Capitolo 3.1: Fuori Orario

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In qualche modo è più facile avere Jeongguk come nemesi, perché a Jimin non deve più interessare niente. Invece di camminare in punta di piedi, cercando di navigare questa nuova realtà con attenta precisione, Jimin semplicemente smette di preoccuparsi di tutti tranne che di sé stesso. Il venerdì va a lavoro con quell'intenzione, e per la prima volta quella settimana riesce ad arrivare alla sua pausa stretching di metà mattina senza sentirsi spezzare.

Ha pure il piacere di consegnare un reperto necessario nella pre-riunione con un rispettoso, "Ecco a lei signor Min," quando Jeongguk non riesce a trovarlo nel suo gigante ammasso di appunti. Yoongi annuisce come se non si aspettasse di meno da lui, perché Jimin ha sempre tutto pronto prima che gli venga chiesto, e Jeongguk sembra decisamente frustrato, cosa che a Jimin non dovrebbe far così tanto piacere. E invece.

Infatti, non è la sua competizione.

Ovviamente, deve ancora guardare Yoongi e Jeongguk camminare verso la riunione a cui avrebbe dovuto partecipare lui, e opprimere il fastidio che prova, che nonostante la giovane età e l'inesperienza di Jeongguk, lui veste la parte meglio di quanto Jimin possa mai fare. Lui non deve ridurre il suo gesticolare nervoso o addestrare la sua faccia a dimostrare la professionalità appropriata. No, lui sembra un dirigente in prova, alto e attraente nel suo abito gessato, e le persone sorridono quando passa lui, già sottoposte a lui.

Ma va bene. Jimin deve recuperare molto del suo lavoro, quindi abbassa la testa e si mette le cuffie e si perde nelle sue analisi, trend report e market watch e tutte le cose che ha bisogno di produrre, perché è il migliore: crea le cose da cui i loro clienti dipendono, cose che vogliono che la loro compagnia abbia senza domandare, anche se non sanno che è Jimin a fare tutto ciò. E lo deve fare, perché stasera esce con gli amici di classe di Taehyung, e loro fanno sempre storie sul suo lavoro responsabile se arriva in ritardo.

Finisce tutto in tempo record quando Yoongi passa per la sua postazione, davanti a tutti, e lo ringrazia pubblicamente per il suo duro lavoro della settimana. Jeongguk non è là per vederlo, rinchiuso nel suo ufficio con la porta chiusa facendo chissà cosa, ma a Jimin sinceramente non interessa, sorridendo felicemente mentre accetta il complimento. Si assicura di menzionare il resto del team che lo ha aiutato, anche se non lo aiutano quanto lui fa credere.

Gli occhi di Yoongi tremolano per un momento mentre lo dice, se è divertito o scioccato Jimin non lo capisce, ma si assicura di ringraziare anche tutti gli altri e gli augura un weekend produttivo. Jimin sorride sentendo il sospiro collettivo quando Yoongi se ne va, perché a volte quando Yoongi passa il venerdì pomeriggio è per dirgli che il loro weekend produttivo si svolgerà in ufficio, producendo per lui.

Jimin sarà qui, ovviamente. È sempre qui, e per questo weekend ha in programma di semplificare il suo enorme foglio elettronico. Finalmente sa che lo farà, e Tae lo prenderà in giro per lavorare il fine settimana su qualcosa che non deve veramente fare, ma lui non capirà mai che invece Jimin deve farlo. Che ferirebbe la sua anima, uccidendolo con la sua imperfezione, se non lo facesse.

Mette via le sue cose, fischiettando piano, e saluta Jisoo sorridendo, e lei fa lo stesso. E comunque, con la porta chiusa di quell'idiota di Jeongguk, tutto è più o meno come era prima.

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"Jimin!" dice Taehyung, mani sulle spalle di Jimin, fumo passivo che gli scivola sulla faccia. "Jimin. Jimin, Jimin, guarda, questo è importante, mi stai ascoltando? Jimin, mi ascolti?"

"Sto ascoltando," dice Jimin, ridendo. Taehyung è ancora più affettuoso da ubriaco rispetto alla vita normale, e il suo umore festoso lo sta rendendo oltremodo appiccicoso. Stanno ballando insieme, in teoria, ma è come se stessero provando a salvare una barca da un naufragio. "Che cosa c'è, Tae?"

Nemesis: Love - Jikook (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora