Capitolo 2.2

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La seconda cosa imperdonabile succede nel mezzo di una sessione di addestramento, quando hanno superato le generalità del lavoro e stanno iniziando a studiare gli aspetti specifici dei suoi compiti giornalieri. Jeongguk sta prendendo i suoi soliti appunti meticolosi, facendo domande intelligenti, dimostrando una comprensione dei nuovi concetti che è fastidiosamente percettiva, ma Jimin non si fa infastidire da quello. Sta cercando di essere positivo.

Jimin apre un foglio elettronico, uno di quelli giganti originato nell'area dell'analitica ma sparsosi in tutta la compagnia come uno strumento standard. Lo mantengono, ed è importante che Jeongguk capisca come usarlo, perché è senza dubbio la cosa che chiedono di più a Jimin negli altri dipartimenti. Quello, e dove sia la stampante.

Sta iniziando a spiegare la sua funzione quando Jeongguk sghignazza. È così strano che Jeongguk emetta qualsiasi tipo di suono oltre alle sue domande, men che meno uno positivo, che Jimin si ferma e lo fissa.

"Dio, mi hanno mostrato questo quando lavoravo nel marketing," dice Jeongguk, con un piccolo sorriso. "È così complicato! È efficiente, ma chiunque lo abbia inventato pensa che siamo tutti nati con un software per la contabilità installato nel cervello."

"L'ho creato io," dice Jimin piattamente. E funziona benissimo, grazie mille.

Jeongguk lo fissa per un minuto, poi guarda il suo foglio e inizia a scrivere, borbottando qualcosa riguardo a delle semplificazioni. Aggiunge a volume più alto, sempre guardando in basso. "Quindi come funziona?"

E Jimin glielo mostra digrignando i denti, ogni passo più doloroso dell'altro, e Jeongguk non dice un'altra parola. Non fa nemmeno domande, e quando hanno finito è fortunatamente tempo di lasciarlo ai suoi doveri per il resto della giornata, perché Jimin si ritrova ridicolosamente in arretrato con il suo lavoro e potrebbe fare uso di una pausa.

Ma invece di recuperare, invece di fare di fare quello che dovrebbe fare, legge attentamente il foglio elettronico, cercando di trovare dei modi per renderlo più facile da capire. Completamente imbarazzato mentre pensa che altre persone se ne stiano prendendo gioco, in tutta la compagnia, e lui non ne aveva idea.

È stato orgoglioso di questa cosa distrutta, prima che Jeongguk si facesse vivo.

Rimane finché è decisamente tardi, molto dopo l'orario di uscita dei suoi colleghi, perché deve veramente lavorare e lo vuole migliorare, e per quando arriva a casa ha a mala pena la forza per spogliarsi prima di addormentarsi.

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La terza cosa è quella che rafforza il suo odio, durante l'ultimo giorno dell'addestramento di Jeongguk prima che possa essere rilasciato in natura perché inizi a gestirli. Pare pronto, quanto più pronto uno può essere, e Jimin è confortato dal sapere che Jeongguk probabilmente non gli parlerà mai più dopo questo momento. Ha mantenuto la promessa di conoscere ogni persona dell'area, ed è il più amichevole possibile con loro, condividendo battute e storie come se li avesse conosciuti per tutta la vita. Fa pure domande.

Se ne ha mai, ed è un miracolo che ne abbia.

È estremamente fastidioso vederlo vagare per il posto come se fosse qualche tipo di candidato politico alla ricerca di voti. Anche l'ultima alleata di Jimin, Jisoo, pende dalle labbra di Jeongguk, e Jimin è l'unico escluso da questa nuova atmosfera familiare. Jeongguk lo guarda a mala pena, trattandolo con lo stesso rispetto con cui tratterebbe un assassino di cani condannato, mentre ruba tutti gli amici di Jimin.

Non è che Jimin non sappia il perché. Ovviamente Jeongguk sa che Jimin avrebbe dovuto avere questo lavoro, e che Yoongi pensa che lui sia il migliore nel dipartimento, e per qualcuno competitivo come Jeongguk questo sembra bastare per non rivolgere la parola a Jimin. Che è stupido, perché il figlio dell'AD non deve per niente temere Jimin.

Nemesis: Love - Jikook (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora