Trovarla viva

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Ashlee

Aprii gli occhi e la sua figura era lì, a neanche un centimetro dal mio viso.
Sorrisi prima di avvicinarmi alle sue labbra e stampargli un bacio. Spostai lentamente la sua mano, la quale mi circondava e mi alzai pigramente.
Dovevo essere certa che i miei dubbi non erano tali.

Indossai dei jeans neri una felpa bianca e delle sneakers  del medesimo colore.
Ormai l'estate era finita. Le giornate iniziavano a riempirsi di quel grigio perenne di questa città. Ma a me, non dispiaceva affatto, anzi.

Afferrai le chiavi della BMW di Will e uscii da quella casa.
Misi in moto quella grossa auto nera e mi diressi verso la farmacia più vicina.

Quando fui nella discesa della farmacia, provai a rallentare. Spinsi il pedale del freno il più possibile. Ci misi tutta la forza che avevo, ma quella macchina non voleva frenare anzi, andava sempre più veloce.
Sperai con tutta me stessa che nessuno si incrociasse con la mia auto, ma non fu facile evitarle. Venivano addosso a me come per uccidermi.
Una lacrima mi rigo il viso, mentre la mano andò d'istinto sulla mia pancia.

Will. Quello fu l'ultimo pensiero. Poi solo buio.

Andy

Eccola, un'altra giornata come tante iniziò. Tra scartoffie e casi irrisolti, i quali non mi davano pace. La testa vagava , vagava su Will, su come stesse e su cosa avrei potuto fare per lui. Per lui che ogni volta bastava uno squillo e correva da me. Per quel bambino dai capelli castani,il quale mi rubò la pistola finta e mi minacciò. Rido nel pesare a quella giornata. Pensare che ora affiancavamo l'un l'altro.

<< Jones!>>
La voce dura del mio capo mi fece alzare d'impulso.
<< La macchina del signor Stevens e stata travolta da un camion. Nella discesa della farmacia Simeoni.>>
Scossi la testa e sorrisi amaramente alle sue parola.
<< Capo non scherzi! Cos'è il primo Aprile?>>
Ridacchiai scuotendo la testa.

Ma quel sguardo, quel sguardo sempre severo, ora era avvolto da un velo di tristezza.
<< Jones non sto scherzando!>>
Quell'affermazione mi fece crollare sulla sedia, facendola barcollare un po'. Il groppo in gola, il cuore a mille e le gambe tremolanti, non mi fecero neanche respirare.

Afferrai il telefono con la mano oscillante. Il suo numero era lì, in cima alla mia lista delle chiamate.

<< Avanti amico rispondi, dimmi che non è vero!>>
Sussurrai sotto lo sguardo malinconico del capo.
<< Andy!>> mormorò la sua voce addormentata dall'altra parte.
Una risata disperata mi uscì dalla bocca.
<< Andy, mi hai svegliato cosa cavolo è successo?>>
Scossi la testa cercando di riprendere fiato, il quale mi era mancato fino a quel attimo.
<< Sai, il capo oggi è in vena di scherzi. Mi ha detto che la tua auto e stata travolta da un camion.>> Spiegai tra una risata e l'altra.
<< Ashlee!>> Urlo lui.
<< Will vuoi farmi diventare sordo?>> Gridai io a mia volta.
<< Andy, Ashlee non è in casa e la mia auto non c'è!>>
Le sussurro  queste parole, come se non volesse sentirle.
<< Ti aspetto nella discesa della farmacia Simeoni.>>
Mi alzai e chiusi la telefonata, correndo fuori dalla caserma.

William

Uscii da quella casa, senza pensare che avevo i cappelli in disordine e avevo addosso la tuta grigia e una maglietta stropicciata. Non diedi importanza nemmeno allo sguardo interrogatorio del tassista. Non mi importò neanche del freddo, il quale mi entrava fin dentro le ossa. Un dolore più grande stava invadendo il mio corpo. Perché è uscita? Perché non mi ha svegliato? Perché lei ?

Non avevamo sofferto abbastanza ?

A questo dannato destino, non bastava avermi  portato via tutta la mia famiglia? Non doveva portarmi via anche lei!
Avevo un dolore al petto, un dolore inguaribile.  Tutto si poteva guarire, tutte le ferite si richiudono. Ma al mio fianco doveva esserci lei. Senza Ashlee le mie ferite diventavano dei squarci invisibili sulla mia pelle. 

Se solo le fosse successo qualcosa!
Questo mi suonava in testa, ma quali erano i motivi di questa sofferenza ?
Il dolore, era questo che mi meritavo?
Questo ci meritavamo?

Non so descrivere quanto tempo ci mise il taxi per arrivare, ma arrivò...  Arrivai davanti a quell'auto nera, alla mia auto schiacciata da un grosso camion bianco. Scesi velocemente dall'auto, tirai fuori dei soldi dalla tasca e li  gettai al tassista, per poi, correre verso di lei.
Tutto me stesso sperava di non trovarla schiacciata come quell'auto, speravo di trovarla viva.
Trovarla viva! Lo ripetevo in testa come se potesse aiutarmi.

<< Will, Will fermati!>>
La mano di Andy si Poggio sulla mia spalla fermandomi. Quel tocco porto i miei occhi da quella auto schiacciata a lui.
<< Ti prego dimmi che non è morta !>>

911 Help I'm falling in love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora