Ho bisogno d'aiuto.

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Ashlee

È da un po che sistemo le mie cose nell'armadio dei miei, levando le loro. Ho deciso che dormirò in questa stanza e l'altra la lascerò per gli ospiti. "Ospiti? Non ci saranno ospiti!'' Sono rimasta solo io in questa città, mi rannicchio per terra al pensiero che sono sola. Il mio lavoro, le mie amiche, la mia migliore amica, tutto è rimasto a New York, mente io sono qui a Londra.
Forse dovevo andare con Evan, scuoto la testa scacciando questo pensiero.
"Mi rifarò una vita.'' Dissi tra me e me.

Forse dovrei chiedere aiuto a William per il caso, prima lo risolvo e prima starò meglio. Prendo il telefono per poi fermarmi ricordandomi che non avevo il suo numero. "Ma che mi succede? Sto impazzendo? Si sto impazzendo."
Non ci sono altre spiegazioni.

Mi accorgo solo ora  della telefonata di ieri, era da  Evan, mi avrà chiamato per dirmi dei pacchi. Ma di certo adesso, non ho ne il tempo e ne la voglia di richiamarlo.

La vita a volte è imprevedibile, mi ha messo davanti un ostacolo che io non riesco a superare, qualcosa che se non hai qualcuno al tuo fianco, che ti stringe la mano, non riesci ad andare avanti.
Io non ho mai cercato una persona che mi tenesse per mano, non l'ho mai fatto. Ma ora.. ora vorrei urlare al mondo intero, che non posso più andare avanti, che mi trovo sul precipizio di un buco nero e potrei lasciar cadere il mio corpo da un momento all'altro.

William

Ecco la mia solita routine, mi sto dirigendo a lavoro.

La notte con Jessica è passata come ogni notte. Io e lei usciamo solamente per bere e scopare insieme, poi non si sa quando ci risentiamo.
Non sono fatto per stare con una ragazza seriamente, sono  sempre concentrato sul lavoro, è sempre stata la mia unica priorità.

Ad un tratto, i miei pensieri vanno ad Ashlee: "è fidanzata e siamo andati a letto insieme'', questa frase mi rimbomba nella mente, certo sono l'ultimo sulla faccia della terra che può parlare di fiducia e tradimento, ma questo mi fa avere tutto un altro pensiero su di lei.

Ieri l'ho vista con quello al bar, rideva ma guardava sempre me.

Quante volte avrei voluto alzarmi, smettere di ascoltare quel oca di Jessica, andare da lei e dirgli di uscire da quel locale e andarcene insieme.

Un brivido di rabbia percorre tutto il mio corpo, ripensando che a metà serata sono andati insieme chissà dove.
Cosa mi frega di quello che fa lei? Perché mi interessa cosi una ragazza?Che cosa ci unisce?
Perché si, c'è qualcosa che ci unisce, come un filo invisibile, che è legato alle nostre mani , intrecciandosi con il nostro camino per poi incontrarsi nuovamente in un punto.
Noi scappiamo, ma è inevitabile che quella sera, due mondi così diversi, ma anche così simili, si siano uniti.

Vorrei tanto far chiarezza su di noi, rivedere i suoi occhi, quei occhi color nocciola, che con i miei così azzurri si parlano, nonostante io e lei non li ascoltiamo, o almeno io no li ascolto. Scaccio via i miei pensieri e torno con la mente lucida.

Sono davanti al commissariato, quando vedo quella chioma marrone, nonostante ci conoscessimo da poco, so di chi si tratta. La riconoscerei tra mille  persone.
Mi avvicino a quella chioma , toccandole una spalla, lei salta dalla paura, si voltò probabilmente nell'intento di mandarmi a quel paese, ma si bloccò non appena vide che ero io.

<<Cosa ci fai qui?>> Chiedo curioso.
<<Non posso venire qui ?>> Disse lei con un tono alterato, ma poi sembrava come se volesse ritirare quello che aveva appena  detto, ma qualcosa la bloccava.
<<Ok ciao!>> Dissi salendo le prime scale, continuai senza ascoltare quello che aveva da borbottare in sotto fondo.
Non mi faccio trattare cosi, sono sempre io che tratto cosi le ragazze, ma con lei, con lei... non ci riesco.

Ed ecco che il karma ritorna su di me.

Spazio autrice.❤️

So che questo capitolo è più corto, per questo, metterò due capitoli.
Spero vi piaccia, la storia .❤️❤️

911 Help I'm falling in love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora