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È il giorno della festa a casa di Grace e il gruppo delle ragazze suona di continuo, Grace non fa altro che mandare le foto dei ragazzi che ci saranno alla festa, Page manda le foto di tutti i vestiti che ha nell'armadio e Jenna fa la consulente di ognuna di loro, tranne la mia poiché abbiamo deciso di vederci due ore prima a casa mia, così mi aiuta ad apparire accettabile.

-Secondo me la gonna aderente bianca con quel top rosso spaccherebbero insieme. -scrivo riprendendo una delle foto mandate da Page.
-Per la prima volta, approvo. -scrive Jenna con tantissimi cuoricini viola, i nostri cuori.
Ditemi che non sono l'unica che associa le emoji alle persone.
-Jenna tu che indossi oggi? -chiede Ella per avere idee su cosa indossare.
-Un vestito azzurro pastello e i tacchi bianchi abbinati alla mia borsetta di Chanel. -scrive subito, allegando anche la foto della sua nuova borsetta.

Il telefono continua a mandare notifiche a scomparsa sul blocco schermo con la foto di me e Jenna da piccole in una vasca da bagno, probabilmente a casa mia.
Metto il muto al telefono e mi immergo nella mia lettura prima che Jenna superi la porta d'ingresso con il suo troppo entusiasmo.
Ad interrompere la lettura de "la magia del ritorno" di Nicholas Sparks, è mio padre con il suo abito elegante e i suoi capelli bianchi perfettamente ordinati, vederlo così elegante scaturisce in me una sola domanda:
«Dove vai?» è una domanda lecita. «Ad una cena di lavoro» risponde sorridente. «Fai la brava e non tornare tardi.» mi raccomanda. «La mamma viene con te?» chiedo con tono preoccupato, non voglio lasciare mia madre da sola tutta la notte. «Certo. Ognuno porta le proprie famiglie, ti ho concesso la festa solo perché questa cena non è importante, alla prossima sarai costretta a venire con noi.» mi informa con tono distaccato e autoritario. Per sciogliere la situazione, gli butto un cuscino in faccia e questa reazione gli provoca una risata rumorosa che scatena una vera e propria guerra dei cuscini, quella che facevamo quando io avevo qualche anno in meno e lui aveva qualche capello nero in più.
Mio padre è uno degli amministratori delegati dell'azienda di editoria a Detroit. Sono stata molte volte in quell'edificio, al nono piano, è pieno di libri ed è pieno di gente come me, amante della lettura e della cultura internazionale. Non me l'ha mai detto, ma ha sempre desiderato vedermi seduta in uno dei suoi uffici verdi, quelli dove ci sono dei dipendenti che recensiscono vari libri e hanno la responsabilità di scegliere le nuove pubblicazioni. Il loro posto di lavoro dipende dalla quantità di guadagno ottenuto da quel libro. Una responsabilità bella grande.

Suona il campanello e dal tocco poco delicato capisco che è la biondina chic di Detroit.
Raggiungo il piano di sotto, apro la porta e mi abbraccia felice di vedermi, nonostante non ci vediamo da a mal la pena un giorno.
«Non riesci a vivere senza di me eh?» scherzo.
Senza degnarmi di una risposta o di uno sguardo, corre verso le scale di parquet di casa mia ed entriamo nella mia stanza per svaligiare l'armadio.
«Hai due opzioni.» mi fa notare con la testa completamente dentro l'armadio. «Top nero con le bretelle oro e questa gonna nera a cui aggiungerei una cinta oro» dice mostrandomeli. «Oppure, questo vestito giallo floreale con un bel paio di tacchi bianchi, quelli che ti ho regalato l'anno scorso.» continua poco convinta senza nemmeno mostrarmi il vestito. Questo significa che lei ha già scelto cosa farmi indossare, ma vuole fare finta di darmi la possibilità di scegliere. Sto al gioco e scelgo la prima opzione facendole spuntare un sorriso a trentadue denti super bianchi.
Dopo aver indossato la gonna e il top, mi porge i tacchi neri e io sbuffo perché sono quelli più scomodi che ho.
«Va bene questa collana oro?» le chiedo prima di indossarla. È una collana oro semplice con un ciondolo a forma di serpente, me l'hanno regalata al mio scorso compleanno ed è stato amore a prima vista.
Approva la mia collana e aggiunge un bracciale oro che trova nel mio porta gioielli bianco.
Metto un filo di matita nera, mascara nero e sono pronta.
«Siamo bellissime.» afferma guardandoci allo specchio appeso al muro della mia stanza.

Prendiamo la mia auto bianca pulitissima e ci dirigiamo verso casa di Grace dove, tramite i mille messaggi nel gruppo, abbiamo captato che ci sono già tutti.
Facciamo il nostro ingresso e molti rimangono a fissarci per qualche secondo fino a quando io non li fulmino tutti con lo sguardo.
«Stai benissimo con la coda alta!» urla Page ancor prima di salutarmi. Le sorrido e le lascio un dolce bacio sulla guancia sinistra.
C'è tantissima gente, non pensavo che tutti volessero dare il via all'estate allo stesso modo.
«Scott abbiamo deciso di far arrapare tutti stasera?» sento chiedere con tono viscido dalle mie spalle. Mi giro di scatto e mi ritrovo faccia a faccia con il mio giocatore di football preferito, ovviamente sono ironica.
«Buonasera Ethan, come stai?» cerco di mantenermi gentile e educata, almeno all'inizio.
«Buonasera, a cosa devo tutta questa bellezza? Sai che non sono interessato a portarti a letto.» afferma disinvolto. «Oh... Abbiamo finalmente trovato un pensiero che ci accomuna, incredibile.» gli faccio notare con sarcasmo e con tono provocatorio. «Hai portato uno dei tuoi patetici libri in quella borsa o le tue amiche te l'hanno proibito?» chiede infastidendomi. «Non ho portato nessun libro e me ne sto pentendo visto che sono costretta a sentire le tue stronzate.» rispondo con sguardo severo nei suoi confronti. «Avresti preferito, invece, leggere le stronzate che raccontano i libri di quel coglione di Nicholas Sparks?» conosce il mio autore preferito solo perché uno dei primi giorni di scuola al primo anno, ci siamo scontrati e mi sono caduti alcuni dei suoi libri che lui ha dovuto raccogliere per cordialità.
Ridacchia vedendo il mio volto infastidito e la mia fronte aggrottata e va dal suo amichetto che sta cercando di baciare la mia amica Ella.

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Ciao lettori e lettrici ❤️✨
Come state?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi ricordo che siamo solo all'inizio.
Fatemi sapere cosa ne pensate!

Come vi avevo già annunciato, nella mia testa ho studiato i personaggi e so esattamente che aspetto hanno. Pian piano vi mostrerò come me li immagino in versione digital e spero combaci con la vostra immaginazione.
Vi ho anche detto che non vi avrei mostrato sin da subito il loro aspetto.
Oggi, però, vi mostro chi è uno dei personaggi del romanzo: Ella Lopez.

 Oggi, però, vi mostro chi è uno dei personaggi del romanzo: Ella Lopez

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