INCASTRO (IM)PERFETTO

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Mi sono svegliata tardi come mio solito, ho spento la sveglia nel sonno e ora sono costretta a correre per prendere l'autobus.

Esco di casa correndo e fortunatamente il mio angelo custode passa proprio di qui e mi dà un passaggio salvandomi la vita.

«Grazie Jenna.» sorrido. «Devi mettere due sveglie, non una!» mi rimprovera. «Hai ragione mammina.» la prendo in giro.

Ci accingiamo al nostro amato armadietto, prendiamo i libri utili per questa tremenda giornata, ma improvvisamente vengo bloccata da Ethan che mi stringe fortissimo il polso.

Lo guardiamo confuse e mi bacia di prepotenza.

Provo ad allontanarlo, ma sono ormai attaccata al mio armadietto con le sue mani sui fianchi e le nostre lingue non fanno altro che danzare insieme.

In questo esatto momento passa Charlotte che ci guarda, si blocca istintivamente e scoppia a piangere davanti a tutti.

Tutti sono voltati verso di noi e sembra uno spettacolo teatrale.

«Sei uno stronzo!» urla Charlotte provocando una risata da parte degli spettatori.

Ethan guarda confuso Charlotte e mi prende la mano portandomi via da lì e facendomi saltare le prime due ore di lezione.

«Ieri Charlotte mi ha detto che le hai portato le rose rosse e l'hai baciata.» gli racconto. «Ma dove? Nella sua mente?» la prende in giro facendomi ridere.

«Evie, io sono innamorato di te.» confessa. «Ma ho paura.» continua sbloccandosi. «Ethan Wilson ha paura di qualcosa?» sdrammatizzo. «Si. Ho paura dei sentimenti che provo per te, ho paura di non riuscire a renderti felice, ho paura di non essere all'altezza.» si sfoga. «Ethan... » sussurro prima che mi blocchi ancora. «Sono solo un alcolizzato di merda.» dice. «Non è così.» lo ammonisco. «Sei molto più di questo.» affermo stringendogli le mani. Prendo una pausa e incomincio il mio discorso.

«Sei un ragazzo meraviglioso che è riuscito a sbloccare una ragazza dai capelli rossi ed è riuscito a far capire alla stessa ragazza cos'è quell'amore di cui i suoi libri preferiti tanto parlano.» confesso. «Ma sono anche quello che vedi nei locali la sera con gli occhi rossi e l'alito che puzza di alcool.» aggiunge. «Io sono innamorata di ogni tuo lato, anche quello più nascosto.» concludo baciandolo.

Torniamo in classe e ovviamente vengo sottoposta ad un interrogatorio infinito da parte delle ragazze.

«Siete fidanzati?» urla Grace un po' troppo entusiasta. «Sì.» dico con tono basso cercando di non far arrabbiare la prof di inglese che ci guarda ogni cinque secondi.

Suona la campanella io ed Ella ci fiondiamo fuori dove ci aspettano Marvin ed Ethan. Li salutiamo e poi andiamo a casa.

«Dovremmo dirlo ai nostri genitori, pensano che saremo i fratelli perfetti.» consiglia Ethan. Annuisco e con tanta ansia introduco il discorso non appena facciamo ingresso a casa mia, per fortuna c'è anche Rose e non dovrò ripeterlo due volte.

«Rose, papà...» balbetto. «Siamo fidanzati.» s'intromette Ethan.

Rimaniamo tutti in silenzio per troppi secondi o forse minuti fino a quando Rose non ci manda un sorriso sincero che sblocca il nostro imbarazzo.

«Sono felice per voi ragazzi.» afferma sincera. «Menomale.» mi sciolgo. «E' la tua vita tesoro...Spero tu sia felice.» afferma papà avvicinandosi a noi. «Mi raccomando a te.» si rivolge verso Ethan al quale poi dà un abbraccio affettuoso.

Dopo esserci tolti questo peso enorme ci godiamo il primo giorno da fidanzati andando sulla spiaggia da soli, dove tutto è davvero iniziato.

Apro il mio libro per scattare una foto poetica e lui si sofferma su una pagina in particolare, prende una matita dallo zaino e sottolinea una frase attirando la mia attenzione su quel punto:

"Lo riconoscerei anche solo dal tocco, dal profumo; lo riconoscerei anche se fossi cieco, dal modo in cui respira, da come i suoi piedi sferzano la terra. Lo riconoscerei anche nella morte, anche alla fine del mondo."

-Madeline Miller.