"Sei fantastico," dice Jimin. "Ti meriti il successo, e lo otterrai."
Il suo riflesso non sembra sicuro come le sue parole; arriccia il naso mentre porta indietro i capelli dalla sua fronte, per poi colpirsi la mano per averlo fatto senza il suo permesso. Non c'è posto per le sue abitudini nervose nel suo giorno trionfante e fiducioso.
"Andrà tutto bene," dice, cercando di sembrare un po' meno disperato. "Non ti preoccupare. Hai lavorato duro."
"È tutto vero," dice una voce dietro di lui, e Taehyung si stringe nel loro piccolo bagno senza chiedere. "Ma perché cerchi conferma mentre mi faccio la doccia?"
Jimin si gira, o ci prova, ma Taehyung occupa una quantità di posto sproporzionato per qualcuno così magro. "Oggi a lavoro annunceranno chi otterrà il posto di manager. Sai, quello che ho sperato di ottenere per mesi? Quello di cui ti ho parlato di continuo? Che questa sera mi porti fuori, così posso annegare nell'alcool il mio successo o il mio fallimento?"
"È oggi?" chiede Taehyung, dando un'occhiata rapida di sbieco. "Jiminie, mi dispiace. Devo andare e cena con il mio agente e un produttore. Lei vuole che lo affascini prima dell'audizione"
Jimin sospira. "Non capisco nemmeno come fai a memorizzare le tue battute. Ti dimentichi di tutto."
"È più facile ricordarsi le cose quando non sono successe veramente," dice Taehyung. "Ma mi dispiace tanto. Cercherò ti uscirne, se vuoi"
"No, non lo fare," dice Jimin in modo esagerato. La carriera da attore di Tae era più un sogno che una carriera al momento, e tutto quello che doveva fare per avanzare era molto più importante di qualche drink con Jimin. "Devi andare. Avrò una serata tranquilla a casa. Dormirò un po'."
"Mi scrivi quando sai?" chiede Taehyung, con faccia dispiaciuta, ma al contempo affettuosa attraverso lo specchio sporco.
"Certo," dice Jimin, girandosi per toccarlo sulla guancia. "A chi altro lo dovrei dire?"
Non è che il suo calendario sociale stia esplodendo di inviti questi giorni. Lui era popolare all'università, almeno pensava di esserlo stato, ma 'crescere' e 'allontanarsi' sembrano significare la stessa cosa nel mondo del lavoro. Se lui e Tae non fossero stati obbligati a condividere un appartamento post-laurea per necessità economiche, le uniche persone che Jimin vedrebbe sarebbero i suoi colleghi.
Che sono gentili, certo. Ma uscire con loro sembra solo più lavoro.
Taehyung gli augura buona fortuna nel separarsi da lui, la sua bocca già piena di dentifricio, mentre Jimin si aggiusta la cravatta arrivando in corridoio. Sussurra a sé stesso, "Sei fantastico," e si sente un idiota camminando verso la porta.
Si ferma brevemente entrando in salotto. Un palloncino giallo rimbalza, appeso a una lampada con Sei Magnifico! inciso su una faccina felice.
"Come se potessi dimenticare il tuo grande giorno," dice Taehyung dietro di lui, spazzolino in bocca. Jimin si gira, colpendolo sul petto, e Taehyung cade all'indietro come fosse stato sparato. Torna in bagno, sputando, prima di uscire di nuovo. "Serendipity alle 19. Mangia prima, non ti porto a casa di nuovo."
"Sei così cattivo," dice Jimin, sorridendo. "Grazie per l'augurio."
"Non ne hai bisogno!" urla Taehyung mentre Jimin corre fuori dalla porta verso la fermata del pullman, e Jimin spera che abbia ragione.
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Nemesis: Love - Jikook (traduzione)
FanfictionPark Jimin lavora duro, e tutti lo sanno. Piace al suo capo, i suoi colleghi lo adorano, e sa che è solo una questione di tempo prima che ottenga una promozione dal livello delle scrivanie per qualcosa di migliore. Tutto quello che deve fare è padro...