Capitolo 4.2

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"Dio, sei così adorabile!" dice Hoseok, pizzicando le guance arrossate di Jimin con le dita.

"Grazie?" dice Jimin.

Sono seduti nel dehors di un ristorante, uno con i tavoli separati, fiaccole e musica romantica, e questo è senza dubbio l'appuntamento più strano della vita di Jimin. Non è nemmeno stato organizzato normalmente dato che Hoseok non ha avuto altra scelta che chiedere a Jimin di uscire dopo che Taehyung lo aveva punzecchiato sulla spalla per dieci minuti consecutivi finché non lo ha fatto. E Jimin aveva passato la giornata aspettandolo così nervoso che aveva lasciato venti outfit sparpagliati sul suo letto. Poi è quasi andato a sbattere contro una porta di vetro arrivando al ristorante, per il proprio imbarazzo.

Il suo nervosismo non era migliorato quando Hoseok si sedette subito sulla stessa panca di Jimin. Si era attaccato al fianco di Jimin come fossero in una compagnia di dieci persone in un posto ristretto, e ora Jimin è veramente a conoscenza di quanto sia fantastico il corpo di Hoseok, ma si stente anche un po' claustrofobico.

E Hoseok è ossessionato dalla sua adorabilità, a quanto pare, che non era l'immagine che Jimin aveva cercato di creare quando si era vestito per la serata.

"Sono serio," dice Hoseok, il suo bel sorriso molto vicino a Jimin e non meno attraente. "Riesco a malapena a sopportarlo. Non riesco a credere che Taehyung abbia un amico come te."

"Dici, in modo brutto?"

"Affatto," dice Hoseok. Allunga il braccio verso il tavolo e porta su un pezzo di finger food davanti al viso di Jimin. "Mangia per favore."

E Jimin lo fa, ed è strano ma è anche sexy, specialmente quando Hoseok fa un verso soddisfatto accanto a lui e si lecca le dita.

"Quindi, Tae mi ha già raccontato ogni minuto della tua vita da quando vi siete conosciuti al college," dice Hoseok ridendo. "Due volte, probabilmente. Ma prima di allora? Com'era Jimin da bambino?"

Jimin alza un sopracciglio, chiedendosi se sia un suo tipo di perversione. Chiedendosi come chiedere a qualcuno se si trovano nel centro della loro fantasia sessuale senza sembrare strambi, soprattutto se sei in un ristorante pubblico dove la cameriera continua a passare per riempire d'acqua i bicchieri senza avvisare.

Alla fine, decide di ingoiare il rospo e di dire qualcosa, soprattutto perché Hoseok lo sta guardando come se gli volesse pizzicare le guance ancora se non parla della sua infanzia. "Dunque, umm, il fatto è questo. Quando si parla di sesso, sono abbastanza normale," inizia, poi si interrompe quando la cameriera arriva con altro cibo, che deve essere messo alla persona giusta, e Hoseok non si è ancora mosso, anche se il suo sorrisetto è ancora più largo.

"Stavi dicendo?" dice Hoseok quando lei se ne va, finalmente, già inforchettando il suo cibo.

"Non è che non mi piaccia il sesso," dice Jimin miseramente, senza nemmeno guardare il suo piatto. "Ma mi piacciono... le cose regolari? Non tipo, cose fuori dal comune. Nessun gioco di ruolo o cose."

Sa che sta per esplodere. Lo sa e basta. Ma è arrivato fino a qua, quindi stringe i denti e dice, "Quindi se hai tipo, un daddy kink o qualcosa..."

E Hoseok scoppia a ridere, spostandosi indietro finalmente, la sua faccia dipinta di tenerezza, che è un po' più genuina. "Mi stavo chiedendo quanto tempo ci avresti messo a dire qualcosa. Scusa, non riuscivo a resistere. Sei veramente carino, comunque. Non in una maniera perversa. Solo in una maniera normale."

"Quindi quello era... solo un grande scherzo?" chiede Jimin.

"Non tutto," dice Hoseok, facendogli l'occhiolino. "Ma l'intensità sì. Sono uno stronzo, scusami. È solo che non sono abituato a ragazzi come te."

"Continui a dirlo. Non so che cosa significa."

"Sinceri," dice Hoseok, occhi chiari e diretti. "Tutti quelli che conosco sono avvolti da cento strati di ironia o sono così ingenui e innocenti che è solo una facciata per il loro carattere di merda. Ma mi sa che tu passi la giornata a lasciare il tuo posto sull'autobus quando una donna incinta sale, salvando uccellini che sono caduti dal loro nido, e piangendo veramente all'idea della pace nel mondo. È accattivante."

Jimin fa spallucce, non sicuro di essere così puro. "Penso di sì. Ma tu sei anche amico di Tae. Lui è normale."

"Assolutamente no. È sicuramente il secondo caso," dice Hoseok. "Non mi fraintendere, adoro il ragazzo, ma quella recita da bambino gentile è tutta una copertura. È affilato come un tacco a spillo se gli metti i bastoni tra le ruote."

"Tae non è così," dice Jimin, corrucciando il volto. "Beh, tutti diventano cattivi ogni tanto quando gli rompi le scatole, ma Tae è una persona gentile. Veramente dolce."

Hoseok fa un sorrisetto. "Con te, può anche essere vero. C'è qualcosa di te, Jimin. Fa venir voglia alla gente di proteggerti o di vederti in imbarazzo. Sfortunatamente per te, mi piace vederti imbarazzato. Potrei guardarti arrossire per tutta la sera."

E Jimin arrossisce ancora, lo sente, a causa della malizia nella voce di Hoseok. Hoseok sghignazza, e Jimin comincia a mangiare cercando di ignorarlo. 

Nemesis: Love - Jikook (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora