Torno a casa accompagnata da Steve, dopo aver fatto una lunga passeggiata sulla spiaggia, lo ringrazio per avermi sostenuto e ascoltato ed entro a casa aprendo il cancello con le mie chiavi.
Appena metto piede nel salone, trovo mio padre davanti allo specchio, vestito elegante, che si atteggia come se fosse un giovanotto di venti anni che sta per andare a conquistare le più belle del Michigan.
«Hai un'ora per diventare bella quanto me.» mi prende in giro. «Dove andiamo?» chiedo curiosa. «A casa di Rose, ci ha invitato per cena.» afferma entusiasta. «Non vengo.» dico salendo in camera per evitare di sentire il suo rimprovero, ma lui mi raggiunge in un baleno e mi obbliga a fare come dice lui.
Mi butto nella doccia fresca, cercando di distrarmi, ma si sa, sotto la doccia tutti i pensieri vengono a galla e la frase "tu rimani sfigata" tormenta la mia doccia, facendo confondere l'acqua che scende dal doccino con le lacrime che scendono dai miei occhi.
Mi asciugo con l'asciugamano rosa e scelgo cosa mettermi senza troppo impegno: gonna a tubino nera lunga fino a sopra le ginocchia, top bordeaux intrecciato sulla schiena e tacchi neri non alti.
Mi trucco leggermente, un po' di profumo di Victoria's Secret e sono pronta per andare alla cena più brutta del secolo.
«Wow.» afferma papà nel vedermi scendere le scale. Gli sorrido e poi gli lascio un dolce bacio sulla guancia, lasciando casa per poi prendere la BMW grigia di papà.
Suoniamo il campanello con scritto sopra "WILSON" e facciamo il nostro ingresso al suo interno con l'accoglienza gentile della mamma di Ethan, vestita elegantissima con un vestito luminoso bianco e i tacchi blu elettrico abbinati ai gioielli. È perfetta.
Successivamente compare Ethan con una camicia bianca a mezze maniche e un pantalone elegante nero, saluta mio padre con un accenno di sorriso, porta lo sguardo su di me e prosegue verso il salone senza salutarmi. I nostri genitori ci guardano interrogativi ed io porgo lo sguardo sul mio telefono.
«Accomodiamoci qui, nel frattempo Brigitte prepara la nostra cena.» dice portando i nostri sguardi sulla signora che sta attualmente cucinando nella loro cucina.
Mi siedo su una delle due poltrone presenti nel salotto, per evitare di finire seduta accanto a suo figlio e continuo a mantenere lo sguardo sul telefono, per distrarmi messaggio nel gruppo delle ragazze, cercando di convincere Ella a fregarsene e proseguire a vivere normalmente, anzi, deve vivere meglio di prima e far vedere a tutti la sua forza interiore.
«E' maleducazione stare col telefono Scott.» afferma Ethan. «E' maleducazione anche insultare.» dico riferendomi a ciò che è successo al McDonald's.
Brigitte richiama la nostra attenzione, ci avviamo verso il tavolo della sala da pranzo super elegante e mi siedo accanto a mio padre, di fronte ad Ethan, i nostri sguardi non si incrociano mai e rimaniamo in silenzio durante tutta la cena, a parte quando Rose mi fa qualche domanda riguardo il College alle quali rispondo fredda e schietta.
Papà nota che c'è qualcosa che non va e decide di portarmi a casa mentre lui e Rose vanno in un bar a mangiare un gelato come chiusura della serata.
-Mi dispiace per oggi. -mi scrive Ethan.
-Smettila di rimangiarti quello che dici. -gli rispondo subito.
-Domani lavori?
-No, ma non ti voglio vedere.
Spengo internet e provo ad addormentarmi dopo essermi struccata, lavata e cambiata.
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INCASTRO (IM)PERFETTO
ChickLitEvie ha sempre odiato Ethan ed Ethan ha sempre odiato Evie. E' così dal primo anno di liceo. Frequentano spesso le lezioni insieme e non fanno altro che discutere e punzecchiarsi a vicenda. I loro amici pensano che un giorno si innamoreranno perdu...