Dopo aver ripreso a discutere con Ethan tutto il tempo e avermi irritato abbastanza, decidiamo di tornare a casa.
«Dove sei stata?» chiede papà ancor prima di salutarmi. «Buonasera anche a te. Sono stata al bar con Jenna.» rispondo fredda. «Ok, hai trovato il libro?» si finge interessato. «Il cavaliere d'inverno.» rispondo. «L'hai già acquistato?» chiede. «No.» dico confusa per le troppe domande. «Eccolo.» afferma porgendomi una busta della libreria. «Come lo sapevi?» chiedo ancora più confusa. «Jenna.» sussurra ridacchiando. «Grazie papà.» sorrido.
Prepariamo la cena insieme e divoriamo tutto nonostante la mia fame sia stata bloccata dal frullato al cocco.
«Tesoro?» mi ferma prima di salire in camera. «Domani abbiamo una cena importante.» mi avvisa. «Lavoro?» chiedo. «Sì, ho invitato un collega di tua madre, gli servono dei documenti di un caso che seguiva tua madre e che ora ha lui.» m'informa triste. «Ok. Ma perché non sono nel suo ufficio le cose di mamma?» chiedo stranita. «Tua madre portava tutto a casa e quel giorno in particolare tolse tutto dal suo ufficio e lasciò i documenti in macchina.» afferma rattristendosi sempre più. «Perché sapeva come sarebbe finita.» aggiungo con rabbia. «Se avessi saputo...» sussurro mettendosi le mani tra i pochi capelli che ha. «Non potevi saperlo.» lo rimprovero. «Se solo le avessi tolto il telefono tra le mani...» continua a incolparsi. «Papà smettila, nessuno di noi poteva sapere quello che stava succedendo!» urlo. «Io sapevo stesse contro quella famiglia, sapevo tutto. Lei aveva paura, ma la sua determinazione e la sua passione l'hanno portata a continuare e ad andare contro tutto e tutti. Ha sempre combattuto per la giustizia, è sempre stato il suo obiettivo.» racconta nervoso con le lacrime agli occhi. «La giustizia è stata fatta, sarà felice.» provo a consolarlo. «Ma non doveva andare così...» dice con un tono spezzato. «No...» sussurro a testa bassa. «Non si può tornare indietro...» dico tra me e me.
È mattina.
Mi sveglio col pensiero di vedere mio padre come sta dopo la conversazione di ieri sera, ma quando mi sveglio lui è già andato al lavoro e non ho modo di controllare il suo stato d'animo.-Allora, buongiorno, ho iniziato a riempire la valigia per lunedì, vi mando la lista, me la controllate? -scrive Grace alle otto di questa mattina.
-Vai. -risponde Jenna dopo venti minuti.
-È ok. -risponde sempre Jenna alla foto della lista.
-Buongiorno bellezze, io ho preparato tutto. -scrive Ella, la solita ansiosa della situazione.
-Sapete che mancano 5 giorni, si? -chiedo io dopo un'ora.
-Buongiorno a tutti. -scrive Page con la emoji che dorme.
- Tutti? -chiedo confusa.
-Stanotte abbiamo aggiunto Marvin ed Ethan, ma tu dormivi. -scrive Jenna.
-Magari, ieri sera è stata una bruttissima serata. -scrivo.
-Ci vediamo per fare colazione? -propone Page.
-Ok. -scriviamo tutti tranne i ragazzi.Metto un pantaloncino bianco, la cinta nera, un top corto altrettanto nero e le Vans sportive che qui sotto stanno benissimo.
Passo a prendere le ragazze e in venti minuti siamo al nostro bar preferito, dove poi lavora Joshua, a cui avevo promesso che ci saremmo visti in biblioteca nel pomeriggio, spero di non avere imprevisti.
«Buongiorno, che vi porto?» eccolo. «Joshua, come stai?» gli chiede Jenna ma guardando me. «Sei strabica?» chiedo punzecchiandola. «Scema.» ride lei. «Sto bene e voi?» risponde Joshua. «Bene, grazie.» rispondiamo in coro e questo lo fa sorridere. Ordiniamo la nostra colazione calorica e nell'attesa parliamo un po'.
«Mi spiegate che ci fanno quei due nel gruppo?» chiede Ella arrabbiata. «Ottima domanda.» dico sottolineando la rabbia che proviamo per questa notizia. «Ormai escono con noi, quindi abbiamo pensato di facilitare le uscite in questo modo.» risponde Grace. «Avete pensato male, quello era il NOSTRO gruppo.» afferma Ella sottolineando quel "nostro". «Fatto.» afferma Page. «Cosa?» chiedo confusa. Mi invita a vedere il telefono ed esce il nuovo gruppo whatsapp in cui ci siamo solo noi.
È pomeriggio, papà decide di darmi un passaggio in biblioteca prima di andare a lavoro. «Tesoro, se ti va, quando finisci passa dall'ufficio, così ce ne andiamo insieme.» mi dice sorridendo. «Ok, a dopo papà.» gli rispondo altrettanto felice.
Sono stata pochissime volte nella sua azienda, quando ero più piccola mi portava sempre per avvicinarmi al suo mondo e ci è riuscito.Raggiungo le scale marroni della biblioteca, salgo con calma dopo aver salutata Charlotte che sistema gli scaffali e appena metto il piede sull'ultimo scalino, mi appare davanti la figura di Joshua che legge seduto al primo tavolo sulla destra.
Mi avvicino per salutarlo e m'invita felice a sedermi accanto a lui per condividere questo momento di lettura.«Ti va di andare al bar più tardi?» mi propone. «Non lavori?» chiedo curiosa. «Giornata libera.» ammicca.
Accetto il suo invito e riprendo subito a leggere il libro acquistato da papà."L'amore è rimanere sola a leggere in pace per un'intera estate. L'amore è dormire fino a tardi. L'amore è il gelato al gusto crème brûlé"
-Paullina Simons
«Devi aiutarmi.» sento sussurrare dalle mie spalle distraendo la mia immersione nel libro. «Charlotte, che spavento.» dico voltandomi di scatto. «Ethan.» dice con tono preoccupato. «Posa i libri, innanzitutto, ti romperai la braccia.» le consiglia Joshua. Posa la montagna di libri da sistemare sul nostro tavolo e inizia a spiegare cosa succede. «Devo andare da lui.» afferma. «E' successo qualcosa?» chiedo preoccupata. «Solite cose, puoi sostituirmi per due ore?» mi chiede pregando. Guardo Joshua e ci rimane un po' male. «Resto anch'io.» sorride Joshua. «Perfetto, quattro mani sono meglio di due!» esclama Charlotte. «Nelson!» la richiamo. «Mi devi un caffè.» continuo. «Anche due Scott.» ridacchia andando via con la sua bella chioma riccia castano scuro. «Al lavoro!» mi rimprovera scherzando Joshua facendo alzare il mio bel sederino sodo dalla sedia.
Durante le due ore di sostituzione io e Joshua ci divertiamo tantissimo, infatti, passano troppo in fretta, farei la bibliotecaria per almeno un altro mese con accanto questo ragazzo.
È così simpatico!
Entra Charlotte con il viso decisamente più rilassato e i suoi occhi verde smeraldo più sereni.
Abbandoniamo il nostro posto da bibliotecari, Joshua mi prende la mano e mi tira verso l'uscita per andare al bar come avevamo pianificato. Tutto il tempo che passo con lui lo passo ridendo di continuo, sto bene e non mi sono mai sentita così bene con un ragazzo fino ad oggi.«Hai un bellissimo sorriso.» afferma bevendo il suo spritz. Arrossisco facendo diventare la mia faccia dello stesso colore dei miei capelli e affogo la mia vergogna nell'aperitivo.
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INCASTRO (IM)PERFETTO
ChickLitEvie ha sempre odiato Ethan ed Ethan ha sempre odiato Evie. E' così dal primo anno di liceo. Frequentano spesso le lezioni insieme e non fanno altro che discutere e punzecchiarsi a vicenda. I loro amici pensano che un giorno si innamoreranno perdu...