"Non so a cosa stessi pensando," dice Jimin con le mani tra i capelli. "Sono un idiota."
Taehyung scoppia a ridere nel suo caffè, e Jimin lo guarda male. Il locale in cui sono non è la loro caffetteria, quella dove lavora Taehyung, quindi, per fortuna, nessun conoscente è qua per origliare, ma ciò non vuol dire che Jimin non si senta in imbarazzo dalla testa ai piedi.
"Ma dai che è divertente. È come un film drammatico!" dice Taehyung. "Sei completamente agitato a causa del tuo collega figo e nudo, mentendo per ingelosirlo, e ora sei in un casino creato da te. Tutti gli avvenimenti prima che voi troviate il vero amore nell'altro."
"Io non troverò il vero amore in lui," dice Jimin. "Che schifo. E non voglio farlo ingelosire. È che non volevo sembrare un perdente single."
"Penso che quando ti presenterai alla festa senza il tuo ragazzo immaginario, quel piano potrebbe fallire," dice Taehyung, evitando il tovagliolo tiratogli da Jimin. "Ok, scusa. Posso venire con te probabilmente. Annullerò il viaggio spirituale."
Jimin sospira. "Non funzionerebbe. Sanno tutti chi sei e che non sei decisamente il mio ragazzo. E che siamo tipo, l'opposto di innamorati. Non fregheremo nessuno."
"Io sono un attore," dice Taehyung seccato. "Uno bravo."
"Certo che lo sei. Ma io non lo sono. Inoltre, la tua cotta malata per il mio capo potrebbe farti smettere di recitare il ruolo."
Taehyung trovava attrazione quasi ovunque, ma la sua venerazione ossessiva per Min Yoongi era estrema anche per lui. Jimin aveva commesso il terribile errore di farli conoscere prima di capire che Taehyung avesse un debole per le figure autoritarie e severe, e Taehyung ne aveva parlato per tutta la settimana successiva. Aveva pure infastidito Jimin affinché facesse delle foto in segreto, ossessionato dalle sue guance, dai suoi denti e da tutte quelle parti del corpo al cui solo pensiero Jimin ancora rabbrividisce.
Per sua sorpresa, Taehyung alza semplicemente le spalle. "Preferirei andare per la mia scampagnata in ogni caso. Dovremmo solo farti avere un finto ragazzo per la festa, come hanno fatto in quell'episodio di Wishful Thinking."
"Questa non è una serie tv!" dice Jimin, ma Taehyung non lo sta ascoltando.
"Almeno è ovvio chi dovrebbe essere," dice Taehyung, prendendo il suo telefono e iniziando a digitare. "Hai già limonato con Hoseok ed è decisamente abbastanza figo da poter far ingelosire Jeongguk."
Jimin si lancia sopra il tavolo, ma è troppo lento perché Taehyung indietreggia e sorride guardando lo schermo. "Ciao Hoseok! Buona domenica. Ti ricordi di Jimin, vero? Certo che sì, Jimin è indimenticabile. Sì, è ancora molto carino! Ma ha bisogno di un ragazzo finto per venerdì sera. Sei libero?"
Taehyung si ferma per un minuto mentre Jimin muore lentamente all'interno di una trama che non aveva intenzione di scrivere.
"Oh, puoi annullarlo quello," dice Taehyung spensieratamente. "E Jiminie ti bacerà per davvero, anche se sarai un ragazzo finto. È decisamente meglio dell'inaugurazione di una discoteca."
Sorride a Jimin, annuendo in modo incoraggiante, poi urla. "Meraviglioso! Ok, Jimin ti darà tutte le informazioni. Eccolo qua!"
Taehyung gli passa il telefono, che Jimin pensa veramente di lasciar cadere nel caffè prima di portarlo all'orecchio. "Un minuto per favore," dice gentilmente, poi appoggia la mano sul microfono e sussurra, "Che cazzo stai facendo? Siamo andati ad un solo appuntamento, ed è stato un disastro! Non gli piaccio per niente. Non mi ha nemmeno chiamato dopo. È troppo figo per me. Non posso portarlo da nessuna parte come finto ragazzo, e non posso decisamente baciarlo ad un evento di lavoro!"
È talmente preso dalla sua sfuriata - mentre Taehyung lo guarda con la testa reclinata a mo' di passerotto confuso - quasi da non accorgersi delle parole di Hoseok "Posso ancora sentirvi, sapete?"
"Oddio," dice Jimin. Fissa il telefono, inorridito, riattacca e lo lascia cadere sul tavolo. "Ti ammazzo. Ti metto delle api nella stanza quando te ne vai. Un alveare intero."
"Hai attaccato," dice Taehyung, prendendo il telefono in mano. Il suo discorso, ora, si fa più lento, come se Jimin fosse un bambino. "Non gli hai dato i dettagli."
"Certo che non l'ho fatto," dice Jimin, sbattendo la fronte contro il tavolo e si lamenta. "Penserà che l'ho incastrato solo per uscire di nuovo con lui. Penserà che sono uno sfigato ancora più grande di quanto pensasse prima."
Taehyung passa le dita tra i capelli di Jimin delicatamente. "Non penso che lui pensi che tu sia uno sfigato. Mi ha detto che sei la persona più amabile del mondo. Mi ricordo lo avesse detto perché ero tipo, beh, ovvio."
"E poi pensa che sia un cattivo baciatore o cose," dice Jimin, ma è interrotto quando il suo cellulare squilla nella sua tasca. Si alza dal tavolo, tirando fuori il telefono vibrante terrorizzato, e il nome di Hoseok sullo schermo lo uccide nuovamente. "È lui."
"Oh bene, ora gli puoi dire il luogo d'incontro," dice Taehyung. Mette la sua mano sopra quella di Jimin e aggiunge, "Non è un gran problema. Non tutto deve essere drammatico."
Jimin lo fissa sbalordito, ma risponde al cellulare dato che sembra l'opzione meno stupida. "Pronto?"
"Hey," dice Hoseok, e sembra che stia ridendo. "Penso che sia caduta la linea, non è vero?"
"Eh probabile," dice Jimin. "Scusami. E mi scuso per Taehyung. Non dovresti annullare niente per me."
"Certo che dovrei. Sono stato in un milione di discoteche, ma non sono mai stato un finto ragazzo. Non rinuncerei per nulla al mondo," dice Hoseok. "Mandami un messaggio con i dettagli. E forse possiamo vederci prima così da raccontarmi la storia per bene? Mi devo preparare per il mio ruolo più importante."
Jimin chiude gli occhi. "Non devi incontrarmi prima. Ti posso informare per strada. Non penso... voglio dire, so che non vuoi uscire con me. Va bene."
Hoseok borbotta. "Ok. Eppure penso tu non sappia, nemmeno lontanamente, la mole di cose che reputi di sapere, tesoro bello."
"Non sono bello!"
"Vero. Sei adorabile, con la A maiuscola. Scrivimi, d'accordo? Di' a Taehyung che spero le riprese vadano bene."
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Nemesis: Love - Jikook (traduzione)
Fiksi PenggemarPark Jimin lavora duro, e tutti lo sanno. Piace al suo capo, i suoi colleghi lo adorano, e sa che è solo una questione di tempo prima che ottenga una promozione dal livello delle scrivanie per qualcosa di migliore. Tutto quello che deve fare è padro...