Ashlee
<< Azzurra?>>
Rispose lui con un tono triste, per poi, sedersi a tavola.
<< Si Will, mi hai parlato di lei, ma non ho capito nulla.>>
Ribadii sedendomi, ero curiosa, volevo sapere cosa avesse portato Will a piangere.
<< Era una bambina! Dopo che tu te ne sei andata, io mi ero seduto al centralino, ad un tratto qualcuno ha chiamato. Era Azzurra, aveva bisogno d'aiuto, il padre avevo ucciso la madre e stava cercando lei.
Nel parlare con Azzurra, le ho chiesto cosa la faceva sentire bene e lei.. lei ha risposto "il mio unicorno", a quel punto mi ha chiesto di uscire dal posto in qui era nascosta per prenderlo, le dissi di no, ma lei è uscita e lui l'ha trovata. È colpa mia, solo mia, potevo chiedere altro, ho sbagliato e lei ha pagato con la vita. >>
Will era lì difronte a me, con gli occhi pieni di lacrime, le mani tra i capelli: << Non è colpa tua. Will guardami, non è colpa tua. >>
Dissi cercando di calmarlo, vedendo che non stava funzionando, mi alzai, andai verso di lui e lo abbracciai.La colazione procedette in modo silenzioso, ma io non riuscivo più a tenermi dentro tutto: << Will ti ricordi cosa è successo ieri?>>
Lui alzo la testa, portando in bocca l'ultimo pezzo di pancake: << A cosa ti riferisci?>>
<< A noi Will, alle cose che mi hai detto, ai baci che ci siamo dati. A cosa mi dovrei riferire se no?>>
Risposi alzandomi in piedi, presi i piatti da sopra il tavolo, per poi, buttargli sul lavandino. Ero furiosa, "che domande faceva? A che gioco stava giocando?"
<< Ashlee, possiamo parlare d'altro?>>
A quelle parole, sentivo il fumo uscirmi dalle orecchie.
<< No Will, non possiamo. Tu non puoi dirmi cose belle e lasciami lì senza una spiegazione. Non puoi baciarmi e il giorno dopo far finta di niente. Non puoi!>>
Mi resi conto, solo ora delle parole che avevo detto e del fatto che ero davanti a lui, con gli occhi pieni di lacrime e allo stesso tempo di rabbia.
<< Capisci che non possiamo stare insieme.>>
Disse allontanandosi da me.
<< Perché? Cosa te lo vieta?>>
<< Me lo vieta il desiderio di non farti soffrire. >>
Urlò guardandomi negli occhi.
Non capivo, ero confusa, " perché avrebbe dovuto farmi soffrire?" Questa domanda iniziò a rimbombarmi in testa, a tal punto da uscire dalla mia bocca senza volerlo: << Perché dovresti farmi soffrire?>>
<< Perché non sarei presente, perché il lavoro che faccio mi porterà a rimanere fuori giorno e notte. Perché ho una paura tremenda di innamorami, io non so cos'è l'amore Ashlee!>>
Nel sentire quelle parole, strinsi le mani in dei pugni e iniziai a colpire il suo petto. " Era così egoista. Come poteva, decidere lui per me? Cosa ne sa lui, di cosa è giusto o sbagliato per me?"
<< William Stevens, sei un egoista, egocentrico e soprattutto sei uno vigliacco. Come puoi decidere tu per me? Si hai ragione, non saremo la tipica coppia che si vede nei film o di qui si legge nei libri.
Litigheremo perché tu non sarai presente? Si lo faremo. E come se lo faremo! Ma questo ci impedisce di provarci? Ci impedisce di amare? Dimmi Will sei disposto a rinunciare a qualcosa che non hai mai provato?>>
Urlai con tutta la rabbia è l'amore che avevo dentro. Lui era lì immobile, senza proferire parola, a quel punto mi diressi alla porta per andarmene, ma venni interrotta dalla sua voce:
<< Dove vai?>>
<< Via! Lontano da te.>>
Risposi arrabbiata.
<< Ma questa è casa tua!>>
Sussurro lui avvicinandosi a me. In quel momento mi resi conto che aveva ragione: << Giusto! Te ne devi andare tu.>>
Conclusi aprendo la porta e spingendolo fuori con tutta la forza che avevo dentro. La stavo per chiudere ma lui mise il piede per fermare la porta. Non ebbi il tempo di replicare, che entrò in casa: << Mi fai parlare anche a me?>>
<< Potevi parlare prima.>>
Da quel momento restammo in silenzio per un po'.Will mi si avvicinò, alzò il mio mento e guardandomi disse: << Hai ragione Ashlee Clarke, sono un egoista, egocentrico e un vigliacco. Credevo di fare la cosa giusta, ma mi sbagliavo. Nulla ci impedisce di provare ad amarci.>>
Un sorriso comparve sul mio volto, ma mi morsi il labbro per non farglielo vedere.
Era goffo vederlo parlare d'amore.
<< Cosa intendi Will?>>
Avevo perfettamente capito a cosa voleva arrivare, ma adoravo vederlo maldestro nel esprimere i suoi sentimenti.
<< Nessuna prima d'ora..>>
Fece una pausa, come se, si stesse sforzando di trovare le parole giuste.<<Ha scaturito in me i sentimenti che tu sei riuscita a farmi provare, in così poco tempo.>>
Ero incredula a quello che avevo appena sentito, il mio cuore accelerava a ogni sua parola. Non ero più un adolescente, ma in questo istante avrei voluto saltare e urlare dalla gioia. Una cosa era certa in questo momento, non avevo nessuna intenzione di dargliela vita così facilmente.
<< Continuo a non capire Will!>>
Lui sbarro gli occhi per poi continuare: << Sto dicendo che sono innamorato di te Ashlee Clarke.>>
Disse queste parole tutte d'un fiato.
<< Ma ora non mi sento pronta io!>>
Esclamai trattenendo le risate, lui abbasso la testa e indietreggio lentamente da me, a quella sua reazione scoppiai a ridere.
<< Sto scherzando scemo!>>
Senza nemmeno rendermene conto, venne di corsa verso di me, mi afferrò, mettendomi sulle spalle:
<< Fammi scendere!>>
Urlai, dandogli dei pugni sulla schiena.
<< Non ci penso nemmeno, ora me la paghi.>>
Mi rispose andando verso il salone, non capivo cosa aveva intenzione di fare. Mi scaraventò sul divano , poi , iniziò a farmi il solletico.
<< No Will.. Smettila.>>
Cercai di scappare dalla sua presa in tutti i modi, ma Will non ne voleva sapere.
Ma si dovette fermare allo squillare del suo telefono: << Rispondi Will.>>
Dissi sperando con tutta me stessa, che mi ascoltasse. Si alzò da me, prese il telefono portandoselo all'orecchio.
<< Arrivò!>>
È l'unica cosa che disse prima di avvisarmi che Andy aveva scoperto qualcosa. Poi mi diede un bacio e spari dietro la porta dell'entrata.Non sapevo se la nostra relazione sarebbe durata, non sapevo se Will sarebbe stato presente.
Ma una cosa la sapevo, l'amore ne vale sempre la pena, l'amore ti salva, l'amore ti illumina la vita.
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911 Help I'm falling in love.
RomanceAshlee Clarke (ventiquattro anni), ha tutto quello che sognava sin da bambina: un fidanzato, una famiglia che la ama. Ma non ha messo in conto che tutto può cambiare, un giorno sei felice, hai tutto, l'altro non hai più niente. William Stevens ( v...