Cinque ragazzi provenienti da città diverse erano diventati coinquilini in una città sconosciuta fino all'ora.
Barbara Lombardo mise l'annuncio che cercava quattro persone per dividere le spese dell'appartamento. Aisha telefonò subito per confermare l'adesione sua e quella di Astrid e Andrea.
Paolo rispose il giorno dopo, aveva trovato lavoro in una pizzeria rinomata nel capoluogo pugliese.
Il feeling tra di loro era già alle stelle grazie alla grande passione per la musica.
Volevano guadagnare qualche spicciolo, magari fare qualche serata nelle sale ballo o nel locale dove lavorava Paolo.
Decisero di fondare una band: i "Several".
Il guizzo di genio lo ebbe Astrid notando gli outfit completamente diversi tra di loro.
Andrea era sempre in camicia e pantalone.
Paolo indossava sempre il cappellino con visiera, felpa e jeans.
Astrid era sempre in total black.
Aisha con vestitini e scarpe ginniche.
Barbara era glam con i suoi tacchi vertiginosi.
Proprio Gabriele, il fidanzato di Barbara, aveva deciso di radunare i Several con i propri partner perché aveva un'importante comunicazione da dare.
Aveva chiesto a Daniele se il Three-Apple poteva essere completamente a loro disposizione, quello che aveva da comunicare era troppo rilevante.
Anche Paolo, assieme alla moglie Marika, partirono da Catania alla volta di Torino. Quest'ultimo era legatissimo a Barbara, il loro era un rapporto fraterno seppur in gioventù la bionda senese provó a corteggiarlo, ma alla fine l'uomo si innamorò della terzogenita Sorrentini.
Arrivarono tutti all'appuntamento, ognuno provava a guardare in volto le espressioni emotive dell'altro, cariche di tensione.
Il Dj era come una corda tesa, Astrid gli andò accanto e lo incoraggiò dando una pacca sulla spalla.
"Amici! Grazie a tutti per essere qui oggi. Quello che ho da dirvi, penso che già lo immaginiate! Astrid e Andrea ne sono già a corrente, ma ho voluto chiamarvi tutti qui perché è giusto che sappiate..."
"Insomma Gabriele,parla! Cos'ha Barbie? C'è qualche margine di miglioramento oppure..."
Paolo non riuscì più a proferire parola, cadde in ginocchio e pianse.
"Gabriele, vai avanti! Tranquillo, fai un bel respiro!" asserì Astrid.
Il musicista guardò tutti uno per uno negli occhi.
"Barbara è da ieri... Barbara è in coma! Ha avuto delle forti convulsioni, ha iniziato a schiumare dalla bocca e... di colpo il nulla!" Gabriele scoppiò in un pianto sonoro, Astrid e Andrea lo abbracciarono.
Antonio e Daniele presero per mano Aisha e Carol e le portarono fuori a prendere una boccata d'aria, ognuna scoppiò a piangere ininterrottamente tra le braccia del proprio partner.
In quel momento ogni parola fu superflua, avevano deciso che era meglio stare in silenzio, ma era un silenzio che strillava dolore e dispiacere.
"Gabriele, lasciamo andare via i ragazzi, saranno sconvolti e avranno bisogno di metabolizzare la botta! Io vengo con te in ospedale,non ti lascio solo!"
"Grazie mille Astrid! Sei meravigliosa!" Espresse il musicista singhiozzando.Nuovamente Astrid e Gabriele se ne stavano seduti in quelle fredde sedie del corridoio ospedaliero del "Don Bosco" ad attendere notizie su Barbara.
Un'infermiera si avvicinò a loro con modi pacati.
"Signori per favore, l'orario delle visite è terminato da un paio d'ore! Non potete più stare qui,andate a casa e, se ci saranno novità, vi chiameremo noi!"
I due ragazzi annuirono e se ne andarono.
Appena giunti fuori all'ospedale,il Dj prese la mano della bella rossa e sorrise. Sentì un brivido lungo la schiena e ricambió il gesto.
"Davvero Gabriele, posso andare da sola a casa di Andrea! È a pochi isolati da qui e..."
"Neanche per sogno, Astrid! È tardi! Di sera, nelle città grandi, i pericoli sono sempre maggiori! Sali in macchina così parliamo un po'!" tranquillizzó il musicista con estrema dolcezza.
Fecero un lungo giro per tutta Torino sulla Cabriolet gialla fiammante che solo un famoso Dj poteva averla.
Gabriele voleva sapere tutto quello che aveva passato Astrid negli ultimi 12 anni, di quella donna che dovette mettere da parte la sua vera identità e dar vita a Cristina Macaluso.
Astrid era mamma di due bellissime bambine; Luna di 11 anni e mezzo, concepita dall'orco che l'aveva quasi uccisa e Ariel di 4 anni,avuta da un'imprenditore di Cinisello Balsamo. Quest'ultimo scappó a gambe levate non appena seppe che la donna era rimasta incinta dopo 3 mesi di relazione.
Come mamma e professionista si sentiva molto appagata ma in campo amoroso era sempre stata sfortunata.
L'uomo accostò l'auto in un boschetto appartato dove si poteva intravedere una bellissima luna piena.
Era intrigato dalla bella rossa e forse anche un po' attratto. L'ammirava per la donna tenace e combattiva che era diventata. Aveva sacrificato la sua vita per amore della sua famiglia.
"Sei una donna eccezionale, una bellissima persona, dentro e fuori!"
Astrid ringraziò timidamente, da troppo tempo ormai non riceveva un complimento da un'uomo. Non c'era più abituata.
"Io invece sono un ramollito come uomo, fidanzato e soprattutto come amante! Barbara si lamentava sempre del fatto che non avessi fantasia a letto, che fossi moscio! Per questo, nell'ultimo periodo, decisi di andarmene in tournée!"-guardó il chiaro di luna con occhi delusi.
"Non dire così, Gabrié, sul serio!"-cercò di rasserenarlo.
"No, Astrid. Tutta questa situazione mi ha stravolto la vita, il mio sogno di diventare padre è andato in frantumi! Guarda Daniele, è realmente innamorato di Carol e ha voltato pagina! Io invece sono destinato ad avere una vita infelice!"
"Gabriele, Barbara è come una sorella ma lei ha sempre vissuto il sesso come spericolatezza e sregolatezza! Non sei un ramollito, è lei che non è mai riuscita a contenersi con gli uomini! C'è chi ha il pane e non ha i denti!"-confessò con amarezza la rossa.
"Astrid..."-Le accarezzò il viso dolcemente.
"È stata sprovveduta! Non ha saputo apprezzare la vera fortuna che aveva davanti ai suoi occhi,purtroppo lo ha capito troppo tardi!"
Il volto di Gabriele si rabbuió e giocò con le chiavi della sua macchina. Astrid si mise davanti a lui.
"Non devi avere fretta di diventare papà! Prima di tutto devi trovare una donna che ti ami per davvero! Barbara ti ha dato la sua benedizione, falle questo regalo! Dovrai pensare a ricostruirti una nuova vita e se vorrai io ti aiuteró, ti starò accanto!" prese le sue mani e lo scrutó per poi sorridere.
Si guardarono intensamente e l'uomo accarezzò in maniera ardente il viso della rossa, era completamente incantato da lei.
Astrid lo lasciò fare e ansimó, il Dj alzò delicatamente la gonna della ragazza per poi sfilare pian piano il perizoma, la penetró con le dita e lei, presa da stupore, emise un grido di piacere.
L'ego dell'uomo si innalzò, la baciò con foga senza smettere di penetrarla manualmente. Si mise a cavalcioni su di lei e si spogliarono del tutto, i loro corpi sudati ardevano.
L'uomo la prese per i fianchi e la penetró di scatto con il suo membro. Furono affondi accompagnati da forti gemiti da parte di entrambi.
"Oh Astr... Astrid... C-cosa mi fai!"
Gabriele anisimava a voce viva ed era incontenibile. Si sentiva libero di osare.
"Gab... Oddio!" Astrid non riusciva a parlare, era troppo eccitata.
«Altro che moscio! Lui e il suo "amichetto" sono proprio vivi!»
Pensó alle parole dette da Barbara. Stava facendo il sesso più bello della sua vita.
L'uomo era arrivato all'apice ma non voleva ancora smettere di dare le sue spinte di piacere alla ragazza.
Raggiunsero la goduria.
Gabriele non riusciva più a trattenersi, uscì dall'intimità della donna per poi venirle in bocca.
"Mio dio... Che bocca vellutata che hai!"
Il musicista si scostò dalla donna tutto appagato. Non si sentivano in colpa ma erano felici.
"È stata la notte più bella di tutta la mia vita!" sussurrò l'uomo felice accarezzando i capelli sudati di Astrid.
"È stato bellissimo anche per me, Gabriele! Sei fantastico, in tutti i sensi!" asserì con un bellissimo sorriso.
"È tu sei stupenda! Sei meravigliosa!"
La donna era supina e Gabriele tornò sopra di lei, non voleva smettere di baciarla e la luna piena fece da cornice a quella nottata magica.*****
Una strada ricca di negozi.
Le chiacchiere davanti ad un caffè fumante.
I pettegolezzi all'ordine del giorno.
Le confidenze.
Le risate a crepapelle per un bicchiere di vino di troppo.
Aisha non riuscì ad accettare la malattia di Barbara dopo aver ritrovato Astrid.
Coperta dagli occhiali da sole, Aisha era disperata e non riusciva a smettere di piangere.
Quella mattina guidò proprio l'auto di Barbara e aveva chiesto espressamente di venderla.
In quell'auto erano legati i ricordi più esilaranti e belli; lo shopping più sfrenato, le corse al centro estetico perché Barbara era fissata con la cellulite, le serate in discoteca e i pedinamenti ad Antonio ma da parte di Barbara, con la scusa di vedere Arcangelo Gabriele.
Le lacrime rigarono incessantemente il volto di Aisha e decise di fermarsi in collina, in un boschetto.
Uscì dall'auto e le prime luci del tramonto, illuminarono Torino.
Si sedette su un muretto di cinta e piegò la testa guardando il marciapiede.
"Aisha! Lo sapevo che fossi qui, ero troppo preoccupato..."
L'alchimia vinse nuovamente e alzò il capo... Era proprio Antonio.
L'uomo si avvicinó velocemente a lei e l'abbracció forte a sé. Accarezzò dolcemente i capelli e dando poi dei baci sulla fronte.
"Ora che stava andando tutto bene, Antonio! Perché?"-non riusciva parlare. Singhiozzó ad ogni sillaba.
"Aisha, la vita è questa... È imprevedibile! Ti da tanto ma ti toglie anche tanto! Bisogna godersi ogni singolo momento, senza pensare al futuro o quant'altro! L'ho capito a mie spese..."-asserì mentre si sedette di fianco a lei.
"Antonio, ha solo 36 anni... Barbara ha sempre amato la vita! Perché proprio lei?"
"Barbara è la dimostrazione chiara che bisogna godersi la vita sotto ogni punto di vista! Ha fatto tante cose ed è diventata una delle più brave event organizers al mondo!"
Ricominciò a piangere a singhiozzi e si buttó letteralmente tra le braccia dell'uomo.
"Non mi lasciare mai sola... Io ho bisogno di te!"
"Darei la mia vita per te! Non sarai mai sola finché ci sarò io!"
Il sole era sempre più calante e, un filo di vento, fece rabbrividire Aisha.
Antonio toccó la sua pelle fredda e si preoccupó.
"Aspetta, vado a prendere la mia giacca nella macchina!"
"Ecco, con gli occhi di una rana e con una giacca tre volte più grande di me, diventerò sempre più cessa!"-sfuggì quella frase involontariamente, guardando nel vuoto.
"Per me sei sempre bellissima..."-sussurrò l'uomo sorridendo.
Prese la sua giacca blu scuro e appoggiò sulla spalle di Aisha.
"Sicuro che sono bellissima anche così?"
Il tecnico non risponde ma si avvicinó lentamente al suo volto, baciandola.
Tra le sue braccia era il posto più sicuro ap mondo ma dentro di sé moriva di dolore.
Aisha e Barbara erano l'esatto opposto in tutti i sensi; una era mora e l'altra bionda, Aisha era una ragazza dolce e sognatrice e Barbara era realista e pratica.
Non avevano mai litigato perché il loro rapporto era speciale.
Lentamente l'interprete si staccò da Antonio e accarezzò il suo viso.
"Antonio, voglio stare sola! Non mi dire nulla!"-il suo viso era umido di lacrime.
"Pulcina..."
Si avviò verso l'auto di Barbara, parcheggiata dall'altra parte della strada.
L'uomo la osservò da lontano seduto ancora sul muro di cinta, era preoccupato e non voleva lasciarla sola.
Aisha attraversó la strada e, in lontananza, vide una macchina che correva velocemente sulla carreggiata. Cercò di frenare vedendo Aisha attraversare.
Il cuore di Antonio si fermò appena vide Aisha scaraventata sulla carreggiata.
Corse velocemente e si precipitò su Aisha abbracciandola forte a sé.
"Mi vuoi morto, Aisha?! Che fai??"-l'uomo tremò tutto e non riuscì a parlare.
"Antonio, sto bene! Solo qualche graffio!"-si guardó le sue gambe graffiate.
"Amore, come faccio a vivere senza di te?? Io ti amo!"
"Cosa?"-Aisha non potette credere alle sue orecchie.
"Ti amo tantissimo amore mio!"
"Anch'io ti amo, amore!"
Il tizio si avvicinó alla coppia e sbiancó appena vide Antonio.
"Mister, giuro che non l'avevo vista!"
"Tranquillo, la mia compagna sta bene! Ora andiamo al pronto soccorso!"
La ragazza decise di alzarsi e strinse la mano dell'uomo fortemente.
"Sto bene, il mio campagno ha ragione!"Barbara aveva già fatto il primo miracolo, Antonio e Aisha erano tornati ad essere ufficialmente una coppia.
Volevano affrontare assieme le difficoltà della vita senza mai perdersi.
Non volevano più soffrire, non potevano più vivere senza l'un l'altro.
Volevano chiamarsi famiglia.
Volevano stare insieme per il resto della loro vita.Noi.
STAI LEGGENDO
Testa, Cuore, Gambe. La verità.
Fanfiction𝓠𝓾𝓪𝓷𝓭𝓸 𝓼𝓲 𝓽𝓸𝓬𝓬𝓪 𝓲𝓵 𝓯𝓸𝓷𝓭𝓸, 𝓬𝓪𝓹𝓲𝓼𝓬𝓲 𝓲𝓵 𝓿𝓮𝓻𝓸 𝓼𝓮𝓷𝓼𝓸 𝓭𝓮𝓵𝓵𝓪 𝓿𝓲𝓽𝓪 𝓮 𝓲𝓵 𝓼𝓲𝓰𝓷𝓲𝓯𝓲𝓬𝓪𝓽𝓸 𝓭𝓮𝓵𝓵𝓪 𝓹𝓪𝓻𝓸𝓵𝓪 𝓪𝓶𝓪𝓻𝓮. Antonio Conte e i suoi demoni. Farà i conti con se stesso e lotterà contro u...