14. La verità assoluta. (parte uno).

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Di Andrea se n'erano perse le tracce da quando Aisha, la sua 'anima sorella' come amava definire lui, non c'era più.
Il make-up artist aveva trascorso quell'anno viaggiando per tutto il mondo, non solo per motivi lavorativi ma anche come forma di meditazione.
Aisha era il collante,la leader del gruppo, la forza motrice che riusciva a tenere uniti tutti.
I Several si erano tutti sparpagliati; si sentivano solo per gli auguri di compleanno o per le feste di rito.
Aisha era la linfa vitale di Andrea.
Il suo tutto.
La loro era 'quasi' una storia d'amore.


Le sedie dell'ospedale volarono in quel maledetto 21 Maggio 2017,le porte prese a pugni.
Andrea era un uragano distruttivo.
"Sei un bastardo! Solamente un bastardo! Me lo avevi promesso, Antonio! Me lo avevi giurato, cazzo! Dovevi proteggerla e non l'hai fatto! Sei solo un burattino!"
Ripensó a quel giorno che segnava la vita e la morte:Aisha che se ne andava e Jasmine che nasceva.
Voleva sferrare un pugno in faccia ad Antonio ma non riuscì, Gianluca e Daniele erano riusciti ad allontanare il fratello e metterlo a riparo.


"Andrea! Andrea!"
Lo chiamò Simone scuotendolo per la spalla,la coppia soggiornava a Londra per un servizio fotografico per una nota modella.
"André, visto che siamo a Londra perché non..."
"No Simo, so cosa stai per dire. No, non ho intenzione di vedere quel codardo! Non ha fatto altro che far soffrire la mia Aisha!" farfuglió l'uomo mentre camminava avanti e indietro per la stanza d'albergo.
"Andrea, ha fatto solo quello che andava fatto. Antonio ha solo aiutato la madre di sua figlia. Qual è la sua colpa? Aver dato una mano ad una donna malata?"espresse Simone con le braccia incrociate.
"Anche Aisha voleva aiutarla, ma..." il make-up artist non riuscì più a parlare, il pianto lo pervase e cadde in ginocchio.
"André, Fatima mi ha chiamato stamattina. Il padre di Antonio ha avuto un infarto. Pare sia seria la situazione. Non pensi che la vita lo stia già castigando abbastanza? Lui non ha colpe su Aisha. Ha perso la donna della sua vita, era la sua futura moglie...".
Davanti a quella affermazione rimase a bocca aperta, si sentì uno schifo alle parole di Simone, abbracció forte il compagno.
"Cosa farei senza di te, Simo! Devo andare da Antonio!"

Non ci pensó due volte e decise di voler incontrare Antonio, corse velocemente verso la sua casa; Cobham non era lontanissima dall'Hotel in cui alloggiava, decise di prendere prima la metro, per poi camminare velocemente a piedi.
Rimuginó su cosa potesse dire ma decise di chiedere semplicemente scusa.
Giunto all'abitazione, Andrea fece un lungo sospiro e bussò. La porta si aprì quasi subito.
"An...Andrea?!" disse Antonio visibilmente scioccato.
Ci fu un silenzio assordante, il make-up artist si avvicinò verso di lui e non disse nulla. D'istinto si abbracciarono forte e scoppiarono a piangere.
"Se hai bisogno di un amico, sono qui!" espose Andrea con voce rotta.
"Non ho bisogno di un amico, ho bisogno di un fratello, ho bisogno di te!"
Piansero.
Sembrava che ci fosse una calamita a tenerli uniti da una forte presenza:Aisha.

*****

I volti spenti di Gianluca e Daniele fece storcere il naso ad Ada, era in cucina ed osservava da lontano i suoi figli disperati e Cosimino finto morente.
Non pensava che suo marito avesse delle capacità recitative degne della scena della morte di Sam Wheat in 'Ghost'.
Si voltó verso la camera da letto e uscì Antonio con Jasmine in braccio e di fianco a Vittoria. Andarono vicino al finto capezzale di Cosimino e piansero ininterrottamente.
"Quando finirà questa farsa? Non posso più vedere i miei figli distrutti per un malanno che non ha!"-meditó nervosamente.
Fortunatamente suonarono la porta e la donna andò ad aprirla frettolosamente.
"Ciao Ada!"-era Giovanni Trapattoni e di fianco c'era un uomo sulla quarantina vestito con un camice bianco.
"Ciao Giovanni, mi devi delle spiegazioni di questa messa in scena..."-sussurrò guardando la scena da lontano -"Mio marito si è calato nella parte degno di un Robert De Niro!"
"È finita questa commedia, Ada! Ora devo parlare di una cosa seria!"-entrò in casa e salutò la donna.
Andò velocemente nella camera di Cosimino e bussò la porta.
Antonio alzò lo sguardo e si avvicinò al suo maestro; senza proferire parola, l'abbracció forte a sé e il suo pianto diventó più sonoro.
"Antonio, calmati! Ora devi stare calmo perché è giunto il momento di dirti la verità..."
"Che verità?"-l'allenatore serró gli occhi più confuso.
"Voglio parlarvi con tutti... Anche con Cosimino!"
L'anziano biascicó delle parole a caso, ma Ada lo scosse letteralmente e i figli rimasero scioccati.
"Su Clint Eastwood, alzati! È arrivato Giovanni e ci deve spiegare il tutto!"
Il piccolo di casa Conte osservò i suoi genitori con il punto interrogativo.
"Mamma? Papà? Maestro? Cosa è successo?"
Dalla ventiquattrore del Trap uscì un DVD e andò in soggiorno.
"Seguitemi e sedetevi tutti vicini..."
Antonio abbracciò le sue figlie dolcemente.
"Anche loro, maestro?"
"Soprattutto loro, figliolo!"-rispose sorridendo.
Decise di sedersi di fianco alla TV e avere la famiglia Conte di fronte a sé.
Fece un lungo sospiro.
Vagheggió in uno dei periodi più difficili della sua vita.
Mise play e il DVD partì...

«Ciao, sono Paul Graham. Questo filmato rimarrà nella storia della medicina moderna.
Ho salvato una giovane vita da una ingiustizia ma non sappiamo con quale testa si sveglierà!»

Le immagini erano proiettate dalla clinica 'Ernesto Cislago' a Cinisello Balsamo e il dottor Graham era nel suo studio a scrutare una complessa cartella clinica.
La famiglia Conte non capì il motivo di quel filmato.
"Lo so state pensando che io sia pazzo o mentecatto, ma questa è una storia molto delicata, nata precisamente un anno fa. È l'avventura più ardua della mia vita..."-asserì l'uomo tremando e guardó Antonio dritto negli occhi-"Antonio, soprattutto te, ascolta bene!"

«È un giorno terribile, si è svegliata ma abbiamo riscontrato una sindrome:la BHDS. Lei è nata guerriera e non DEVO mollare per lei!»

Le poche volte che Paul fumava, era per scaricare la sua malinconia e tristezza.
Era nel giardino della sua villa ed era notte fonda. Grazie al chiaro di luna, gli occhi del dottore erano illuminati ma erano lacrime, lacrime di disperazione.
Anche per Giovanni Trapattoni, osservando quella scena, ci furono lacrime di dolore:un fiore così bello non poteva appassire.
"La BHDS è comunemente chiamata la sindrome della bambola, per la sua bellezza poteva essere una bambola..."
Antonio incominciò a pensare ad una situazione assurda ma non si sbilanció e continuó a guardare il DVD.

«Sono passati sessanta giorni, ha ripreso le capacità motorie, ma non parla. Come l'aria, volteggia tra i fiori di gerbera e di lavanda.
Priva di espressioni ma si esprime dipingendo. Oggi ha dipinto un uomo con due occhi così belli... Cerulei come il cielo di questo mese di Luglio.»

Paul, seduto nel suo studio, prese la telecamera e inquadró una tela con il ritratto di Antonio.
Quest'ultimo si avvicinó con la sedia di fronte alla TV.
"Per Paul fu considerato un piccolo progresso... La strada è lunga e tortuosa!"-precisó l'uomo guardando Antonio.

«Sono mesi che non piange. Lei sta soffrendo così tanto e dorme poco la notte. Oggi sono cinque mesi che non parla, sono preoccupato da morire!»

Abbracciato a sua moglie, Paul ebbe attimi di cedimenti e si asciugò le lacrime.
Non voleva arrendersi; era per la sua lunga carriera da primario e per quella ragazza che aveva il dritto di vivere su quella terra maledetta ma doveva vivere.
Il Trap non riuscì a parlare e decise di andare avanti con la visione.

«Anch'io inizio a crederci a natale! Ha deciso di vestirsi e truccarsi per il pranzo di natale! La terapia funziona!»

Più veloce della luce, Paul Graham con la sua Audi Q7, andò alla clinica per i vari accertamenti.
Era il suo regalo di natale e finalmente un sorriso a pieno volto.
Anche Giovanni sorrise e si ricordó bene quel giorno.
"Qualcuno da lassù stava ascoltando le numerose preghiere di qualcuno! Le preghiere di qualcuno che l'amasse più della sua stessa vita! Più bella di una vittoria in Champions League e più sudata di una vittoria al mondiale!"
Dal nervoso, Antonio iniziò a mangiarsi le unghie. Se ci fosse stata Aisha, avrebbe dato uno schiaffo sulla mano e sarebbero andati subito al primo centro estetico a farsi una bella manicure.
Grazie a lei, il tecnico salentino si tolse quel brutto vizio e, quando vide il margine libero dell'unghie, non potette credere ai suoi occhi.
Ad un tratto, il Trap mise pausa e guardó la porta,stavano suonando.

Fine prima parte.

Testa, Cuore, Gambe. La verità. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora