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Pochi giorni dopo...

La suoneria della sveglia, mi fa sobbalzare dal letto e in un attimo sono in cucina per fare colazione.
Mio padre è già andato al lavoro e mi ha lasciato un biglietto con scritto:

"Piccola, non ci sarò a pranzo, mi fermo in ufficio, ti voglio bene."

Mi metto un jeans e una t-shirt qualsiasi, un filo di mascara e corro a prendere l'autobus.

Arrivata a scuola, il primo che incontro è Wilson che appena mi vede cambia strada ed io abbasso la testa verso il telefono fingendo di essere molto impegnata.

«Smettila.» mi ferma Page. La guardo confusa e continua. «Smettila di ignorarlo.», non le rispondo e mi dirigo verso l'armadietto. «Davvero, Evie, vi state comportando da bambini immaturi.» insiste. «Cosa dovrei fare?» chiedo sbuffando. «Parlaci.» dice ovvia.

Prima del suono della campanella, cerco di seguire il consiglio di Page, lo blocco dal polso e lo tira a sé così forte da farmi quasi cadere.

«Stai bene?» mi chiede Ella che ha visto tutta la scena. «Sì.» dico triste.

Wilson continua a non rivolgermi la parola anche in mensa, luogo di rincontro di tutti, ma non il nostro.

«Che succede con lui?» si avvicina quasi serio Carter. «E' ok.» dico senza nemmeno guardarlo. Si siede accanto a me, mi alza il volto e porta il mio sguardo sul suo volto abbastanza serio.

«Evie...» sussurra. «Per fare colpo sulla mia migliore amica non devi necessariamente conquistarti la mia fiducia.» gli dico freddamente. «Non lo faccio per questo.» ribatte rimanendo serio. «Wow, sei rimasto serio per più di cinque minuti, record!» lo prendo in giro. «Scott vaffanculo.» afferma andando via.

Forse me lo sono meritata questa volta.

«E' ora il momento giusto.» mi consiglia Jenna.

Ethan è seduto da solo sulla panchina della palestra in cui deve fare l'allenamento insieme alla sua squadra, allenamento che io e Jenna siamo venute a vedere perché la mia migliore amica deve sbavare sul tipo che si è fatta l'altra sera.
Lo raggiungo silenziosamente e mi siedo accanto a lui senza proferire parola.

«Che vuoi Scott?» chiede dopo qualche minuto. «Ah, ti sei accorto della mia presenza...Strano.» dico sarcastica. «Voglio che mi dici cosa sta succedendo.» continuo. «Niente.» si limita a rispondere e raggiunge la sua squadra che si sta preparando per l'allenamento.

Io so già cosa succede, voglio solo una conferma: Ethan si è preso gioco di me, stronzo.

«Fa sempre così.» sentiamo dire dalle nostre spalle.

Ci giriamo per capire di chi si tratta, ed è Charlotte, ci guarda con occhi severi e pieni di malizia.

«So tutto.» aggiunge guardandomi dritta negli occhi. «Ah, sì? Cosa sai?» chiede Jenna nervosa. «So che vi siete baciati perché gli facevi pena ed ora lui vuole allontanarti per non illuderti.» dice tutto d'un fiato senza un minimo di tatto. «Te l'ha detto lui?» chiedo trattenendo le lacrime. «Si...Ah non te l'ha ancora detto?» chiede con tono falso e dispettoso. «Sei una stronza.» afferma Jenna portandomi via dalla palestra.

Mantieni la calma Evie Scott.
Lui non merita una tua sola lacrima.
Lui vale poco, tu vali tanto.
Dimostra quanto vali e tramuta il pianto in forza.







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Ciao a tutti lettori e lettrici!


Sono ufficialmente tornata dalla mia stagione lavorativa.
Adesso ho molto più tempo da dedicare ai miei romanzi.
Non vedo l'ora di farvi leggere il continuo tra Ethan ed Evie.

Cosa pensate che succederà?

INCASTRO (IM)PERFETTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora