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Marvin balla dietro Ella accarezzandole i fianchi coperti da un vestito morbido rosa cipria con i brillantini oro che lo rendono luminoso ed elegante. Si volta verso il biondino dagli occhi azzurri, lui avvicina il viso a quello della mia amica e si stanno per baciare quando Ella mette il suo dito medio con lo smalto bianco al centro tra le due bocche e questo gesto fa aprire gli occhi a Marvin che ci rimane malissimo. La abbracciamo fiere del suo atteggiamento e riprendiamo a ballare tutte insieme.
«Sei una vera stronza.» afferma Marvin ubriaco. «E tu dovresti essere la timida del tuo stupido gruppetto di fighe?» continua nervoso. «Questa me la paghi.» conclude il suo patetico monologo barcollante. «Il fatto che sia timida non significa che tu possa usarla come meglio credi.» m'intrometto per difenderla. «È timida, non stupida.» puntualizzo. «Non sono come quelle che ti scopi ogni giorno. Ho una dignità.» aggiunge Ella facendolo andare verso altre ragazze.

Sono le tre di notte, Page e Jenna sono ufficialmente ubriache, corriamo nel bagno vicino la cucina e io ed Ella le aiutiamo a vomitare mantenendo la fronte e avvolgendo i capelli in una coda bassa.
Finiscono di gettare nel water anche l'anima e torniamo da Grace che poco fa abbiamo visto baciare uno del nostro corso di inglese.
La salutiamo interrompendo la sua limonata passionale e ci dirigiamo verso le nostre auto, tenendo ben strette a noi le due alcolizzate.

È mattina.
La voce stridula di mia madre che discute con mio padre interrompe i miei dolci sogni e mi costringe ad alzarmi dal letto. Scendo le scale, li guardo male aggiungendo uno sbadiglio al mio sguardo e mi preparo una spremuta d'arancia accompagnata da due biscotti al cioccolato.

-Ti ricordi che dobbiamo andare al mare insieme? -mi scrive Jenna.
-Buongiorno Jen. -le rispondo con l'emoji che dorme.
-Muoviti, preparati, sono da te tra un'ora. -scrive immediatamente.

Ma dove la trova tutta questa forza alle nove di mattina?

Indosso un costume nero a triangolo, copricostume bianco trasparente, converse bianche e sono pronta.
Nello zaino oltre all'asciugamano rosa e alla crema solare, metto il libro che devo finire di leggere e i miei occhiali da vista da riposo neri che odio più di me stessa, poiché coprono i miei occhi verdi e sono una delle poche cose che apprezzo del mio aspetto.
Nemmeno il tempo di prendere le chiavi di casa che sento il clacson di Jenna suonare ripetutamente fuori casa.

«Che bel sole oggi! Dobbiamo farci assolutamente le foto.» urla non appena mettiamo i nostri piedi puliti sulla spiaggia.
Annuisco ed inizio a prendere il telefono per scattare le foto, perché so che vuole farle prima di bagnarsi i capelli.
Jenna indossa un costume rosso che è perfetto sulla sua carnagione chiarissima.
Dopo aver terminato il book fotografico sia a me che a lei, ci facciamo scattare qualche foto dai passanti e poi dritte in acqua.

«Hai pensato al College?» chiede Jenna sedendosi sul suo asciugamano rosa con i fiori bianchi. «Ci penso ogni giorno dal primo anno di Liceo.» le rispondo pensierosa. «Tu?» continuo ponendole questo quesito fondamentale. Voglio capire se i nostri progetti rimangono saldi o cambia qualcosa.
«Non voglio cambiare ciò che abbiamo progettato, quindi la mia idea rimane la stessa di due anni fa.» risponde sorridendomi. «Allora la Detroit Mercy Law ci aspetta!» urlo entusiasta accogliendola in un abbraccio felice. Risponde con un accenno di sorriso e poi cambia subito argomento.
«Non ci credo che continueremo ad inseguire i nostri sogni, insieme.» sussurro prendendo il sole sdraiata con la pancia ingiù. «Ce lo siamo promesse.» mi ricorda lei voltandosi verso di me. «Ti ricordi quando da piccole imitavamo mia madre?» chiedo illuminando i suoi ricordi. «Tu eri decisamente più portata di me come avvocato.» osserva ridacchiando.

Dopo pranzo, ci raggiungono Page, Ella e Grace e ci trovano con il panino con i wurstel ancora tra le mani, questo le fa arrabbiare perché vogliono farsi il bagno e noi non possiamo accompagnarle.
Page si dirige verso la riva con Grace e le vediamo parlare e ridere voltate verso uno dei bagnini della spiaggia.
È un ragazzo alto, con pochi muscoli, due tatuaggi sulla gamba, uno grande sul braccio destro e ha i capelli scurissimi, il volto non riesco a vederlo visto che è girato di spalle per tenere d'occhio i bagnanti, ma l'avvicinamento spudorato di Page distrae il suo lavoro e a quanto pare ne rimane così affascinato che possono anche annegare dieci persone, lui non se ne accorgerà.
Lui controlla l'orologio che ha sul polso sinistro e li vediamo andare insieme al bar.
«Sarà iniziata la sua pausa pranzo.» commenta Ella seguendoli con gli occhi. «La smettete di guardare!» ci rimprovera Jenna che è stesa al sole come una lucertola.
Ella raggiunge Grace in acqua e tornano insieme dopo una decina di minuti, Grace oggi è ancora più bella del solito, i suoi occhi color ghiaccio, grazie al sole diventano quasi trasparenti e sono perfettamente abbinati al suo costume intero azzurro super sgambato che le fa un sedere mozzafiato. Ella ha i capelli mossi, però se li piastra sempre, quindi riusciamo a vedere i suoi capelli naturali solo al mare e sono meravigliosi, nonostante siano corti, le onde quasi nere che cadono sulle spalle danno movimento a tutto il suo corpo allenato.

«Ti sei ricordata delle tue amiche eh?» la stuzzica Grace ridendo. «Non potrei mai dimenticarmi dei dieci occhi più lunghi del mondo» ci prende in giro Page riferendosi al fatto che l'abbiamo fissata durante tutto il suo appuntamento con il bagnino.
«Si chiama Stephan e ha ventisette anni.» ci informa felice. «Avete limonato?» chiede schietta Grace. «Sì. Dietro una palma, i vostri occhi non sono riusciti ad attraversarla?».
Scoppiamo tutte a ridere e questo attira l'attenzione del bagnino che ogni tanto si gira per mandare uno sguardo malizioso nei confronti della nostra amica dai capelli biondo cenere.

«Lo sai che il fatto che tu sia l'unica del gruppo ad essere mora va a tuo favore?» dice un ragazzo sconosciuto avvicinandosi a noi che stiamo sedute sul bagno asciuga per rinfrescarci e prendere il sole contemporaneamente. Ella lo guarda inizialmente confusa e poi gli manda un accenno di sorriso che crea un'aria di stupore nei nostri volti.

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Come sempre vi ringrazio per continuare a leggere le mie storie e mi farebbe tanto piacere cosa ne pensate. Tenetemi aggiornata, sono ben accette anche le critiche costruttive 🦋

INCASTRO (IM)PERFETTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora