Cena a quattro

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Ashlee

Ero distesa sul letto da almeno un ora.

Alla fine non ero più andata a fare shopping, non avevo nemmeno pranzato.

Oramai era pomeriggio, le giornate iniziavano ad accorciarsi, la città era illuminata dai lampioni, i cittadini uscivano a fare festa prima del previsto. Non ho mai amato l'oscurità, non ho mai amato il buio. Mi trasmettevano un senso di vuoto e a dirla tutta ne ho anche paura.

Ma ora quel buio sembrava parte di me, avevo mille paure, mille domande. Will non mi rispondeva , Abbey nemmeno. Era come se il mondo mi avesse abbandonata, eravamo solo io e il buio, almeno era così poco prima che squillasse il telefono.
<< Ashlee, ho visto la tua chiamata, ma non potevo rispondere.>>
<< Tranquilla Abbey, cosa succede?>>
Dissi mettendomi a sedere sul letto.
<< No nulla di grave, ma tu perché mi hai
chiamato?>>
Mi chiese la mia migliore amica, con un tono preoccupato. Avrei tanto voluto che fosse qui, da potermi sfogare con lei.
<< Che ne dici se ti chiamo in videochiamata?>>
<< No Ashlee, adesso non posso, mi dispiace.>>
Stavo per rispondere quando suono il campanello.
<< Abbey un attimo, hanno suonato.>>
Dissi scendendo le scale con il telefono ancora in mano, una volta aperta la porta rimasi immobile con un sorriso a trentadue denti.

<< Sorpresa!! >>
Urlò la mia amica.
Lasciai il telefono sul mobile d'entrata e mi fiondai tra le sue braccia, mi erano mancate quelle braccia, pronte a consolarmi ogni volta che ne avevo bisogno.
<< Piano, piano... così mi strozzi.>>
Sussurrò Abbey con la voce rotta, questo mi fece capire che la stavo stringendo veramente troppo forte. Mollai la presa e le diedi un pizzicotto pensando che tutto questo fosse un sogno.
<< Ahia! È questo il modo di accogliere la tua migliore amica?>>
<< Pensavo fosse un sogno. Cosa ci fai qui Abbey?>>  Domandai sbalordita.
<< Che ne dice, se prima mi fai entrare? Dopo un viaggio così lungo ho bisogno di buttarmi sul divano e rimanerci fino a domani.>>
Disse ridendo, scossi la testa e mi spostai per farla entrare. Dietro di lei notai almeno quattro valige, ne afferrai due e le chiesi.

<< È rimasto qualcosa a casa ?>>

Lei poggio i suoi bagagli all'entrata e io feci lo stesso con gli altri.

"Erano davvero pesanti!"

So che Abbey ha la mania di mettere tutta la casa dentro i bagagli prima di partire.
Mi ricordo ancora, quando siamo andate in montagna per una settimana e lei si è portata tre valige con se, la sua giustificazione è stata: << Non posso dormire senza il mio cuscino.>> Diceva di averci messo solo il cuscino in una valigia ma io sapevo che non era così.

<< Ho pensato di rimanere.>>
Proferì gettandosi a peso morto sul divano. A quella frase strabuzzai gli occhi, non potevo credere alle mie orecchie.

Abbey Parker, la stessa Abbey che diceva di non voler mai cambiare città.

<< Cosa? Seriamente?>> Precisai incredula a quello che avevo appena sentito.
<< Ho affittato una casa non molto lontana da qui, ci verrò a vivere.>>
Mi sedetti accanto a lei e gli feci cenno di continuare.
<< Beh ecco siamo a New York, non sarà difficile trovare un ufficio per un avvocato come me.>>
<< Sono felice Abbey! >>
Esclamai alzandomi e andando in cucina.

Dovevamo brindare!

Presi il vino dal frigo e due bicchieri e in seguito mi diressi di nuovo in salone.
<< Tu invece cosa dovevi dirmi?>>
<< Will, non mi risponde. >>Mormorai riempendo i bicchieri con il vino.
<< Starà lavorando Ashlee, perché ti preoccupi
così?>>
Feci un respiro profondo per poi proferire: << Abbey fa il poliziotto, non so se potrò mai stare
tranquilla!>> 
Presi un altro respiro.
<< Ho un brutto presentimento Abbey!>>
Aggiunsi portandomi il bicchiere di vino in bocca per poi ingoiare  tutto d'un sorso.
Lasciai che l'asprezza del vino mi bruciasse in gola per qualche secondo, prima di mandarlo giù.
<< Vedrai che ti stai sbagliando.>>
Disse la mia amica picchiandomi la mano sulla spalla.

<< Speriamo.>>

Segui un breve silenzio, il quale fu interrotto dal suono del mio cellulare, mi fiondai sul mobile dell'entrata e lo afferrai. Lessi il nome più e più volte, per essere sicura che fosse lui.

<< Ashlee che fai, non rispondi?>>
La voce della mia amica mi svegliò e senza risponderle, mi portai il telefono all'orecchio.
<< Will sei tu?>>
Chiesi ancora incredula.
<< Si piccola, chi se no?>>
Tirai finalmente un sospiro, come se stessi respirando per la prima volta dopo tanto.
<< Come mai non mi hai risposto? Problemi?>>
<< No tranquilla!>>
Quelle parole mi suonarono strane, ma non diedi più penso alle mie sensazioni.
<< Will è venuta la mia amica Abbey, ti ricordi te ne avevo parlato?>>
<< Si, mi ricordo.>>
<< Che ne dici se usciamo io, te, lei e Andy?>>
<< Si va bene, ci vediamo direttamente al solito pub amore.>>
Confermai per poi salutarlo.

Mi girai verso Abbey e la trovai con la sua solita faccia da "te l'avevo detto io."
<< Te l'avevo detto! Non c'era bisogno di preoccuparsi.>>
Un mezzo sorriso mi comparve sulle labbra.
<< Si, avevi ragione.>> Dissi per poi tirarla per il braccio e salire le scale.
<< Abbiamo un'uscita, prepariamoci.>> Urlai aprendo la porta di camera mia, Abbey fece una risata divertita e iniziamo all'esplorazione di cosa indossare.

Dopo aver distrutto il mio armadio, siamo riuscite a trovare qualcosa che ci piacesse.
Mi guardai più volte allo specchio, sapevo di essere una bella ragazza, di avere un bel corpo, ma ogni tanto mi capita di avere dei dubbi.
<< Sei bellissima Ashlee.>>
Disse la mia amica, come se mi avesse appena letto nel pensiero. Feci un sorriso per poi abbracciarla.
<< Sono veramente contenta che sei qui Abbey.>>
<< Anch'io, ma ora andiamo se no facciamo tardi.>>
Sorrisi alle sue parole per poi aggiungere: << Tu, Abbey, che ti preoccupi di fare tardi? Non ti riconosco più! >>
Lei alzo le spalle per poi correre giù per le scale, scossi la testa per poi fare lo stesso.

William

Eravamo al pub da almeno dieci minuti. Da quando abbiamo messo piede qui, non facevo che ripetere a Andy di non dire nulla a Ashlee di quello che è successo alla banca.
<< Eccole!>> Dissi vedendo la mia splendida ragazza entrare nel pub.
<< Andy, mi raccomando non dire nulla.>>
Mi raccomandai per l'ultima volta prima di andare incontro ad Ashlee.
<< Will mi sono preoccupata.>>
Disse bacandomi.

Sapevo di averla fatta preoccupare, l'avevo capito da quando mi ha risposto al telefono. Sentivo la paura anche attraverso questo bacio.

Fu quando le nostre spalle, per sbaglio si toccarono, che dovetti tenere il dolore per me.
<< Abbey lui è Will.>>
Salutai la ragazza davanti a me con una stretta di mano, poi, le presentai Andy.

Notai dalla loro stretta di mano e dal loro sguardo che era scattato qualcosa tra i due.

911 Help I'm falling in love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora