12. I piani della verità.

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Lo sguardo verso il basso, i capelli mossi e un cappellino di paglia; Gisella rimase incantata da quella fotografia appesa in una cornice color lavanda tra la finestra e la porta.
"È Aisha?"-si voltó verso il tavolo.
"Si Gisella!"-rispose Carlo guardando la donna.
Il casolare di Giovanni Trapattoni divenne luogo per un piano minuzioso e accurato per la giustizia nei confronti di Aisha.
Gisella Rossiglione, ex amica di Elisabetta, decise di uscire allo scoperto e confessare tutto.
La donna continuó a contemplare la fotografia di Aisha.
"Era proprio bella! Una bella ragazza!"-pronunciò quella frase in sillabe, era in lacrime.
Da marito premuroso, Dino andò vicino e l'abbracció forte.
"Posso parlare io, se vuoi tesoro!"
"No Dino, voglio parlare io!"
Si sedette di fronte al Trap e Carlo. Paola decise di stare in piedi, appoggiata ad una credenza di legno massello.
"Mi ricordo perfettamente quella mattina. Io ero con Irina e Gloria, aspettavamo Elisabetta al bar. Era abbastanza furibonda."
"Per quale motivo?"-domandó il trap.
"Aveva saputo della proposta di matrimonio di Antonio per Aisha tramite i mass media! Decise di fingersi malata di cancro!"
Dall'ira, Carlo diede un forte pugno al tavolo e si alzò in piedi mettendosi le mani tra i capelli. Gisella non capì il motivo della reazione del team manager e guardó il marito.
"Lo sapevo! Lo sapevo, cazzo! Lei non stava fingendo!"
"Allora quel racconto della festa della premier league è vero..."-Paola tremò dallo sgomento.
"Peggio, posso dirvi anche il nome degli assassini. Il dottor Belli è il primo tra questi. Se Aisha non fosse morta dopo l'aggressione, avrebbe fatto lui con l'eutanasia! Sempre se Aisha fosse diventata davvero un vegetale però!"
Il silenzio regnó in quella camera:gli occhi del Trap divennero lucidi a ripensare tutto ciò che aveva subito Aisha per colpa di una psicopatica.
Carlo si sedette nuovamente e guardó i coniugi.
"Il dottor Graham ha salvato Aisha. Lei è ancora viva!"
"Cosa?"-il respiro di Gisella si fece sempre più corto dallo shock.
"Il mio amico Paul è astuto e capì perfettamente le intenzioni del dottor Belli!"
"Adesso cosa facciamo?"-domandó Dino.
Bastò uno sguardo complice tra Carlo e Giovanni e quest'ultimo guardó i presenti.
"Passiamo al piano B. Però devo chiamare assolutamente Cosimo!"
"Cosimo chi?"-Paola non capì a chi si riferisse.
"Cosimino Conte!"
"Maestro, il papà di Antonio? Non è una buona idea e..."-intervenne Carlo agitato.
"Carlo, non saprà nulla! Però bisogna avvisarlo ed io so come farlo!"-poi si voltó verso sua moglie-"Paola, gentilmente potresti prendere il mio cellulare? Devo fare una chiamata..."

Il profumo invitante del sugo fatto in casa, invase tutto l'appartamento di casa Conte, ma di Cosimino.
Sua moglie Ada era un portento in cucina, tipico delle donne pugliesi di una volta.
Con il suo amato grembiule rosso, era davanti ai fornelli a preparare il pranzo e Cosimino era seduto sulla poltrona a guardare il telegiornale.
Squilló il telefono di casa e la donna guardó l'orologio a parete.
"Cosimì, sarà la dottoressa Alessandrelli per le tue medicine!"-aumentò il tono della voce per farsi sentire dal marito.
"Ci manci pane e pummitoru nu vai allu duttore. (Se mangi pane e pomodoro non vai dal dottore.)"
"Scemu, vai a rispondere!"
Prima che Ada potesse lanciare mestoli o piatti, la miglior cosa da fare era rispondere al telefono.
Si sistemó gli occhiali da vista sulla punta del naso senza un motivo valido e rispose.
"Pronto?"
"Cosimì, sono Giovanni! Giovanni Trapattoni!"
"Oh, caro amico! Come stai?"
"Bene, la signora come sta?"
"Mia moglie sta bene, ogni tanto mi tratta male!"
Appena l'uomo pronunciò la frase, Ada urló fortemente 'Baccassàle' che persino il Trap lo sentì.
"Cosa ha detto Ada?"
"Che sono un cretino, un baccalà!"-era imbarazzato.
Non riuscì a trattenersi dalle risate, Giovanni scoppiò a ridere di gusto;i genitori di Antonio erano fantastici, un forte amore che durava da quasi cinquanta anni.
"Cosimì, vorrei vedere felice Antonio! Tu lo vorresti? "
"Certo Giovanni, più di qualsiasi cosa al mondo!"
"Ti devi fingere di avere un infarto!"
Cosimino non potette credere alle sue orecchie e sbiancó.
"Mio figlio mi vuole morto?"-si appoggiò tremante alla parete.
"No Cosimì, stai scherzando? Anzi, mi ringrazierai a vita!"
"Quando devo stare male?"
"Ti chiamerò io nel momento più opportuno! Nel frattempo, vai a Londra e organizza una bella cena!"
L'uomo non capì nulla, ma si fidó ciecamente di lui. Ada sbucó dalla cucina e lo guardó stranita, serrando gli occhi.
La conversazione durò un paio di minuti, ma la donna volle capire cosa volesse intendere 'mio figlio mi vuole morto'.
Appena chiuse la chiamata, si avvicinò al marito con le mani sui fianchi.
"In che senso mio figlio mi vuole morto?"
"Giovanni vuole aiutare Antonio, ma devo seguire il suo piano! Ha detto di fingere di avere infarto per una giusta causa!"-balbettó con gli occhi spalancati.
"Diu li face e lu diàulu li ncucchia! (Dio li fa ed il diavolo li accoppia!)"
Senza dire nulla, Ada se ne ritornó in cucina e guardó il calendario:in quell'anno suo marito avrebbe compiuto ottant'anni.
"È diventato proprio un vecchio rimbambito! Povera me!
Forse meglio pensare a quel sughetto fresco!"

Testa, Cuore, Gambe. La verità. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora