51. Vite salvate.

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Girovagava per la casa nervosamente, mangiucchiandosi le unghie di continuo; Antonio non era mai stato così teso nemmeno durante le partite più importanti da disputare e a momenti, la pellicina del margine libero delle unghie, sanguinava.
Stava per tirare un pugno al muro ma fu distratto dal suono del campanello.
"Antonio vai tu ad aprire? Dev'essere George!" ammonì Aisha mentre finiva di prepararsi in camera da letto.
Antonio entrò in camera da letto con le dita insanguinate, Aisha era seduta alla sua toiletta a mettersi un rossetto.
"Quel rumeno non merita di essere chiamato per nome,Aisha! Ricordiamoci quello che mi ha fatto! Comunque vai ad aprire tu, io non voglio vederlo!" asserì il tecnico in preda alla collera.
"Dai amore, su! Ne abbiamo già parlato e mi hai promesso che non ti avrebbe dato fastidio! Sono una professionista, proprio come te!"
La bella mora accarezzó dolcemente il viso dell'uomo e lui si rilassó. Aisha andò ad aprire la porta ma non era George Hagi ma bensì un volto molto familiare.
"Ciao papà! Che bello vederti, sei guarito! Sei salito a Torino in anticipo?"
"Ciao piccola mia! Si, sono salito prima a Torino! Comunque è tutto merito tuo, ci hai salvato la vita!"
"Per i miei amori, questo ed altro! Ma la mamma?"
"La mamma sta da Carol a darle una mano, tra poco viene a salutarvi!" espresse Claudio abbracciando la propria figlia e diede un bacio sulla fronte.
"Dove sta?" chiese l'uomo guardandosi intorno.
"Chi papà?" Aisha era confusa.
"Il bastardo che ha spaccato la caviglia al mio amato genero 18 anni fa! Voglio che assapori il mio bel gancio destro!" strombazzó lo Chef tirandosi su la manica.
L'allenatore uscì dalla camera da letto sentendo la voce di Claudio. Si abbracciarono forte.
"Ciao Antonio!"
"Per fortuna ho mio suocero come alleato, ciao carissimo!" incalzó Antonio dando una pacca sulla spalla all'uomo mentre Aisha roteó gli occhi sbuffando.
Suonó nuovamente alla porta e Aisha fece il segno della croce, sperava che la lezione andasse bene ma non era abbastanza fiduciosa.
"Potrebbe essere George! Mi raccomando a voi due! Cercate di essere maturi! Poi avete cent'un anni in due!" raccomandó la donna cercando di placare le ire dei suoi due uomini.
"Siamo giovani dentro! Anzi siamo giovani sempre!" gridò Claudio.
"Soprattutto virili dentro e anche fuori, vedi i risultati, stanno nel tuo ventre, amore!" farfuglió Antonio pieno d'orgoglio.
"Bravo mister, voglio tanti nipoti!"
Aisha fece con l'indice di fare silenzio e aprì la porta d'ingresso.
"Buna seara, frumoasa printesa!" (Buonasera bella principessa!) esordì l'ex calciatore dinnanzi alla porta, porgendo un mazzo di rose rosse ad Aisha.
"Chi minchia ci rissi a me figghia stu testa ri cazzu?" (Che minchia avrà detto a mia figlia questa testa di cazzo?) strombazzó Claudio sudando freddo dalla rabbia.
Ci nasce ciucciu nu pote murire cavaddhru!
(Chi nasce asino non potrà morire cavallo!) fece da eco Antonio.
Entrambi erano appoggiati al telaio della porta in cucina.
"Papà? Antonio? Calmatevi! Ha solamente detto buonasera!" espresse Aisha tentando di metter pace tra i tre uomini.
Fece accomodare George nel salotto e chiese al suo compagno di preparare del caffè per stemperare un po' la tensione. Non appena la bevanda fu pronta da servire, Aisha chiese tassivamente ad Antonio di servire il caffè agli ospiti e l'uomo per non deludere la propria fidanzata, cercó di assecondarla. Servì il suocero per primo e, nel momento in cui si girò per servire George, mise la sua gamba in mezzo, ostacolando il passaggio ad Antonio con uno sgambetto.
L'allenatore cadde sul divano e le tazzine con il caffè, caddero a terra. Antonio aveva perso l'equilibrio ma non si era fatto male.
Il rumeno scoppiò a ridere forte. "Puiul obișnuit!" (Il solito pollo!).
Claudio era scocciato e Antonio non ci vide più dalla rabbia.
"Maledetto bastardo! Io ti ammazzo, stavolta!" urlò il tecnico, mentre si alzó le maniche della camicia.
"Antonio ma sei impazzito?" imprecó Aisha.
"È stato lui, figliuola! È stato questo pezzo di merda! Ha fatto uno sgambetto ad Antonio cercando di fargli male seriamente!" continuò Claudio.
"Zitto barbone!"-incalzó Hagi sfottendolo.
"Antonio, stacchiamo le caviglie a questo cigghiuni!" (Coglione!)
Aisha era allibita e si mise le mani tra i capelli.
Il rumeno scoppiò a ridere sempre più forte finché non iniziò a toccarsi il braccio sinistro e cadde a terra. L'uomo aveva appena avuto un infarto.
"Stu cugghiuni u sta facemnu a pa finta!" (Questo coglione sta fingendo!) asserì il Sorrentini ma George non si muoveva e capirono che la situazione era veramente seria.
Chiamarono i soccorsi ma Antonio aveva eseguito da militare un corso di primo soccorso e si ricordava ancora come poter agire.
Inizió a fare la respirazione bocca a bocca, cercando di rianimarlo e di controllare i battiti del suo cuore.
"Avanti bastardo, svegliati! Aisha, hai chiamato i soccorsi?!"
"Si, amore! Stanno arrivando!"
Dopo 10 minuti abbondanti, l'uomo iniziò a respirare regolarmente ed era tornato in sé grazie ad Antonio. Aveva dato una bellissima lezione di vita a quell'uomo che lo aveva fortemente deriso.
Arrivarono i soccorsi portando Hagi in ospedale. Lo misero sulla barrella e un soccorritore si avvicinò a lui.
"Signor Hagi, se non fosse stato per il Signor Conte, lei sarebbe già morto a quest'ora! Le ha salvato la vita!".
L'uomo guardò Antonio dalla barrella con occhi vitrei.
"Avrei preferito morire che essere salvato da lui!"
Tutti erano increduli e decisero di andarsene prima che la situazione si sarebbe degenerata.
Appena Antonio chiuse la porta blindata, andò vicino alla finestra per vedere se fosse tutto apposto.
"Coglione fino alla fine! Che bastardo!"
Con il cuore gonfio di orgoglio, Aisha abbracciò il suo compagno e diede un bacio.
"Amore mio, sono troppo fiera di te! Hai dato una bella lezione di vita e i soccorritori ti hanno fatto i complimenti! Devi solo essere orgoglioso di te, tu sei e sarai sempre migliore di lui! Mi licenzio da quello stronzo!"
"Ma Aisha..."
"Senza ma! Non lo voglio più vedere!"
Prese il volto del compagno e diede un altro bacio.
"Ti amo mio eroe!"
"Anch'io, mia principessa!"

Testa, Cuore, Gambe. La verità. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora