Dove sei ?

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Ashlee

Mi svegliai affannata, con il cuore in gola.
Aprii gli occhi e cercai di capire dove fossi.
<< Buongiorno palla di pelo. >>
Cercai di schiarirmi la voce rocca.

Il mio primo pensiero andò a Will.
<< Will!>>  Chiamai il suo nome, mentre guardavo verso la cucina.
<< Will!>> Riprovai a urlare il suo nome in questa casa vuota. Capii presto che oltre a me e alla piccola palla di pelo, non c'era nessuno. Mi alzai lentamente e andai in bagno con la stessa velocità di una lumaca. Mi guardai allo specchio, capelli arruffati, occhi contornati dal mascara sbavato, il rossetto ormai inesistente. Aprii il getto dell'acqua e mi sciacquai il viso.

Dov'era Will? Stava bene o gli è successo qualcosa?

Uscii da quella stanza,  diventata ormai  troppo piccola per colpa dei miei pensieri. Afferrai il telefono.

Nessun messaggio.
Nessuna chiamata.

Digitai il suo numero, il quale avevo imparato ormai a memoria.
<< Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile.>>
Quella voce mi rimbombò nella testa.

Non so quante volto lo chiamai, so solo che lui non mi rispose.

Infilai in fretta i jeans poggiati sulla poltrona della mia stanza. Presi chiavi, telefono e uscii.
Avevo ancora i capelli arruffati. La maglietta bianca di Will , che avevo addosso, era completamente sgualcita, ma questo poco importava.

Non ci vole molto per arrivare davanti alla grande casa rossa con il piccolo cortile recintato da rose di Will. Scesi dall'auto, bussai quattro volte prima che mi ricordassi dove nascondeva le sue chiavi.
Le afferrai e una volta aperta la porta mi fiondai dentro quella casa.
<< Will!>>
Chiamai il suo nome, ma quella quiete mi creò solo panico.

Salii le scale, spalancai le porte delle stanze, sperando di trovarlo al loro interno.
Quando compresi che non l'avrei trovato in questa casa, andai nel luogo dove se l'era creata una casa.

Sorpassai tante auto, non ascoltai nemmeno una delle loro offese, o dei clacson suonati. Non mi fermai nemmeno al semaforo rosso.

Parcheggiai la macchina in doppia fila, salii le scale a due a due.
<< Salve, cercavo l'agente William Stevens!>>
Domandai sentendomi esausta.
<< L'agente Stevens, ha preso la giornata libera.>>
Aggrottai la fronte, non diedi retta alle mille domande che mi frullavano in testa.
<< Ehm.. l'agente Andy Jones?>>
<< L'agente Jones ancora non arriva.>>

Mi guardai attorno in cerca di qualcosa, forse di qualcuno. Le lacrime iniziarono ad appannarmi la vista , le mani iniziarono a tremare e lo stesso le gambe. Con la mano mi afferrai al muro accanto a me e latra la portai al mio stomaco. Una sensazione di vomito mi prevalse.
<< Dov'è il bagno?>>
Urlai all'agente davanti a me.
<< In fondo a sinistra.>>
Feci cenno con la mano per ringraziarlo e corsi verso il bagno.

Una volta arrivata, con la mano spalancai la porta per poi accasciarmi a terra vicino al wc.

Non so, per quanto tempo rimasi li. Ormai il freddo delle mattonelle era diventato parte di me.
Fissavo quelle piastrelle grigie come se potessero darmi una risposta.

<<Signora, tutto bene ?>>
Quelle parole mi rimbombarono in testa, ma non risposi. Forse per la troppa confusione che avevo dentro di me.
Mi afferrai al muro e mi alzai, nonostante le mie gambe non riuscivano a sostenere il peso del mio corpo. 

<< Si tutto bene, ora esco!>> Farfugliai.

Feci scorrere l'acqua per un po' prima di sciacquarmi la bocca. Mi guardai allo specchio, trovandomi una Ashlee cadaverica.

Uscendo dal commissariato, mi sembrò di vederlo. Strofinai gli occhi, ma quando gli riaprii la sua figura era totalmente sparita.

Salii in auto e andai nel unico posto che mi poteva ricordare di lui. Spinsi sul acceleratore nel tentativo di arrivare più in fretta possibile ma era come se la distanza aumentasse. Non so come ci riuscii ma in un finale arrivai a casa sua. Parcheggiai l'auto e mi affrettai ad entrare in casa.
<< Will, dove sei finito?>> Sussurrai mentre salivo le scale.

Con timore aprii la porta della sua stanza, il suo profumo invase le mie narici .
Mi lasciai cadere a peso morto sul letto mentre nella mia testa le paure continuavano a crescere. Iniziai a sentire gli occhi inumidirsi e le lacrime scivolavano lentamente sul viso. Presi il suo cuscino e lo strinsi forte fra le mie braccia, aveva il suo profumo e subito nella mia mente tornarono i nostri ricordi, il suo sorriso. Lui.

911 Help I'm falling in love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora