|trentesimo capitolo|

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- chi è?  Domandai ancora incredula di quello che mi avevano detto fino a un minuto fa'.

In quel momento non volevo vedere nessuno se non una persona.

Ed era lui.

Colui che mi tirava sempre su il morale, colui che mi metteva sempre di buon umore.

Speravo fosse il biondo che mi fa provare sensazioni starne ogni volta che lo abbracciò, ogni volta che lo guardo o che gli sto vicino.

E infatti ecco che la sua meravigliosa voce si fece spazio tra i miei pensieri.

- sono io piccola White, apri. Mi ordinò lui dall'altra parte della porta di legno rigorosamente nera della mia camera.

Aprì la porta e senza lasciargli tempo di dire niente gli chiesi

- abbracciami per favore.

Sono distrutta mentalmente.

Non posso credere che le persone che consideravo i miei genitori mi hanno nascosto il contrario per ben 16 anni! E poi come se non bastasse non si sa chi è mia madre e mio padre è Voldemort!

Di male in peggio.

Quindi dovrò combinare il mio cognome?

A scuola mi ripeteranno perché mio padre è il mago più sicuro di tutti i tempi?

O mi eviteranno tutti per lo stesso motivo?

Avranno paura o avrò ancora più amici?

Non ne ho idea, ma l'unica cosa di cui sono sicura è il proverbio che mi insegnò "mia madre" era

- vivi e lascia vivere.

Me lo ripeteva in continuazione. Ogni volta che stavo male o che mi sentivo giù di morale.

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Non ho resistito a lungo. Appena mi abbracciò cominciai a piangere disperatamente e a dare dei piccoli pugni sul petto del biondo che mi aveva aiutata.

Lui mi ha detto semplicemente

- sfogati con me.

Ed è proprio quello che feci.

Buttai giù tutto quello che si trovava sulla scrivania di camera mia, presi a calci mobili e vari oggetti mentre parlavo e urlavo dall'esasperazione.

Ero stressata, mi sentivo rinchiusa in una gabbia di ferro protetta da un incantesimo potente da cui era impossibile uscire.

Dopo svariate decine di minuti passati tra urli e pianti mi prese le mani e si avvicinò a me.

Io, appena sentì il suo tocco delicato si di me mi calmai improvvisamente.

Era come se avesse il potere di tranquillizarmi di punto in bianco.

Mi abbracciò e rimanemmo così per alcuni minuti finché non ci staccammo e iniziammo a guardarci negli occhi.

Eccola....di nuovo. Quella sensazione strana dentro di me, dentro il mio corpo.

Non so che emozione o sentimento sia ma so per certo che qualsiasi cosa fosse a me piaceva e anche tanto.

Pian piano ci avvicinammo tutti e due l'uno all'altro....

Non sapevamo se fosse la cosa giusta da fare, non pensavamo a come sarebbe andata se lo avremmo fatto...in quel momento semplicemente non pensavamo affatto.

Ma un rumore ci interuppe....(ora mi odierete perché non li ho fatti baciare😂)

Qualcuno bussò alla porta e noi due ci separano immediatamente dall'imbarazzo.

- chi è?

- tesoro sono io, Narcissa. Tutto ok lo dentro?

Non riposi. Andai ad aprire la porta per mostrare la figura della madre di Draco che sembrava a dir poco preoccupata.

Non so se per me o per il figlio, ma so per certo che non era tranquilla.

- sì, perché? Devi dirmi qualcosa?

- oh, emh in effetti sì.... Tuo padre i vorrebbe parlare.

- quello vero o quello finto? Agginsi una risatina nervosa alla fine della domanda.

- quello...vero. sussuró come per non farsi sentire da altre persone indiscrete.

Sussultai.

Non potevo crederci, nemmeno un'ora fa mi hanno svelato il segreto che mi tenevano nascosto da ben sedici anni su chi fosse il mio vero padre e ora si presenta qui come se nulla fosse accaduto?

- ok, arrivo. Sforzai un sorriso.

Narcissa era come una madre per me. Anche quando Draco mi rendeva in giro lei mi invitava sempre a casa sua per prendere un tazza di tè in sua compagnia.

Era l'unica donna in casa e si sentiva tremendamente sola.

Draco era troppo riservato mentre Lucius beh Lucius è Lucius.

Era sempre indaffarato con il lavoro così come "mio padre".

Ecco perché non passava mai del tempo con me e con "mia madre", passava più tempo nel suo ufficio che con noi.

Pretendeva che avessi i volti poi alti della mia classe, anche se non guardava mai la mia valutazione finale.

Dopo che Narcissa scese io girai i tacchi e mi buttai a peso morto sul letto, a pancia in giù.

Draco si avvicinò a me lentamente per poi lanciarsi su di me schiacciandomi letteralmente.

- Draco! Iniziai a ridere.

- mi hai letteralmente rotto la schiena hahah.

- hey, aspetta un secondo. Tu sarai ridendo? Helena Belle White sta ridendo?

- ha ha simpatico. Comunque non so se da ora mi chiamerai più 'White' o 'piccola White'.

- infatti, credo che ti chiamerò 'piccola Riddle' oppure ' signorina dell'oscurità' hahaha.

- daiii Draco! Non c'è niente da ridere.  Però mentre dicevo la frase iniziai a ridere anch'io insieme al biondino.

- dai andiamo a prepararci per veder il famoso ' signore oscuro ' detto anche ' colui che non può essere nominato! ' hahah.

- stai deridendo tu padre lo sai? Hahaha

- e tu stai ridendo di lui. Come la mettiamo?

- tu non dici niente e io non dico niente ok? Mi rese la mano per stringerla come si fa' in un patto.

- d'accordo, furetto.

Risposi stringendo la mano di Draco furetto biondo platinato Malfoy.

Quando gli orsi la mano lui mi tirò verso di sé.

Eravamo così dannatamente vicini, io arrossì talmente tanto che lui mi disse

- sei bellissima anche quando diventi un peperone, piccola.. Riddle.

Mi sollevai da sopra di lui e andai a cercare un outfit Defender per incontrare mio padre.

Mentre mi vestivo, in bagno, Draco dall'altra parte della porta, continuava a chiedermi se ero sicura di voler incontrare mio padre.

Ero sicura di volerlo incontrare?

Sì, ero sicura non potevo tirarmi in dietro proprio ora che ho la opportunità di rivederlo dopo parecchi anni.

Non potevo, però, negare che avevo  ansia, e anche parecchia.

Spazio autrice

Tan tan tannnnnn...
Cosa succederà all'incontro di Helena e suo padre?

La prenderà bene o male?

Vorrà stare dalla parte del padre o vorrà opporsi alle sue idee e a lui?

Beh per saperlo continuate a leggere!!!

Detto questo vi saluto.

Sometimes  [Draco Malfoy]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora