1

691 21 7
                                    

Alcuni mesi prima...

«Ciao armadietto, ci vediamo a settembre.» sussurro provocando uno sguardo interrogativo sul volto chiaro e pulito di Jenna.
«Non ti mancherà nemmeno un po' il tuo caro armadietto bianco?» chiedo trasformando il suo sguardo da interrogativo a stranito. «Ho sempre voluto quello azzurro, come il tuo, invece per stare accanto a quel disastro della mia migliore amica, ho dovuto accettare quello bianco che si sporca appena ci metti un dito sopra.» risponde ridacchiando.
Togliamo tutti i libri dall'armadietto e li mettiamo nei nostri zaini, salutiamo l'edificio e raggiungiamo le nostre amiche che ci aspettano in macchina pronte per andare in vacanza.
«Lo sai che è maleducazione andarsene senza nemmeno salutare?» sento una voce maschile irritante provenire dalle mie spalle scoperte piene di lentiggini. «Che scema, devi scusarmi, ero immersa nei miei pensieri» dico con sarcasmo. «E non ho nemmeno un posticino piccolo tra i tuoi pensieri?» chiede con tono altezzoso. «Fammi pensare...» penso per finta. «No.» rispondo schietta. Lo lascio imbambolato in mezzo al cortile della scuola e vado via.
Jenna scoppia a ridere e continua congratulandosi per le risposte che gli ho dato. Sono stata semplicemente me stessa.
Appena entriamo in auto ci facciamo una instagram story e possiamo ufficialmente dare il via all'estate con grande furore. Il mese prossimo abbiamo il viaggio per Los Angeles prenotato e non vediamo l'ora di prendere il sole sulle spiagge di Venice Beach, per ora dobbiamo accontentarci delle spiagge del Michigan.
Approdiamo sulla spiaggia più vicina, buttiamo gli zaini per terra, ci spogliamo e ci fondiamo nel mare. C'è quasi tutta la nostra scuola.
«Per sabato sera ho organizzato una festa a casa mia, ci sarete?» ci invita Grace piena di entusiasmo.
Grace è la festaiola del gruppo, ha una villa immensa, un po' come tutte noi, ma la sua è nettamente più lussuosa grazie all'eredità lasciata dai nonni paterni, ha una piscina esterna e una interna con idromassaggio e nella sua stanza c'è una sauna privata, tutto quello che una ragazza come lei possa mai desiderare.
In estate organizza quasi una festa alla settimana, poiché i genitori partono per tutta l'estate e lasciano un intero patrimonio famigliare nelle sue dolci manine.
«Dimmi che non hai invitato tutta la scuola.» prego. «Tutta no, tutti quelli del nostro anno sì.» risponde ridendo perché conosce la reazione che sto per avere. «Non puoi non venire, è la festa d'apertura.» mi convince Ella. Annuisco e continuo a nuotare con loro.
Ogni tanto mi chiedo come una come me, possa essere amica di ragazze come loro, sono le tipiche ragazze da alcool e serate, io invece adoro tanto le feste da sobria quanto leggere i libri sul mio letto con la musica di sottofondo. Una serata vale l'altra.
Se lo dicessi a loro, mi ucciderebbero dopo avermi riempita di parolacce.
Le feste sono sacre e non si torna a casa fino a quando non ho raccolto i loro capelli per farle vomitare.
È sempre così con Jenna e Page.
Grace regge molto bene l'alcool, mentre Ella beve due o tre bicchieri massimo. Io rigorosamente coca cola o aranciata.

«Quanto alcool ci sarà?» chiede Jenna facendomi roteare gli occhi uscendo dall'acqua. «Tanto.» risponde Grace ovvia. «Ci sarà il cibo?» chiediamo io e Page in contemporanea. Mi sembra più che una domanda plausibile. «Ci sarà il catering.» mi informa con grande piacere Grace. «Quante probabilità ci sono che quel ragazzo che ci sta fissando sta per chiedere a Grace il suo numero di telefono?» chiede Ella ridendo. «Ehi la mia amica Ella crede che tu voglia il numero della mia amica! Vieni a prendertelo o hai paura che ti faccia del male?» urla Page senza timore e senza pensarci due volte, nemmeno una in realtà. «In realtà stavo guardando te.» dice avvicinandosi a Ella facendola arrossire. Noi tratteniamo le nostre risate e ci godiamo lo spettacolo e in che modo questo povero ragazzo riceverà il suo primo palo estivo. «Non sono interessata a nessun tipo di conoscenza.» risponde Ella timidissima come suo solito, a malapena si sente cosa dice. Appena il ragazzo va via con la coda tra le gambe, la brunetta più timida del Michigan fulmina Page minacciandola di morte precoce.
Il resto della mattinata lo passiamo a parlare del più e del meno senza sosta.
Ci divertiamo sempre quando stiamo insieme ed è la sfumatura più bella della nostra amicizia.

INCASTRO (IM)PERFETTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora