odiasse così tanto, cosa le abbia fatto di male per meritare il suo disprezzo, le sue botte, le sue violenze quando ero solo una bambina. A undici anni mi ha venduta per soldi a un uomo di cinquanta, mi ha tolto mia figlia, mi ha umiliata in tutti i modi e non me lo meritavo, avevo solo bisogno di qualcuno che mi volesse bene.

Le ferite che mi ha provocato mi hanno fatta diventare un mostro e non la perdonerò mai. Come non perdonerò mai me stessa per essermela presa con persone che non avevano nulla a che fare con tutto questo, prima fra tutte Macarena.

A mio padre ero molto legata, ma quando è morto avevo solo 7 anni, ero piccola. Ricordo alcune cose di lui, era un papá meraviglioso, prima che se ne andasse la mia vita non faceva così schifo. Dopo la sua morte però mia madre è diventata il capofamiglia e da quel momento in poi è stato tutto un fottuto incubo.

E poi c'era...

"Ah dimenticavo, c'è anche tua sorella. È tornata a casa insieme al marito. Tua madre e il suo uomo hanno costruito un impero e tua sorella si è riappacificata con la vostra famiglia."

Non posso crederci, non voglio crederci.

È vero, io ho una sorella. Solo che per me è come se fosse morta quando avevo 9 anni, quando ha deciso di abbandonarmi lasciandomi in quell'inferno.

Mi aveva promesso che se fosse andata via mi avrebbe portata con lei, mi aveva detto che un giorno avremmo iniziato una nuova vita insieme, lontane da lì. Io avevo solo nove anni, lei diciassette.

Mi torna tutto in mente.

Ricordo quella conversazione come se l'avessimo fatta ieri, aveva appena finito di leggermi una favola.

"Aisha, ti voglio tanto bene!"

"Anche io Zulema..."

"Tu non mi lascerai mai sola, vero?"

"No, perché me lo chiedi?"

"La mamma mi fa paura, non voglio rimanere sola con lei..."

"Fa paura anche a me, prima o poi voglio andarmene da qui..."

"Se vai via mi porti con te? Ti prego, non lasciarmi qui..."

"Ma certo, io non ti abbandonerò mai... Quando ce ne andremo da qui ricominceremo tutto da capo, io e te insieme."

"Me lo prometti?"

"Te lo prometto sorellina."

Il mattino dopo Aisha non c'era, era scappata senza di me. Mi ha mentito e mi ha lasciato lì, in quell'inferno. La cosa peggiore è che mi ha illuso e da quel momento ho smesso di avere fiducia nelle persone. Ho preferito pensare che mia sorella fosse morta, non volevo accettare il fatto che si fosse dimenticata di me. Anzi, forse non mi aveva mai voluto bene, non le era mai importato nulla di me, mi aveva solo presa in giro.

Non riesco a credere a quello che mi ha appena detto Ramala, in questo momento rivedere la mia famiglia è proprio l'ultima cosa che voglio. Se la mia si può chiamare famiglia, io non penso che sia possibile definirla tale.

Io adesso ho una famiglia: Macarena e la sua bambina. Loro, sono loro la mia famiglia. E Saray, lei per me è come una sorella. Oltre a loro non voglio nessuno, non voglio una madre o una sorella che disprezzo, loro sono mie parenti solo sulla carta. Di certo però non voglio mettermele contro. Soprattutto mia madre, so di cosa può essere capace.

In ogni caso so che non posso rifiutare l'offerta di Ramala, è l'unico modo per salvare Maca.

"Va bene, accetto." dico.

"Perfetto, domani mattina tieniti pronta. Fatti trovare qui il prima possibile."

"Domani mattina?"

"Esatto."

"No, non lascerò qui Macarena... Non me ne vado senza di lei..."

"Mi dispiace Zulema."

"Fammi rimanere, dormirò qui e domani andrò con i tuoi uomini a fare ciò che abbiamo stabilito."

Penso a Yasmin, lei non è sola. Ci sono Farah e Ismael, so che sta bene insieme a loro. Sua mamma invece non sta bene e ho paura che la torturino ancora, non voglio lasciarla in questo posto di merda.

"Non se ne parla, fuori di qui!"

"Io non mi muovo, cazzo. Ti ho detto che ti aiuterò, che cosa vuoi ancora?"

"Portatela via!"

"Bionda, tornerò a prenderti!" urlo mentre mi trascinano via, sperando che lei mi senta.

Mi buttano fuori dall'edificio e la porta si chiude alle mie spalle.

I hate u, I love uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora