Azzurra.

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Ashlee

Sono davanti al commissariato, appoggiata alla mia macchina, Will è lì, che scende le scale. Quando i miei occhi furono  in contatto con i suoi, capii del perché il mio primo pensiero è stato lui.
Capisco perché sono corsa qui, capisco dai brividi che mi percorrono la schiena quando mi accarezza, capisco del perché delle mie ginocchia tremolanti.

Alzai gli occhi su di lui :<< Piccola, è successo qualcosa?>>
Senza pensarci due volte, mi gettai tra le sue braccia. Nell'esatto  momento in qui le sue braccia mi avvolsero a lui, scoppiai  a piangere, mi sentii libera di poter essere così fragile, mi sentii protetta.
Ero  incredibilmente a mio agio tra le sue braccia.
<< Shh piccola!>>
Continuò Will accarezzandomi i capelli.
<< Ho scoperto di non...di non aver mai conosciuto i miei!>>
Sussurrai a tal punto che pensavo di non aver parlato, ma di essermelo immaginato.
<< Cosa intendi?>>
Mi chiese Will. Non risposi lo fissai solo, fissai i suoi occhi preoccupati, le sue labbra socchiuse. Si abbassò un po e mi sfiorò il naso con il suo, trattenni il respiro convita che volesse baciarmi, ma così non fu.
<< Loro stavano divorziando, hanno fatto un conto bancario per me! Cosa pensavano? Che i soldi avrebbero risolto tutto? Io sono venuta qui due mesi prima che morissero, loro avevano iniziato a divorziare già quattro mesi prima. Non so più chi siano le persone che mi stavano accanto. Ho sempre preso il loro matrimonio come punto di riferimento, mi sono sempre vantata del rapporto che loro avevano. Erano così innamorati o almeno così credevo!>>
Le parole mi uscirono dalla bocca senza nemmeno pensare a quello che dicevo. Avevo detto tutto d'un fiato.
I miei occhi si soffermarono  sul volto di Will. Lui  non aveva nessuna emozione, sembrava saper quello che gli avevo detto.

Aspettai che parlasse, ma mi dovetti ricredere, Will era di fronte a me senza nemmeno fiatare.

<< Perché non mi sembri sorpreso?>>
Lui fece un respiro profondo,poi,aggiunse:
<<Piccola, ascolta io.. >>
L'ho interruppi bruscamente: << Tu...tu lo sapevi e non mi hai detto niente. Io non ci posso credere!>>
<< Non è così! Io..>>
<< Non mi interessa. Io mi fidavo di te, sono venuta qui, perché tu sei stato il primo pensiero, ma a quanto pare ho sbagliato tutto.>>
Conclusi asciugandomi le lacrime, salii in macchina e spinsi giù l'acceleratore.

William

Sono ancora immobile dopo la litigata con Ashlee, non mi ha fatto spiegare. La sto chiamando, ma come immaginavo non ricevetti nessuna risposta.

Entrai nel commissariato, mi gettai sulla poltrona dell'entrata, chiusi gli occhi e mi tornò in mente l'immagine di Ashlee che piangeva, non riesco a credere di non aver potuto fare nulla per calmarla, ho solo peggiorato la situazione.

Sobbalzai al squillare del telefono, ma mi resi conto che non era il mio, ma quello del centralino, mi diressi per risponde, dato che non ci stava nessuno.

<< 911 Dov'è la sua emergenza?>>
<< Pronto.. sono Azzurra , papà ha fatto male alla mamma, ora sta cercando me. Aiutatemi per favore.>>
La voce che sentì dall'altra parte, era quella di una bambina, rabbrividì a quello che mi aveva appena detto.
<< Azzurra, dove ti trovi adesso?>>
<< Sono  nell'armadio della mia camera !>>
<< Ok piccola, ora avviso qualcuno, tu intanto parla con me e non uscire da lì.>>
Dissi per poi trovare la posizione del telefono con qui parlava la bambina.
<< Va bene. Ho paura.>>

Presi la radio e avvisai tutte le pattuglie: <<A tutte le pattuglie in zona al 48 di Park Street! Un uomo a ferito una donna e sta cercando la bambina. La trovate nell'armadio della sua stanza.>>
<< Qui pattuglia 10, siamo nelle vicinanze , ci dirigiamo nell'abitazione.>>
Dopo la conferma della pattuglia tornai a parlare con la bambina.

<< Azzurra, sei ancora lì?>>
<< Si, sento i passi, ho tanta paura.>>
<< Ascoltami Azzurra , non muoverti, non fare rumore, stanno arrivando da te.>>
<< Va bene.>>
La sua voce era dolce, ma allo stesso tempo si percepiva la paura nel suo tono.
<< Piccola, pensa a qualcosa di bello.>>
<< Il mio unicorno Sparkle, si trova sopra il mio letto, vorrei prenderlo.>>
<< No..no! Non uscire dall'arma..>>
Venni interrotto da dei colpi di pistola, seguiti da dei urli. Sobbalzai sulla sedia, con il cuore a mille e le lacrime agli  occhi, urlai al telefono: <<Azzurraaa, sei ancora lì? >>
Non ricevetti risposta è improvvisamente la chiamata si interruppe.
Presi la radio in mano, poi, chiesi : << Pattuglia 10, qui il commissariato. Ci sono stati dei spari nell'abitazione 48 di Park Street, la chiamata è terminata. Dove siete? >>
Avevo il cuore in gola, le lacrime che mi scendevano senza tregua.
<< Qui pattuglia 10, la madre è morta, anche la bambina..>>
Mi si sbarrarono gli occhi e in quel momento il tempo si fermò.
<< L'uomo, l'avete preso?>>
<< L'uomo è morto, si è suicidato.>>
Lasciai cadere la radio dalle mie mani, per poi cadere a terra in un angolo.

<< Will cosa succede?>>
<< La bambina è...morta.>>
Dissi tra una lacrime e l'altra.
<< Will ma cosa dici?>>
<< Una bambina, ha chiamato, il padre ha ucciso la madre e poi cercava lei. Lui..lui l'ha uccisa.>>
Dissi al mio amico, aveva gli occhi spalancati è così anche la bocca.
<< Will, calmati ora tu hai fatto tutto il possibile.>>
<< No, io le ho chiesto di pensare a qualcosa di bello, se non l'avessi detto lei non sarebbe uscita a prendere l'unicorno.>>

Il mio amico non fece più domande, mi alzò da terra e mi porse un bicchiere d'acqua.
Ho solo quella vocina che urlava nella testa, come posso sopportare questo? Come faccio a fare questo lavoro?
La testa mi rimbombava di domande, improvvisamente guardavo  questo lavoro con occhi diversi.

Mi alzai dalla sedia, senza soffermarmi dal chiamare del mio amico, mi diressi all'uscita con dei passi svelti.

Avevo bisogno di scordare, di mettere a tacere questa vocina, di dimenticare quello che era appena successo.

911 Help I'm falling in love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora