"Come fai a essere così veloce?" chiede Jeongguk, ma, sebbene Jimin sia davanti a lui, non pensa che sia una vera domanda. Jeongguk, di solito, non vuole il suo contributo quando parla. "Hai fatto metà del tuo lavoro, poi mi hai aiutato, in più è tutto così organizzato. E ieri hai passato due ore con Jisoo a aiutarla con il watch report. Ma dormi?"
Si ferma: Jimin deduce che è una di quelle volte in cui deve dire qualcosa. Alza le spalle. "Sono ancora indietro con la tabella di marcia."
"No," dice Jeongguk, mettendo da parte il suo foglio. "Quando qualcuno dice che sei bravo nel tuo lavoro, tu dici grazie. Non li contraddici oppure spieghi le ragioni per cui tu non lo sia."
"Ma sono indietro," dice Jimin ostinatamente.
"Mio Dio, discuti su tutto. Se qualcuno ti dicesse che è un bene che tu sia basso, gli diresti che sei più alto di quanto sembri."
Jimin incrocia le braccia. "Mi hai detto che ero troppo condiscendente. E non sono così basso."
"Ti uccido," borbotta Jeongguk. Hanno lavorato insieme tutti i giorni, fianco a fianco nell'ufficio di Jeongguk come una nuova strategia per riparare Jimin, e Jeongguk ora si sente così a suo agio tanto da minacciare di morte Jimin regolarmente. Ma almeno ha smesso di dare a Jimin incarichi servili.
No, ora è diventato una sorta di oratore motivazionale.
Jeongguk lo guarda, occhi stretti, e dice "Jimin, sei o no il miglior analista del dipartimento?"
"Sono tutti molto bravi."
Jeongguk porta la mano ai capelli. "Lo stai facendo solo per infastidirmi, non è vero?"
Di sicuro è un vantaggio collaterale, ma Jimin non lo dirà. Le uniche cose che lo rendono felice in questi giorni sono le storie di Taehyung dal set e la frustrazione crescente di Jeongguk a causa del suo fallimento di modellare Jimin in una sorta di versione in miniatura di sé stesso. Hoseok non l'ha mai chiamato dopo il loro appuntamento, probabilmente per delle buone ragioni; gli manca il suo lavoro regolare in modo intenso, e deve essere rimproverato da Jeongguk in questa piccola stanza ogni giorno invece di parlare con persone a cui piace veramente.
Non aiuta che Jeongguk tenda a togliersi la giacca quando sono rinchiusi nel suo ufficio, mettendola sullo schienale della sedia come un cantante di piano bar mentre si arrotola le maniche per rivelare lo stesso impressionante paio di avambracci con cui aveva giocato a freccette. La loro vicinanza, insieme alla patetica vita amorosa di Jimin, è un processo chimico aggressivo, che produce una fastidiosa attrazione che Jimin non sembra sopportare.
Jimin si accorge di ritrovarsi a fissare i suoi polsi decisamente troppo spesso, la maturità sorprendente delle sue ossa e vene lo stordiscono un po'. Le mani di Jeongguk sono uno dei suoi caratteri più belli, e Jimin sa che a volte arrossisce quando guarda Jeongguk giocare con una penna con le dita sovrappensiero. È quasi convinto che Jeongguk lo stia facendo di proposito, come se fosse un gioco per confondere Jimin.
E sta funzionando. Quindi sì, è contento di dare fastidio a Jeongguk, perché è un nemico più subdolo di quanto avesse pensato.
"Guarda, Jimin, devi tirartela ogni tanto," dice Jeongguk. "La modestia potrà farti fare amici, ma non ti promuoverà. Ed è ancora più stupido trattenersi quando si ha così tanto di cui vantarsi."
"L'arroganza non mi sta bene."
"Come lo sai, se non l'hai mai provata?"
Jeongguk si alza, e Jimin cerca di non fissare il suo culo mentre si gira. Per fortuna Jeongguk non sembra accorgersi degli sforzi di Jimin mentre cammina avanti e indietro dietro alla sua scrivania. "Allora, ripeti dopo di me. 'sono il miglior cazzo di impiegato.'"
La bocca di Jimin si apre in stupore. "Devo imprecare?"
"Sì."
"Perché?"
"Perché se ti imbarazzassi nel dirlo, dovrebbe essere per una buona ragione e non per il fatto che non ti piaccia elogiarti," dice Jeongguk.
Jimin lo fissa male. "Non sei comunque il mio capo."
"No, sono il tuo mentore, che Dio aiuti entrambi," dice Jeongguk. "Ora dillo."
Jimin fa un sospiro, fissando un punto della scrivania. Ha capito che Jeongguk non è solo autoritario, ma completamente implacabile, e non vuole vivere nel suo ufficio per il resto della vita. "Sono il miglior cazzo di impiegato," borbotta.
A sorpresa di Jimin, Jeongguk arriva davanti alla scrivania e gli mette una mano sulla spalla. "Più forte."
"Lasciami indovinare, tu eri il capitano di ogni squadra sportiva a scuola ed il capo cheerleader," dice Jimin, in parte in ostilità ed in parte per coprire il suo sgomento per essere stato toccato. Gli occhi di Jeongguk sono senza fondo ed oscuri quando lo fissano, come se potesse trasmettere la sua fiducia in sé stesso a Jimin solamente con la sua determinazione.
Jimin riesce a vedere le piccole scintille di luce seppellite in essi, cosa che lo mette estremamente a disagio.
"Pallacanestro, baseball e calcio," dice Jeongguk. È decisamente troppo vicino. "Però non mi lasciavano entrare nella squadra delle cheerleader. Mi dicevano di concentrarmi sulla scuola. Più forte."
"Sono il miglior cazzo di impiegato," dice Jimin velocemente. Non è esattamente un urlo, ma è a livello da conversazione, e Jeongguk tira su gli occhi al cielo. Jimin spera sia segno di accettazione. "Posso andarmene ora?"
"Andrai a casa o lavorerai finché non ti addormenterai sulla tua scrivania, di nuovo?"
Jimin si alza, fa scivolare la mano di Jeongguk. "È successo solo una volta. Voglio controllare qualcosa."
"Il lavoro di Jisoo?" chiede Jeongguk, scuotendo la testa quando Jimin non risponde. "Almeno questa volta gliel'hai lasciato fare da sola. Hai mezz'ora."
"Non sei il mio capo," gli ricorda Jimin mentre se ne va.
Ha un post-it appiccicato sulla cartella, così può indicarlo appena Jeongguk inizia a comandarlo. È tornato utile quando Jeongguk si sentiva particolarmente fazioso, o quando Jimin era così seccato da volergli urlare – cioè sempre.
Un vantaggio del loro nuovo rapporto è che a Jimin è permesso avere il suo post-it senza essere ripreso. Lo svantaggio è che Jeongguk lo ignora completamente.
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Nemesis: Love - Jikook (traduzione)
FanfictionPark Jimin lavora duro, e tutti lo sanno. Piace al suo capo, i suoi colleghi lo adorano, e sa che è solo una questione di tempo prima che ottenga una promozione dal livello delle scrivanie per qualcosa di migliore. Tutto quello che deve fare è padro...