Sono nella macchina di Ethan in lacrime per aver fatto spaventare tutti e forse anche perché sono ubriaca, non so se è un effetto collaterale dell'alcool, se così fosse come fanno a bere di continuo?
«Sei una cogliona.» mi rimprovera colui che non riesco a guardare in faccia. «Ok.» rispondo fredda. «Smettila di fare la bambina.» continua a rimproverarmi. «Aspetta lo aggiungo vicino a sfigata.» dico continuando a guardare fuori dal finestrino con la testa appoggiata al sedile. «Scott, perché ti sei ubriacata? E non dirmi per fare colpo su quei deficienti perché non ti credo.» indaga. «Non sei mio padre.» sbuffo. «Sono... tuo amico.» dice balbettando. «Non voglio essere tua amica Wilson.» affermo guardandolo finalmente negli occhi.
Accosta l'auto vicino casa mia, mi lascia scendere ed entro a casa barcollante e con tanta voglia di buttarmi sul letto.
Al mio risveglio trovo Jenna seduta sulla sedia della mia scrivania che aspettava l'apertura dei miei occhi con grande pazienza.
«Vieni a ballare?» chiede. «Stai scherzando spero.» affermo. «Sì.» ridacchia. «Pizza?» propone.
Guardo l'orario e mi rendo conto di aver dormito fino all'ora di cena, guardo il telefono e trovo sei chiamate perse da Ethan e da mio padre che mi avrà preso per morta. Lo richiamo e mi avverte che non rientrerà stasera perché rimane da Rose visto che il figlio non c'è e non riesce a dormire da sola, quindi io decido immediatamente di far dormire Jenna da me.
«Ethan non lo richiami?» mi chiede seria. «No, oggi gli ho detto la verità.» confesso. «Non voglio essere sua amica Jenna. Lui lo sa, ma fa finta di niente, io non sono brava quanto a lui a fingere. Non so nascondere i miei sentimenti.» spiego. «Come fa lui.» aggiunge Jenna. «Lui non prova nulla.» sussurro. «Evie...Siete innamorati ma avete paura.» afferma sicura. «Chiamo la pizzeria.» cambio discorso.
Non mi sono mai innamorata e non credo di essere così scema da innamorarmi di un coglione del genere.
Dopo venticinque minuti, arrivano le nostre pizze portate da un fattorino molto gentile, le mangiamo come se non ne avessimo mai mangiata una e poi ci stendiamo insieme sul letto e vediamo un film tranquillo fino ad addormentarci incollate.
Due settimane dopo...
È la festa di fine estate.
Tra un'ora ho appuntamento con Jenna per andarci insieme.
Dopo aver fatto una lunga ed intensa doccia, indosso un vestito aderente blu elettrico con una scollatura profonda sulla schiena, scarpe bianche con il tacco, orecchini bianchi e mi trucco leggermente come mio solito.
«Sei bellissima piccola mia.» afferma papà vedendomi scendere le scale. «Grazie papà.» lo avvolgo in un affettuoso abbraccio. «Sei proprio uguale a tua madre.» sorride, sorrido di rimando e supero la porta d'ingresso per raggiungere Jenna che mi aspetta con il suo favoloso vestito lungo rosa cipria.
«Hai portato il costume?» mi chiede Jenna durante il tragitto. «Ovvio, il bagno è d'obbligo oggi.» rispondo entusiasta. «Novità?» mi chiede Jenna. «Nessuna.» faccio spallucce.
So dove vuole arrivare, non vedo e non sento Wilson da due settimane circa e sto bene così, ha deciso di allontanarsi da me e per me ha fatto la scelta giusta.
Facciamo il nostro ingresso trionfante nella villa di Grace, c'è gente che gioca in piscina, altri che mangiano comodamente seduti sul prato, altri ancora che ballano e i giocatori di football formano un cerchio irregolare e si passano le canne e le bottiglie di vodka liscia, come loro solito d'altronde.
«Balliamo?» chiede Jenna. «Andiamo.» sorrido.
Grace ci raggiunge mano nella mano ad un ragazzo che sicuramente si sarà già fatta e ci porta due bicchieri di prosecco per dare il via alle danze.
«Non bere se non ti va.» mi consiglia Page. «Il prosecco non mi fa nulla.» la rassicuro.
Balliamo per tantissimo tempo senza mai stancarci e ci divertiamo tantissimo, ho bevuto due bicchieri di prosecco e uno shot di vodka alla pesca, sto per prendere un secondo shot quando Ethan mi blocca il braccio e mi allontana portandomi poco oltre la piscina di prepotenza.
«Evie smettila di bere, non sei tu questa.» mi ammonisce. «Così non potrai più dire che sono sfigata.» ridacchio. «Non lo dico per questo, sono un coglione, quando non so come difendermi dico stronzate.» si auto ammonisce. Lo guardo confusa e lui continua il suo inutile discorso «Credimi Evie, sei perfetta così.» porgo lo sguardo sul pavimento e lui intanto continua a parlare cercando di farsi perdonare «Non devi cambiare per nessuno.» afferra il mio viso tra le sue mani possenti «Guardami Scott.» mi invita. «Sei bellissima.» dice sincero facendomi sorridere in modo spontaneo e quasi inaspettato.
Torniamo dagli altri e arriviamo al momento giusto; Marvin ha appena baciato Ella davanti a tutti e Page si sta arrabbiando tantissimo, la sua carnagione da essere bianca è diventata rosso fuoco e le sue vene stanno per scoppiare, non l'ho mai vista così, Marvin la fa tacere e la bacia facendola innervosire ancora di più e facendo gasare il resto degli invitati che ha il ruolo di pubblico passivo, mi avvicino per difenderle e il biondino sta per avvicinare le sue labbra alle mie quando Ethan mi tira a sé e lancia uno sguardo fulminante verso il suo amico completamente fumato.
«Che cazzo stai facendo bro?» chiede Ethan irritato. «Bro sono etero, sono fighe.» si giustifica. «Riprenditi, hai quasi venti anni cazzo.» si arrabbia. «Che gli avete dato?» chiede Ethan al resto del gruppetto di football. «Coca.» ammette un ragazzo abbastanza timido. «Siete delle teste di cazzo.» s'intromette Page.
Per il resto della serata Ethan è rimasto al mio fianco e non ha bevuto nemmeno un goccio di birra. È rimasto sobrio e ha detto che ha fatto un solo tiro alla canna offerta dai suoi amichetti, poi ha deciso di parlarmi ed ora non mi lascia da sola perché non vuole che faccia altre stronzate.
«Rossa! Vieni con me?» urla Jenna dall'altra parte della villa. «Arrivo!» urlo di rimando. «Ti aspetto qui.» ammicca Ethan.
Ci cambiamo nel bagno, indossiamo i nostri costumi comprati apposta per la festa e copro il costume con un copricostume bianco di pizzo e poi raggiungo nuovamente Ethan che rimane incantato nel guardarmi; ho un semplice costume intero rosso con uno scollo a V profondo e dietro è a brasiliana così da evidenziare i glutei allenati, lui invece ha un semplice slip nero e una camicia bianca trasparente.
Non appena mi avvicino a lui, mi getta in piscina e lo schizzo per farmi raggiungere, si toglie la camicia e si fionda nell'acqua gelida.
Tolgo il copri costume ormai bagnato e lo poso a bordo piscina, raccolgo i capelli in una coda irregolare e finisco nelle sue braccia muscolose che mi fanno sentire spaventosamente bene.
«Perché non è sempre così?»
«Perchéle cose più belle sono anche quelle più complicate.» sorride.
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INCASTRO (IM)PERFETTO
ChickLitEvie ha sempre odiato Ethan ed Ethan ha sempre odiato Evie. E' così dal primo anno di liceo. Frequentano spesso le lezioni insieme e non fanno altro che discutere e punzecchiarsi a vicenda. I loro amici pensano che un giorno si innamoreranno perdu...