Mi sveglio ricordandomi che stamattina sarebbe dovuta venire Jenna a casa e appena apro i miei occhi verdi noto una figura con i capelli biondi raccolti in una treccia precisa, seduta sul mio letto che ride da sola girata verso di me. La accolgo con un rumoroso sbadiglio e mi butto giù dal letto prima che lo faccia lei.
«Buongiorno principessa.» sussurra dolcemente.
«Come fai ad essere così raggiante? Che ore sono?» chiedo assonnata cercando di afferrare il mio telefono poggiato sul pavimento in parquet.
«Sono le nove e mezza signorina.» mi prende in giro.
Scendiamo insieme per andare in cucina, preparo una colazione veloce e la offro anche a lei, successivamente mi spinge in bagno per farmi lavare e farmi indossare un costume da bagno per prendere il sole a bordo piscina, in giardino. In cinque minuti siamo a mollo nell'acqua tiepida della mia piscina rettangolare che occupa quasi l'intero giardino.
Ci sdraiamo su due materassini rosa e incominciamo a parlare di tutto e tutti.«Che ne dici di pranzare qui?» chiede mia mamma superando il cancello marrone della mia villa. «Con piacere.» sorride Jenna.
Le schizzo l'acqua in modo violento mentre sale sullo scalino per uscire dall'acqua e lei rientra subito per vendicarsi. Diamo inizia alla lotta di gavettoni che viene bruscamente da mio padre a cui abbiamo appena bagnato la giacca pulita del lavoro.
«Siete terribili.» ridacchia papà. «Si asciuga tesoro!» urla mia madre dalla cucina.
Finito di pranzare, prendo il mio libro di Nicholas Sparks e usciamo di nuovo in giardino, ci sdraiamo sull'amaca e mentre Jenna cade in un sonno profondo, io indosso i miei odiosi occhiali da vista e incomincio la mia passionevole lettura con un sottile vento piacevole che mi rinfresca il corpo e il volto di Jenna poggiato sulla mia spalla.Al risveglio di quella pazza di Jenna, vede che non siamo più solo io e lei, ma si sono aggiunte anche Ella, Page e Grace. Ci tuffiamo in piscina tutte insieme dopo aver fatto riprendere per bene Jenna e ci divertiamo a fare le gare di nuoto improvvisate, dove Ella vince sempre essendo la più allenata di tutte.
«Ieri ho conosciuto un ragazzo alla cena di lavoro dei miei.» dice improvvisamente Grace. «Che avete fatto?» chiede Page sapendo che gli ormoni di Grace stanno difficilmente tranquilli. «Lo abbiamo fatto...» dice a bassa voce. «Ma solo perché mi ha provocato.» si difende. «Non ti giudicheremo mai Grace.» afferma Jenna scaturendo un abbraccio di gruppo affettuoso.
«Facciamo una crostata?» propongo entusiasta.
Gli occhi di Page si illuminano, indossiamo i vestiti per coprire il costume ancora bagno e corriamo in cucina per preparare la nostra crostata alla nutella con l'aiuto della cuoca Page Smith.
Jenna prende la farina e mi lancia uno sguardo furbo che mi fa subito percepire cosa vuole fare.
«Page attenta!» urla Ella invano. I capelli di Page sono pieni di farina, si innervosisce e si vendica lanciandoci lo zucchero addosso.
Io che c'entro?
Entra mia madre stanca per il lavoro, ci fulmina tutte e ci rimprovera con tono severo e autoritario, ci blocchiamo interrompendo le nostre rumorose risate e poi ci scioglie mandandoci un bacio volante in segno di pace.Puliamo tutta la cucina e nel frattempo Page sforna il nostro capolavoro che divoriamo poco dopo in compagnia di un frullato di fragole preparato da Grace.
È sera.
Le ragazze hanno comprato le prevendite per una serata in un locale a pochi passi da casa mia e sono costretta ad andarci perché Jenna l'ha comprato anche a me senza chiedermelo e non ha nemmeno voluto i soldi.
Mi fiondo nella doccia tiepida, lavo anche i miei capelli rossi e decido di lasciarli ondulati oggi.
Indosso un vestito nero con uno scollo a V profondo coperto da un velo trasparente, tacchi neri e pochette nera, la stessa che avevo al compleanno di Jenna.
«Sei splendida.» dice mia madre facendo ingresso nella mia stanza dove mi sto truccando. «Grazie mamma.» sorrido. Mi sistema i capelli come solo lei sa fare e sono ufficialmente pronta per andare a prendere quelle pazze delle mie migliore amiche. Lascio un bacio sulla guancia sia di mia madre sia di mio padre, afferro le chiavi posizionate all'ingresso con un portachiavi gigante regalato da mia zia Rossella tornata dal suo viaggio di nozze in Giappone e tiro fuori la mia auto dal parcheggio di fronte casa.«Wow.» esclama Ethan non appena ci vede entrare in gruppo sfilando decise e anche un po' vanitose.
Ci denominano il "gruppo di fighe" a scuola, camminiamo sempre insieme e ci notano anche a 10km di distanza, non è da tutti, ma anche se a volte non sembra, non siamo vanitose e non abbiamo la puzza sotto al naso, siamo ragazze molto socievoli e facciamo amicizia con tutti, insomma non siamo il gruppo di fighe dei film americani.
Nessuno di noi a parte Grace si ritiene "figa", siamo abbastanza modeste e umili, su questa cosa ne vado molto fiera.Marvin smette di limonare con una ragazza appena conosciuta e arriva subito al nostro tavolo per disturbare Ella da cui riceve l'ennesimo palo.
«Se non vuoi essere corteggiata non puoi indossare una mini gonna rossa e un topo nero di pizzo...» le fa notare Marvin. «Il fatto che io indossi dei vestiti sexy non ti autorizza a toccarmi.» lo ammonisce la brunetta sexy. «Ti sto toccando per caso?» chiede sedendosi accanto a lei. «No e non devi farlo.» dice con tono severo. «Non devi nemmeno molestarmi.» continua con il tono sempre più severo. «Non ti comportare da principessina, che non lo sei!» la rimprovera Carter. «Ella Lopez non sei la più bella del mondo, esistono tante ragazze come te o meglio di te.» continua provocando una reazione nervosa in tutte noi. Grace accenna uno schiaffo sul viso di Marvin quando quest'ultima viene bloccata dalla possente mano di Ethan che difende il suo migliore amico.
«Canna?» chiede Ethan verso Marvin. «Coca.» risponde lui ridendo. «Drogati...» penso ad alta voce.
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INCASTRO (IM)PERFETTO
ChickLitEvie ha sempre odiato Ethan ed Ethan ha sempre odiato Evie. E' così dal primo anno di liceo. Frequentano spesso le lezioni insieme e non fanno altro che discutere e punzecchiarsi a vicenda. I loro amici pensano che un giorno si innamoreranno perdu...