13. Due anime nell'oblio.

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Nella carriera di Cristina Macaluso alias Astrid Giordano, aveva risolto numerosi casi anche di cronaca nera.
Era brava a scindere il suo personaggio dalla sua persona ma quel caso fu complesso per lei:si trattava di Aisha, voleva giustizia nei confronti della sua migliore amica.
Elisabetta abitava a qualche isolato dall'ex marito Antonio, ci andava per qualche weekend solo per sua figlia Vittoria e sua sorella Jasmine, costretta tenerla per colpa del tecnico salentino.
Per scaricare la tensione, decise di salire le scale senza prendere l'ascensore. Abitava all'attico, precisamente all'ottavo piano.
Suonó la porta e Betta accolse la criminologa con un sorriso.
"Salve, lei è Cristina Macaluso?"-strinse la sua mano.
"Piacere! Si, sono io! Lei è Elisabetta?"-ricambió il sorriso.
"Si, piacere mio! Entri, ora non c'è nessuno! Vittoria è a scuola e sua sorella è dalla vipera della mia ex cognata!"
La invitó ad entrare e Astrid incominciò a scrutarla per capire la sua personalità.
Andarono sul terrazzino composto da grandi vetrate, in stile moderno e si sedettero sulle poltrone in vimini.
"Il mio barista di fiducia mi ha portato un aperitivo!"-esordì Betta passando uno spritz.
"La ringrazio, ho sempre creduto che sei una donna di cuore! A differenza di qualcuno che marcisce sotto terra!"-sorseggió di gusto la bevanda.
Davanti a quella affermazione, Betta rimase piacevolmente stupita e osservò meglio Astrid:il suo aspetto candido e la sua postura da 'aristocratica', non era da colf o babysitter.
"Cristina, da donna e donna, sei sicura che sei venuta a Londra solo per lavorare come babysitter?"-domandò la donna.
Astrid fece una risata sarcastica e si alzò andando vicino alle grande vetrate, contemplando il Tamigi.
"Lo sapevo! Sei una donna intelligente! Io non sono amica di Aisha Sorrentini, anzi ho goduto per la sua morte!"-si voltó verso Betta, con il viso compiaciuto-"Io provengo da una famiglia nobile,sono una duchessa e sono venuta a Londra per fare fuori Fatima!"
"Quanto odio quella puttana!"
"Anch'io, ho un piano per farla fuori! Hai per caso carta e penna?"-domandò mentre roteó il bicchiere.
"Certo! Sei una manna dal cielo!! Vado a prendere subito!"
In men che si dica, andò alla ricerca di carta e penna nella camera di Vittoria, la camera più lontana della casa. Astrid uscì dalla tasca un paio di cimici e le posizionó ovunque, persino sul cellulare della donna.
Andò nuovamente vicino alla vetrata e terminó la sua bevanda.
Arrivò Betta con l'affanno e diede i fogli alla rossa.
"Ecco Cristina!"
Scrisse una frase velocemente e piegò il foglio in quattro. Consegnò il biglietto e Betta non capì.
"Leggi, cara Elisabetta però a bassa voce, io sono abituata a parlare poco ma preferisco i fatti!"
La goduria di Elisabetta era ben visibile sul volto, facendo uno sghigno. Lesse nella mente una frase macabra, ma allo stesso tempo di godimento.

«Gli omicidi fatti da noi nobili non vengono mai ricercati. Hai mai sentito alla TV che un nobile viene arrestato per un omicidio?»

Astrid si sedette di fronte e allungò la mano.
"Noi due faremo grandi cose!"
"No Cristina, non siamo sole! Hai presente Elena? La fidanzata del mio ex marito?!"
"Oh si, me la ricordo!"-Astrid non capì nulla.
"Lei è mia complice! Il mio ex è un povero illuso!"-si avvicinò alla rossa con il busto.
"Povero coglione, semmai!"
Il caso era più orripilante del previsto, ma per Astrid era pane per i suoi denti.
Scoppiarono in una fragorosa risata e strinsero la mano.
"Posso chiamarti Elisabetta? Tranquilla, dopo questa vicenda non avrai più mie notizie! Siamo troppo simili per essere amiche! Sono troppo egocentrica per creare amicizie!"
"L'importante è fare fuori la puttana, no? Ti aiuterò Cristina!"
Decisero di festeggiare ordinando altri spritz. Elisabetta aveva trovato la gallina dalle uova d'oro.
Si salutarono scambiandosi i numeri dei cellulari e Astrid si congedó.
Scese velocemente le scale e andò nell'auto presa in affitto. Si allontanó per un paio di metri e parcheggió in una piazzola di sosta.
Uscì il cellulare del lavoro e fece una chiamata.
"I polli sono stati presi e gli insetti sono stati messi a dovere! Attendo le vostre notizie e buon lavoro!"
Chiuse la chiamata e prese il suo cellulare personale. Bazzicó e mandò un messaggio a Carlo su whatsapp.

«Carlo, il Trap può andare! Elisabetta è tra le mie mani e non solo!»

Paul Graham asseriva con fermezza che Cristina Macaluso/Astrid Giordano era la miglior criminologa in circolazione, ma la donna non era molto convinta perché non aveva ancora trovato un caso che sembrava impossibile da risolvere, invece quella mattina quel caso era arrivato e, da quel momento in poi, anche lei si considerò una grande criminologa.

*****

L'aroma del caffè arabica inebriava tutta la cucina in stile rustico del casolare dei coniugi Trapattoni.
Era un pomeriggio come tanti altri, la merenda era di rito e ad Aisha non piaceva starsene con le mani in mano. Sapeva prendere per la gola il 'maestro' preparando una buonissima crostata di fragole e crema chantilly.
"Tesoro, dovresti riposare! Sei ancora debole!" asserì Paola con il fare materno.
"Tranquilla zietta! Sto bene, per davvero! Mi sento addosso un'adrenalina che spaccherei persino questo tavolo, in questo momento!"
Fisicamente si sentiva proprio bene Aisha.
"Oh, povero tavolo mio! Conserva, semmai, tutta questa forza per spaccare il muso a chi sappiamo noi!!" confessò la donna mentre versava il caffè.
Le due scoppiarono a ridere forte.
Paola aveva sempre visto il matrimonio tra Antonio e Elisabetta solo come un contratto per salvaguardare le proprietà acquisite e acquistate dall'uomo. Raramente lei sbagliava.
"Che buon profumino,brave le mie donne di casa!" -il Trap si sedette,si riempì un bicchiere d'acqua dalla caraffa in vetro ed esclamò- "Aisha, tesoro..."
"Dimmi maestro!" rispose la bella mora mentre tagliava la crostata.
"Tuo suocero ha avuto un malore, adesso si trova al capezzale della casa di Antonio!"
La bella interprete iniziò a tremare e balbettare.
"Co... Co... Cosa?"
"Mah, Giovanni! Ti sembra questo il modo! Insensibile!!" rimproverò la moglie.
Con Cosimino aveva avuto una conoscenza lampo,ma l'anziano uomo rimase colpito per la sua intraprendenza e anche per la bellezza.
Avevano parlato di tutto e di più.
Si innamorò anche della cucina di Aisha e raccomandò ad Antonio di tenerla stretta.
Incominciò a sudare freddo e Paola l'abbracció forte.
"Tranquilla tesoro, adesso fai un respiro profondo e calmati!"
"Paola io devo andare a Londra, non posso restare più qui..."
"Lo so, hai ragione Aisha! A tempo debito, ormai manca poco. Abbi ancora un po' di pazienza!"

Squilló il telefono del Trap, l'uomo sgranó gli occhi ed era Antonio. Non voleva rispondere davanti ad Aisha.
"Su Giovà rispondi, no?" espresse Paola curiosa.
"È Antonio, vero?" Aisha era tutta felice.
Sentiva tanto la mancanza dell'uomo che amava più della sua stessa vita.
Mancava tutto di lui:il suo sorriso radioso, i suoi occhi cielo e la sua allegria contagiosa.
"Aisha..."-sospirò l'uomo.
"La prego, maestro! Mi faccia solo sentire la sua voce! Le prometto che non fiateró! Mi faccia sentire la voce del mio Antonio!" la donna l'imploró con le mani a preghiera.
L'anziano uomo rispose alla chiamata mettendo il viva voce.
"Antonio, figliolo caro..."
"Maestro!" - l'allenatore era in lacrime- "Perché la vita è così crudele con me? Prima mia zia Teresa, poi la mia Aisha, adesso il solo pensiero che mio padre..."
Antonio non riuscì a finire la frase che il Trap lo interruppe.
"Cosimino si riprenderà! Abbi fiducia Antonio!Domani parto subito per Londra e vengo da te!"
"Grazie Maestro! Ho davvero tanto bisogno di un forte abbraccio!"
Ad Aisha si strinse forte il cuore a sentire l'uomo che amava tanto così sofferente e disperato. Avrebbe tanto voluto consolarlo lei.
"Ma-ma! Ma-ma!" si sentì una vocina in sottofondo.
"Chi è Jasmine?" domandò il Trap.
"Si maestro, c'è qui Annalisa! Ha la piccola in braccio e le sta facendo vedere tutte le foto della sua bellissima mamma! Anna vuole che lei sappia che grande donna fosse la sua mamma!"
Pianse Aisha sempre di più, troppe emozioni contrastanti.
"Coraggio caro, ti lascio andare! Ci vediamo domani, mi raccomando fatti forza! Ti voglio bene!"
"Grazie mille Maestro, anch'io tanto!"
Chiusa la chiamata calò un silenzio assordante. Paola si avvicinò alla bella mora piangente.
"Cara su! Fatti forza, manca poco. Hai tanti bellissimi motivi per andare Londra!"
La donna guardò il marito per poi riprendere la parola.
"Fatima è incinta e Daniele si è dichiarato a Carol durante la frenesia di rianimare Cosimino!"
Aisha era a bocca aperta in maniera positiva.
"Le mie adorate sorelle! Quanto mi mancano!"
"Le rivedrai presto, tesoro mio!"
I coniugi abbracciarono forte Aisha.
"Non ce l'avrei mai fatta senza di voi, grazie!"
"Grazie a te, tesoro mio! Hai ravvivato questa casa con la tua allegria!"rispose dolcemente il Trap.

Testa, Cuore, Gambe. La verità. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora