C'era chi definiva un vero e proprio miracolo e chi evidenziava la bravura del dottor Paul Graham, Aisha finalmente potette parlare e riprendersi la sua vita tra le mani.
Il vero merito era di Astrid, una delle sue migliori amiche. La criminologa potette confessare ad Aisha il tutto.
Non si vedevano da dodici lunghi anni e volevano recuperare il tempo perso.
Una delle loro passioni era il jogging e, sotto consiglio di Graham, Aisha doveva ricominciare a vivere.
Decisero di farsi una corsetta al parco nord a Cinisello Balsamo.
Aisha indossava un completo ginnico color grigio e Astrid invece decise di dare un colpo di colore con un bel completo verde acqua.
La giovane interprete raccontò tutto, per filo per segno, tutti i dodici anni.
"Ora tocca a te, Astrid!"-asserì la mora con il fiato corto, non faceva jogging da tanto.
"È giunto il momento di raccontarti tutta la verità..."-alzò lo sguardo verso il cielo e sospirò."Aprì gli occhi in una camera fredda di un ospedale, mai visto in vita mia. Osservai attentamente il mio braccio destro e c'era una flebo, probabilmente con degli antibiotici.
Non riuscivo a muovermi, ero dolorante in ogni centimetro del mio corpo e con la mano libera suonai il campanello sulla mia sinistra.
Tempestivamente, arrivò un uomo con degli occhiali tondi e i capelli a spazzola sul rossiccio, molto più rosso di me e lo scrutai minuziosamente, sicuramente non era italiano, ma lo vidi di già da qualche parte.
Mi disse con l'accento inglese un 'ciao Astrid' con un filo di voce. Io chiesi immediatamente delle spiegazioni e, soprattutto, se il mio bambino in grembo fosse ancora vivo.
'Astrid, il tuo cucciolo è forte e sta bene!'
Mi rilassai di colpo e scoppiai a piangere di gioia.
'Ora ti racconto tutto'
Da lì, Astrid Giordano fu messa in standby.
Paul Graham mi salvó la vita, mentendo alla mia famiglia e ai miei amici.
L'orco voleva uccidermi perché oltre ad essere un cocainomane di merda,era violento, non aveva le palle di lasciarmi e stare con la sua amante.
Sono delle motivazioni che non aveva né capo e né coda? Si.
Era una persona normale? No, lo capii troppo tardi.
Il dottore raccontò anche del viaggio arduo di dodici ore da Catania fino a Cinisello Balsamo.
'Cinisello Balsamo?!'-asserivo meravigliata.
Lui mi prese sotto la sua ala con estrema dolcezza e decise di adottarmi, ma dove cambiare la mia identità in Cristina Macaluso.
Macaluso era il cognome della moglie Concetta, originaria di Acireale, in provincia di Catania.
Cristina? Per il significato 'Consacrata a Cristo' e anche perché era un nome originario della Grecia.
Stetti in ospedale per 67 giorni e, nel frattempo, decisi di studiare criminologia all'università di Bicocca, a Milano.
La mia gravidanza andò a gonfie vele e il dieci di ottobre nacque Luna Graham.
Paul decise di affidarsi Luna sotto la sua custodia e la mia piccola lo considera suo nonno.
Mi laureai con il massimo dei voti e incominciai a lavorare subito per alcuni casi di cronaca nera locale, fino ai casi di omicidio a livello nazionale.
Sei anni fa, io e Luna ci siamo trasferiti da Cinisello Balsamo a Milano, dove vive Paul e famiglia."Quel glaciale racconto spiazzó Aisha e si fermò di colpo. Astrid si voltó verso di lei e cercó di fare un mezzo sorriso, ma i suoi occhi erano come un libro aperto: soffriva da morire per la mancanza dei suoi genitori.
"Astrid, c'è una cosa importante che devi sapere..."-la mora volle dire la verità di suo padre, morto d'infarto.
"Si Aisha! Ho saputo fin da subito della morte di mio padre, Paul mi aggiornava sempre sulla mia famiglia!"
Non riuscì a trattenere più le lacrime e abbracciò forte l'amica.
In quel momento, avevano bisogno delle braccia possenti di Andrea. Avevano nostalgia di lui.
In cuor loro, sapevano bene che mancava poco alla fine dell'incubo e potevano uscire finalmente allo scoperto.*****
Quell'immagine di Carlo assieme ad una donna con i capelli ramati,era fissa nella testa di Fatima.
Appena la donna salì nella sua auto, l'infermiera andò contro al compagno ed era completamente fuori di sé.
I fantasmi del suo passato tornavano a riemergere a galla, si era sentita accettata da Carlo, dopo la triste vicenda della violenza sessuale subita brutalmente.
I medici avevano detto a Fatima che non sarebbe mai potuta diventare madre, a causa di lesioni gravi interne.
L'aveva rovinata per sempre quel mostro.
Nella lista c'era anche l'uomo che amava più di sé stessa.
"Che bastardo! Ma non pensa di essere beccato?! Maledetto!"
Andò incontro all'uomo che aspettava tranquillamente la sua fidanzata, ma la vide con le lacrime agli occhi. Fatima si sentì crollare il mondo addosso.
Nuovamente non si fidava più di nessuno.
Prese Carlo per il colletto della camicia e lo sventoló.
"Chi cazzo era quella troia?! Maledetto bastardo! Mi tradisci? Ti sei già stancato di me? Sei un vile, vigliacco e sei pessimo!" tartaglió turbata, le mani tremavano forte dall'agitazione.
"Amore mio, calmati! Non è quello che pensi! Lasciami spiegare, ti prego!" ribadì Carlo cercando di abbracciarla ma la donna era in preda di ira.
"Quel bacio fuori la porta, cos'era? Porco!"
"Ti calmi, si o no?! Lasciami spiegare, la situazione è più grave di quello che pensi!"
Fatima, dal nervoso, si toccava continuamente la folta chioma dei suoi capelli mentre l'uomo mise le mani in volto per riprendersi.
"Si, era un bacio ma non sulla bocca. Solo un bacio innocente sulla guancia ad un'amica, te lo giuro!"
"Dopo tutto quello che ho passato, Carlo! Le atrocità che ho subìto. Mi fai questo? Non ti credo minimamente!"
"Quello che ho fatto io per te non conta un nulla? Ripeto, lasciami spiegare che la situazione è più delicata del solito! Non ti farei mai soffrire!Mi sono slogato una spalla per te, ti salvato da quell'orco! Non ho bisogno di tradire, per me la sincerità è al primo posto ed io non posso vivere senza di te, amore mio! Ti amo!"
Il team manager era quasi in lacrime per l'alta tensione ma volle continuare il discorso.
Prese la mano di Fatima e andarono dritto sul divano ad elle del salotto.
La donna era più confusa che persuasa.
"Fati, quella donna non ci crederai, ti sembrerà assurdo ma la conosci benissimo..."
Si alzò dal divano e camminò avanti e indietro.
"Insomma chi è?"-allargò le braccia.
"È Astrid! Astrid Giordano! La migliore amica di tua sorella Aisha. Astrid è viva, capisci? Non è morta! È stata solo messa in salvo da Paul, Paul Graham!"-anche Carlo si alzò e si mise di fronte alla fidanzata- "All'epoca dei fatti, lavorava a Catania e, fu durante le visite ripetitive che Astrid faceva in ospedale, che la conobbe! Ti ricordi la storia del suo ex fidanzato!? Paul ha salvato la sua esistenza!Domani verrà qui e ti racconterà tutto lei!"
La testa della donna era peggio di una bomba atomica, strinse le tempie con gli indici, ma la sua visita era offuscata e svenne tra le braccia di Carlo.
L'uomo urlò disperato e l'adagió sul pavimento a supino. Prese il cellulare di Fatima, posto nella tasca del pantalone e chiamó i soccorsi.
Arrivó un ambulanza in meno di cinque minuti ma per Carlo sembrava un'eternità.
Troppe emozioni, trepidazioni e turbamenti in quella calda giornata di maggio.
Non lasciò la sua mano nemmeno per un secondo in ambulanza, mostrando di essere devoto alla sua amata.
Tempestivamente, arrivarono nel grande parcheggio dell'ospedale più vicino.
In lontananza, si vide Steve Fours, collega di Paul Graham e grande amico anche di Carlo.
"Grazie mille Steve! Ti prego, aiutami!Fai qualcosa per la mia compagna!"-espresse sofferente accanto a Fatima.
"Ora lei andrà a fare degli accertamenti e vediamo un po', Carlo!" Il medico cercó di tranquillizzarlo.
Fatima entrò in pronto soccorso del Royal London Hospital.
Carlo decise di stare dietro alla porta del pronto soccorso, affinché non abbia delle notizie confortanti.
Uscì Fatima dopo un quarto d'ora e, appena la vide sveglia, tiró un sospiro di sollievo.
"Allora? Dimmi che non è niente di grave Steve, per favore! Ti prego!"
Poi si avvicinò alla fidanzata e la riempì di baci.
"Ma no stai tranquillo, Carlo! Anzi, non ho detto l'esito nemmeno a Fatima ma è tutto sotto controllo!"
Carlo e Fatima si guardarono straniti e poi contemplarono Steve sorridente. "Congratulazioni, Tu e Fatima darete un fratello o una sorella a Milla! Diventerete genitori!"
La donna aveva perso totalmente le speranze di diventare madre e si buttò a capofitto nella sua professione.
La sua magra soddisfazione era che Carlo fosse già padre di una bimba.
Avvenne un vero e proprio miracolo.
Carlo l'abbracció forte e diede baci a ripetizione.
"Carlo, mi sento una cacca. Mi sento in colpa..."
"Non ti farei mai del male! Io ti amo più della mia esistenza e saremo una famiglia allargata! Milla sarà felice di diventare una sorella!"Quella notizia positiva era un segnale favorevole per la famiglia Sorrentini, Carlo non vide l'ora di mettere i pezzi del puzzle al suo posto.
L'obbiettivo fondamentale del team manager era solo uno:aiutare Antonio e Aisha.
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Testa, Cuore, Gambe. La verità.
Fanfiction𝓠𝓾𝓪𝓷𝓭𝓸 𝓼𝓲 𝓽𝓸𝓬𝓬𝓪 𝓲𝓵 𝓯𝓸𝓷𝓭𝓸, 𝓬𝓪𝓹𝓲𝓼𝓬𝓲 𝓲𝓵 𝓿𝓮𝓻𝓸 𝓼𝓮𝓷𝓼𝓸 𝓭𝓮𝓵𝓵𝓪 𝓿𝓲𝓽𝓪 𝓮 𝓲𝓵 𝓼𝓲𝓰𝓷𝓲𝓯𝓲𝓬𝓪𝓽𝓸 𝓭𝓮𝓵𝓵𝓪 𝓹𝓪𝓻𝓸𝓵𝓪 𝓪𝓶𝓪𝓻𝓮. Antonio Conte e i suoi demoni. Farà i conti con se stesso e lotterà contro u...