WilliamAshlee è appena uscita sbattendo la porta.
Finalmente ho capito il perché di quei occhi così simili ai mie, ed il perché lei mi era cosi famigliare.La seguo ritrovandomi in lei. Le nostre strade si sono unite una sera e tutto questo non me lo lascio sfuggire! Tutto questo deve avere un significato.
Quella ragazza mi sta facendo fare cose che non avrei mai fatto.
<<Ashlee!>>Le urlai e lei si girò sorpresa.
Il venticello le accarezza i capelli, ed è veramente bella.
<<Cosa vuoi ora?>>
La capisco, so cosa sta passando, vado verso di lei e notai solo ora che una delle mani era fasciata:
<< Cosa hai fatto?>>
Chiesi prendendole la mano tra le mie, lei se la ritirò a se e mi rispose: << Cosa vuoi?>>
<< So cosa provi...>>Non ebbi nemmeno il tempo di concludere la frase, che mi interrompe bruscamente.
<<No, tu non puoi saperlo!E ora ti chiedo di lasciarmi in pace.>>Mi urlò contro.
"Come può parlarmi cosi? Dopo che le sono corso dietro, mettendo tutto in secondo piano! Perché si comporta in questo modo?"<<Invece si, anche mia madre è morta, ma questo non mi da il diritto di trattare male le persone che si preoccupano per me.>> Dissi andandomene, senza nemmeno ascoltare quello che aveva da replicare.
Passai tutta la giornata in commissariato, anche se non avessi nulla da fare. Stare qui, mi ha aiutato a distrarmi dalla mia lite con Ashlee, "questo commissariato è tutta la mia casa."
Non so come, ma quella ragazza, mi fa impazzire in tutti i sensi. Non ho mai incontrato una persona che mi facesse questo effetto e ancora non la conosco del tutto.
Sarà il fatto che abbiamo un dolore grande da sopportare entrambi, a farmi provare qualcosa per lei, farmi fare cose per lei? So che in questo momento ha bisogno di qualcuno, anch'io ne avrei.
I miei pensieri vengono interrotti dal squillare del telefono.
<<Jessica, pronto?>> Dissi con poco entusiasmo.
Io e Jessica ci siamo conosciuti in una discoteca, non c'è mai stato nulla di serio tra noi, ci sentivamo solo per divertirci, anche se quest'ultimo mese non l'ho sentita.
<<Will che bello sentirti.>> Rispose lei con la sua solita voce da oca." È così insopportabile."
<<Che ne dici, se facciamo, una delle nostre tipiche
serate?>>
Non avevo voglia di tornare in quella casa e tanto meno di passare questa serata solo, perciò senza pensarci più di tanto le risposi : <<Va bene, ti passo a prendere tra mezz'ora?!>>
<<Ottimo!>>
Mi rispose lei, urlando e probabilmente sorridendo a trentadue denti.Ashlee
Sono a casa mia, sul letto dei miei, non penso a nulla.
Sai quelle volte in cui sei sul letto, guardi il soffitto, senza nemmeno dare peso a ciò che stai vedendo?
Ma non perché la tua mente stia chissà dove!
No, la tua mente, non sta da nessuna parte, nemmeno sul pianeta terra, sembra che tu abbia premuto il pulsante spegni, ed essa si è spenta.Ma ecco, che con la stessa velocità con cui si è spenta si riaccende e tu sei sempre li, con tante domande e nemmeno una risposta.
Vado a farmi una doccia, sperando che, tutte queste domande scivolino via insieme all'acqua.
Entro nella doccia... e non so per quanto io ci stia dentro, ma a quanto pare, le mie speranze non si avverano, anzi sembra che sia io quella a scivolare via .
" Voglio uscire, non riesco più a stare in questa casa. Sta diventando tutto davvero insopportabile. La sto iniziando ad odiare e forse Evan aveva ragione, dovrei venderla.
"Ma ora basta.'' Scaccio via tutti i miei pensieri.
Esco dalla doccia, mi vesto e guardando le mie poche cose, penso al fatto che dovrei andare nella mia vecchia casa, a prendere i miei vestiti.
Anzi meglio dire nella casa di Evan, visto che ormai sarà sua!
Eccomi di nuovo a pensare, "ma perché?''Scendo le scale, prendo il cellulare, le chiavi di casa e quelli della macchina e mi precipito fuori, per poi salire in auto e buttare il mio telefono sul sedile del passeggero.
Mentre sto guidando per andare in quel locale dove l'ultima volta diciamo non è finita bene, sento il mio telefono vibrare, a causa di questo, fini sulla tappezzeria . Accosto per raccoglierlo e nel rialzarmi sbatto la testa sul bauletto della macchina. Mi portai una mano sulla testa e rialzandomi mi accorsi che il bauletto si era aperto, all'interno intravidi il caricatore di un telefono, lo presi e notai immediatamente che era un caricatore di un telefono vecchio, subito pensai al telefono trovato a casa.
Ma senza darmi una risposta e senza fare domande lo ributtai al suo posto.Misi nuovamente in moto e mi diressi al locale.
Senza interessarmi chi mi avesse chiamata!
Spazio autrice: ❤️
Secondo voi chi ha chiamato Ashlee?
Fatemi sapere cosa ne pensate della storia fino ad adesso.❤️
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911 Help I'm falling in love.
RomanceAshlee Clarke (ventiquattro anni), ha tutto quello che sognava sin da bambina: un fidanzato, una famiglia che la ama. Ma non ha messo in conto che tutto può cambiare, un giorno sei felice, hai tutto, l'altro non hai più niente. William Stevens ( v...