Siamo noi!

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William

Mi avvicinai gradualmente a quella casa, diventata ormai un'ammasso di mura.
Spinsi lentamente la porta in legno dalla quale entravano dei piccoli spiragli di luce, da quei minuscoli fori sul portone.

<< Ashlee>> Sussurrai, un mormorio quasi impercettibile da sentire.

Cercai invano la pistola alla mia sinistra. Mi resi conto ben presto, della mia stupidità e monotonia allo stesso tempo.

Il cuore a mille, il respiro irregolare, la paura, la sensazione di impotenza questo mi sovrastava.
Ogni passo che facevo riportava in me i ricordi con quell'uomo.Avevo tremendamente paura di vedere nei suoi occhi il vuoto, quel senso di nulla, privo di sentimenti. Quello che guardavo nei occhi di molti criminali.

Non riconoscevo nulla in queste mura grigie, nulla era come prima e come poteva?

Come può il tempo distruggere il passato, come possono dei ricordi cancellarsi, accantonarsi col passare del tempo. Come possono le cose arrendersi al tempo.

Flashback

William

Entrai in salone, con il ginocchio sbucciato è con un livido sulla guancia.
<< Nonno! Nonno!>>
Urlai con gli occhi pieni di lacrime.
<< Willy, dimmi?>>
Odiavo il nomignolo che mi aveva dato , ma il dolore e la rabbia non mi fecero contradire.

Mio nonno era seduto accanto a mio padre, entrambi con una sigaretta in mano .
<< Come ti sei ridotto così ?>>
Scattò mio nonno in piedi guardandomi il ginocchio.
<< Tony ! >> Sussurrai abbassando la testa.
<< Perché lo fa nonno?>> Continuai
<< Sai piccolo, nel mondo ci sono tante persone come Tony. Noi scegliamo chi siamo. Puoi sempre scegliere di non reagire con la violenza, ma con gentilezza , educazione e con il sorriso. Questa è l'arma più potente.>>
Mi disse quelle parole con quel suo sorriso dolce sul volto.
<< Io scelgo di reagire con gentilezza nonno!>>
Fine flashback

<< Perdonami nonno! Non riuscirò ad agire con gentilezza.>>
Sussurrai verso quello che era il salone.
Dei mugolii  vennero dalla porta accanto, quello che era il seminterrato. Odiavo quel scantinato allora è lo odiavo  adesso.
Aprii la porta consapevole di non avere nulla per proteggermi, proteggerla, se solo l'avessi trovato lì.

Scesi pian piano quelle infinte scale. La trovai lì, seduta, con le gambe legate e le mani altretanto. Intravidi grazie a quella flebile luce emessa dalla torcia che lui aveva in mano, una lacrima rigarle il viso. Giurai , di aver visto anche il  viso tremare , per colpa di quella pistola puntata alla tempia.
<< Lasciala!>> Urlai, un grido disperato il mio.

Si girò verso di me, ed eccolo lì ! Quello che temevo, il nulla regnava nei suoi occhi. Lentamente, si avvicinò, finché non fu così vicino da sentire il suo respiro caldo e i suoi occhi bruciarmi sotto il suo sguardo di ghiaccio   sulla mia pelle.

Mentirei se dicessi di provare qualcosa, eppure dentro di me giaceva il vuoto assoluto.
Davanti a me avevo l'uomo che aveva ammazzato mia madre, i genitori della mia Ashlee, tuttavia non sentivo nulla.

<< Figlio mio!>>
Proferì, senza guardarmi negli occhi.
Quelle parole risultarono così ripugnanti alle mie orecchie.
<< Non chiamarmi così!>>
Al contrario suo urlai e lo guardai in quei occhi glaciali.
<< Will ascoltami.>>
Senza degnargli  più di uno sguardo andai verso la mia Ashlee.
<< Amore!>> La chiami con voce tremolante.
Lei piangeva, dai suoi occhi uscivano solo delle lacrime.
Le levai il pezzo di stoffa, che le impediva di parlare,per poi , baciare le sue labbra rosse e gonfie.

Le slegai la corda dalle mani e dai piedi.

<< Ti ha fatto qualcosa ?>>
Le chiesi, accarezzando il suo viso.
Non parlò, scosse semplicemente la testa.

<< Non le hai fatto niente vero?>>
Strillai alzandomi e spingendolo.
<< No Will, ascoltami!>>
<< Ascoltarti ? Ascoltarti cosa? Come hai ucciso la mamma! Oh no! Come hai ucciso i genitori della mia ragazza? Come l'hai rapita? Chi sei? Chi cazzo sei?>>
Queste parole uscirono dalla mia bocca in modo disconnesso, incomprensibili.
Ma lui, lui le capì.

<< Non parlarmi così. Sono tuo padre .>>
Mi puntò la pistola al petto, all' altezza del cuore. Riuscii a sentire la cattiveria attraverso la sua voce, i suoi occhi.
<< Noo!>> Un urlo straziante provenne da dietro di lui.
Mi affacciai e la vidi, ancora seduta con le gambe al petto, con gli occhi e la bocca spalancata. Solo in quel istante capii il suo dolore e nello stesso istante un dolore al petto mi fece portare la mando su di esso.

<< Tu lo sapevi ?>> Parole quasi sussurrate erano le sue.
<< Ash perdonami!>> Non seppi dire altro.
<< Io la amavo. Cazzo se la amavo!Era la donna della mia vita. Non sai quanto e stato difficile per me farlo. >> Singhiozzo con la testa abbassata.
<< No cazzo, non la amavi, da quando amare vuol dire ammazzare? Tu sei un psicopatico. Come pretendi di essere trattato come un padre, quando mi stai puntando la pistola al petto?! Stai puntando una cazzo di pistola verso tuo figlio. Hai ucciso la mamma. Stavi per uccidere la persona che amavo di più al mondo. Guardami cazzo !>> Gli urlai facendogli alzare la testa.
Gli occhi erano lucidi, mentre le lacrime lì rigavano il viso. Non mi fece tenerezza, solo un infinita pena.
Fece cadere la pistola a terra e lui cadde insieme ad essa.
<< Perdonami figliolo. >>
<< Non chiamarmi così! Tu non hai più un figlio. Mi hai ucciso uccidendo lei. Hai ucciso tuo figlio!>>
Non dissi altro, non servi.

Andy entrò con una pistola, con delle manette e lo sguardo triste.
Non guardai mentre gli metteva le manette, nemmeno mentre lo portò via. Non volevo, non c'è la facevo.

Mi avvicinai ad Ashlee e la abbraccia. Un abbraccio che diceva :" Grazie, ti amo, perdonami."
Questo era quello che serviva, che ci serviva. Solo ed esclusivamente noi.
<< Perdonami Ash.>>
<< Mi hai sempre amato?>>
La guardai negli occhi e vidi solo dolore, niente altro che dolore.
<< Sempre.>>

Ora c'eravamo io e lei. Noi.
Non mi mancava niente. Cosa poteva mancarmi?
Avevo l'amore, quell'amore vero, sincero, quel amore che ti fa combattere pur di averlo. Quel amore che ti abbatte le paure, le delusioni e le incertezze. Questo è l'amore.

L'amore è lei.

Siamo noi.

911 Help I'm falling in love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora