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Oggi c'è una festa sulla spiaggia free entry per festeggiare l'estate, visto che sta finendo. Ma tutti sappiamo che la vera festa di fine estate è quella a casa di Grace, non vediamo l'ora che ci arrivi l'invito ufficiale, sta già organizzando una mega festa il giorno prima che rientrano i genitori.

«Oggi c'è una festa.» dico sbadigliando rivolta a mio padre che sta per uscire per andare al lavoro. «Ancora feste? Ma non leggi più?» chiede. «Oggi inizio il mio stage, leggerò tanto capo!» lo prendo in giro. «A proposito, tra mezz'ora in ufficio.» dice severo. «Ok capo!» ridacchio.

Faccio una colazione veloce e poi mi preparo per il mio primo giorno di stage presso la casa editrice di mio padre, non voglio fare brutta figura, quindi indosso un paio di pantaloni bianchi aderenti, un top rosa e la giacca elegante dello stesso colore, la giacca la indosso in ascensore per farmi vedere formale, ma la toglierò una volta seduta alla mia scrivania.

Arrivata al primo piano, saluto le segretarie e loro mi salutano entusiaste come sempre. Raggiungo mio padre ai piani superiori e mi porta nel mio ufficio in cui c'è anche un ragazzo un po' più grande di me.

«Lui è Steve.» mi presenta papà. «Evie Scott.» allungo la mano per presentarmi e lui ricambia con un sorriso gigante. «Questi sono i cinque libri che devi prendere in considerazione, Steve ti farà vedere come compilare la scheda per ogni libro e la scheda del libro che vuoi pubblicare.» m'informa serio. «D'accordo.» rispondo altrettanto seria.

Mi siedo comoda sulla mia poltrona nera abbinata alla scrivania sul quale ci sono le cinque nuove proposte e i relativi documenti.

«Promette bene questo Joshua Hill.» afferma Steve leggendo uno delle nuove proposte che deve leggere. «Joshua Hill?» chiedo sconvolta. «Lo conosci?» domanda curioso. «Sì.» rispondo fredda. «Qualcosa mi dice che non sei in buoni rapporti con lui...» ipotizza. «Già.» rispondo. «Hai ragione tesoro, i maschi sono pessimi, ogni tanto mi pento di essere gay.» ridacchia e fa ridere anche me.

Durante la pausa pranzo Steve mi propone di andare a mangiare qualcosa e accetto volentieri. Prendiamo un trancio di pizza e lo mangiamo seduti su una panchina a pochi metri dall'azienda. Mentre mangiamo mi racconta di tutte le sue sventure d'amore, però nonostante non abbia fortuna in amore, ci crede tantissimo, sembra innamorato dell'amore.

Ritorniamo nel nostro ufficio e ci rimettiamo a lavoro fino alle sette e mezza di stasera. Per fortuna la festa inizia a mezzanotte, quindi una volta a casa, ho tutto il tempo per cenare e prepararmi senza fretta.

-Ci sei alla festa? -mi scrive Ella.
- Si, che succede?
-Posso passare da te?
-Sì. Ma è successo qualcosa?
-No, ho litigato con i miei.

Poso il telefono sulla scrivania e riprendo la lettura del secondo libro. Il primo sono riuscita a finirlo in poche ore e ho anche abbozzato la recensione e le eventuali correzioni.

«Sei velocissima.» afferma papà entrando nell'ufficio.

Annuisco e proseguo con il mio lavoro, non voglio che Steve pensi che sia semplicemente la figlia del proprietario e direttore dell'azienda, voglio dimostrare di avere talento e passione.

«Hai un sogno nel cassetto?» chiedo a Steve in ascensore. «Mi piace quello che faccio.» sorride. «Tu?» continua. «Voglio diventare un avvocato importante e mi piacerebbe pubblicare un romanzo. Leggo tanto e nemmeno a scrivere sono così male.» affermo con gli occhi che sognano. «Tuo padre è il proprietario di una casa editrice, che aspetti?» mi chiede diretto. «Voglio pubblicarlo perché me lo merito e non perché sono sua figlia.» rispondo subito.

Ceno insieme a mio padre con un panino con i wurstel e patatine fritte e poi mi preparo per la festa con l'aiuto di Ella che è appena arrivata a casa.

«Sei bellissima.» affermo scrutandola. «Anche tu.» mi dice appena finisco di indossare il mio vestito aderente azzurro e i soliti sandali bianchi.

Ci fermiamo in giardino a chiacchierare davanti ad un thè freddo e non ci accorgiamo che arriva l'orario che stavamo aspettando e dobbiamo andare sulla spiaggia a piedi. Menomale non è tanto distante.

Durante il tragitto incontriamo Marvin ed Ethan con dei bermuda di jeans e una camicia rispettivamente blu e bianca. La camicia bianca di Ethan gli evidenzia i suoi pettorali scolpiti ed è tremendamente sexy.

«Wow...» afferma Marvin che si sta mangiando Ella con gli occhi, il vestito blu elettrico aderente e super scollato farà conquiste stasera.

«Hai una giacca?» mi chiede Ethan serio. «Fa caldo Ethan, cosa me ne faccio?» rispondo con un'altra domanda. «Non è troppo scollato quel vestito?» chiede guardando la mia scollatura marcata che arriva fino alla bocca dello stomaco. «Da quando sei mio padre?» chiedo infastidita, ricordandomi di avermi detto che lui si comporta da amico, un amico non s'interessa delle scollature, anzi incita la propria amica a vestirsi in modo sexy per fare conquiste.

«Bellezze!» urla Grace con un cocktail tra le mani. «Tesoro!» urlo di rimando. «Jenna!» urlo abbracciandola. «Come stai?» mi chiede la biondina allontanandomi dal resto del gruppo. «Si comporta in modo strano...Non lo capisco, dice di essere mio amico, ma prima si è lamentato della scollatura, a te dà fastidio la mia scollatura?» chiedo retorica. «Sei mia amica non ti dà fastidio.» continuo confusa.

Dopo poco vedo Jenna parlare con Wilson e allora decido di avvicinarmi indiscreta, mentre ballo con Page e Grace, per sentire qualcosa.

«Non è colpa mia se la tua amica è sfigata e non sa distinguere l'amore dall'amicizia.» sento uscire dalla bocca di Ethan.

Quest'affermazione fa innervosire così tanto Jenna che gli tira un pugno dritto sul naso e ci raggiunge subito lasciandolo sanguinare appoggiato ad una palma. 

INCASTRO (IM)PERFETTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora