Capitolo 5.2

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Quando passa con la sua pila di copie ordinate, si ferma fuori dalla porta dell'ufficio di Jeongguk, perché Yoongi è al suo interno e la porta è accostata il giusto per dargli la possibilità di sentire. Jimin si è sempre considerato troppo moralista per origliare, ma ovviamente Jeongguk è stata un terribile influenza su di lui, perché non esita nemmeno. Invece, inizia a frugare tra i suoi fogli come se avesse dimenticato qualcosa, sforzandosi di sentire.

"Pensa che questa sia una sorta di confraternita, signor Jeon?" dice Yoongi. "O una squadra sportiva?"

"No, signore," risponde Jeongguk, e le sue parole solo cordiali ma il suo tono è sereno come al solito.

"Questo è un sollievo," dice Yoongi. "Odio l'attività fisica. Quindi mi capirà quando le dico che non facciamo atti di bullismo sui nostri impiegati junior in questo dipartimento."

Jimin corruccia il volto, sfregando i fogli più rumorosamente di quanto intendesse. Lui non è lo stupido impiegato junior di Jeongguk, anche se non è esattamente allo stesso livello.

"Non sto facendo atti di bullismo su nessuno, signore."

"Le ho per caso dato l'impressione di essere un idiota?" dice Yoongi. "È deludente. Il rapporto per suo zio mette il mio lavoro in serio pericolo."

Jeongguk non dice niente per un lungo minuto, e Jimin si chiede per quanto ancora possa stare là prima che superi la soglia della comprensibile curiosità umana così da sfociare in disperazione. Guarda la sua scrivania, brevemente, ma abbandona ogni idea di fuga quando Jeongguk parla. "Non sto spiando su di lei per mio zio. Sono qua per fare esperienza e aiutare il suo dipartimento a gestire il lavoro. So che l'aver fatto spazio al mio sviluppo ha perturbato i suoi piani. So che non mi vuole qui, e capisco che ne sia arrabbiato. Non posso farci molto a riguardo.

"Ma non penso che lei sia un idiota. Penso invece che non sia mai stato formato adeguatamente per gestire le persone. Questa è colpa del suo capo, e non posso sistemarlo. Quello che posso fare è usare le mie abilità per completare le sue e lasciare questo posto meglio di come lo abbia trovato. Non sto facendo atti di bullismo verso Park Jimin, gli sto insegnando, e con tutto il dovuto rispetto, apprezzerei se potesse smetterla di viziarlo e farmi andare avanti con il mio lavoro."

Jimin ha completamente dimenticato di far finta di essere impegnato, di non star ascoltando a bocca aperta. Jeongguk ha un desiderio di morte. È un ragazzino fresco di laurea con la faccia da bambino e probabilmente fa paracadutismo o bungee jumping o corre attraverso muri di fuoco per divertimento. E ora Jimin sarà testimone di un omicidio, proprio qua in ufficio. Poi dovrà darsi alla fuga e imparare a cucinare cibo utilizzando le scatole di latta perché non sarà mai così coraggioso da testimoniare contro Yoongi.

"Di sicuro non ti manca la sicurezza," dice Yoongi.

Jeongguk sogghigna. "Non mi è mai mancata."

"Molto bene," dice Yoongi. "Ti darò un po' di tregua. Ma quando ti do un compito, pretendo che lo faccia tu. Non delegare ad altri il tuo lavoro."

"Sì signore," dice Jeongguk, probabilmente in modo saggio, e Jimin giudica che sia un buon momento per bussare e far finta che sia appena arrivato.

Apre la porta quando non riceve risposta, e se Jimin non ne fosse al corrente, penserebbe che stiano avendo una conversazione normale su incarichi giornalieri, e non avendo dei terrificanti duelli di parole. Saluta come un totale inetto, lasciando le fotocopie sulla scrivania di Jeongguk, e girandosi per andarsene.

"Resta," dice Jeongguk. Dopo una pausa, aggiunge, "Per favore."

Jimin chiude i suoi occhi pregando prima di girarsi con il suo tipico sorriso. "Sì?"

Nemesis: Love - Jikook (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora