Con un gin tonic tra le mani e sdraiata a bordo piscina in uno dei hotel più luxury di Londra, Elisabetta si stava godendo il suo soggiorno nella capitale.
Il cellulare squilló in maniera incessante ma decise di non rispondere e godersi la vacanza.
Dopo un paio di minuti, con il cellulare che squilló in continuazione, lo prese e lesse il nome sul display:era Elena Moggi.
"Elena! Mi sa che i patti erano chiari fin dall'inizio! Devo chiamarti solo io e..."
"Ti hanno beccata! Sanno tutta la verità! Aisha è viva e qui a Londra!"-il tono della voce di Elena era tremante dalla paura.
"COME VIVA?"-si alzò di getto dal lettino e incominciò a camminare avanti ed indietro dal nervoso.
"Scappa Betta! Sei nei guai!"
Senza salutarla, chiuse il telefono e chiamó un addetto dell'albergo.
Si avvicinò alla donna ed era abbastanza agitata.
"Signora tutto bene? È successo qualcosa?"
"Vorrei un aereo privato proprio ora!"
"Signora non abbiamo questo servizio..."
"Cerca in zona! Pagherò fior di sterline ma entro un'ora devo partire!"
La donna si mise l'accappatoio e se ne andò via.
Doveva diventare un latitante e perdere le sue tracce.*****
La chiamata urgente di Paul Graham fece storcere il naso ad Astrid; il dottore voleva vederla il prima possibile e non avevano avuto modo di incontrarsi. Corse per la clinica velocemente e beccó Carlo vicino alla sua porta.
"Ehi Astrid, anche tu qui?"-abbozzó un sorriso.
"Si Carlo! Ma ti ha chiamato Paul?"-asserì affannosamente.
"Si! Entriamo dentro e ci sediamo!"
Entrambi si sedettero di fronte alla grande scrivania di Graham. Arrivò quest'ultimo in pochi minuti con il volto ricco di colera. Sbattette la sua ventiquattrore sulla scrivania e li guardó in malo modo.
"Ma voi due siete impazziti??? Avete rovinato tutto, cazzo!"
"Paul che ti prende?"-domandò il team manager.
"Un anno di terapia di Aisha si è fatto fottere! Dovevo preparare anche Antonio psicologicamente!"-poi guardó delusa Astrid-"Astrid, mi meraviglio di te! Hai sempre eseguito il tuo lavoro egregiamente! Ora? Ti sei fatta abbindolare dai tuoi sentimenti!"
"Ma Paul, capisci! Anche il Trap ci stava male e..."-Carlo cercó di calmare le acque.
"Avete coinvolto un anziano di 79 anni! Siete impazziti? Avete fatto affrontare un viaggio in tempo record!"
La rossa si sentì in colpa e abbassò lo sguardo.
"Mi dispiace, ma non pensavo che Antonio..."
"Antonio cosa? Cosa? Ha subito uno shock! Suo padre si stava sentendo veramente male!"-dalla rabbia, diede due pugni alla scrivania.
"Paul, cerchiamo di trovare una soluzione! Capisci, Antonio si stava ammalando seriamente!"-intervenne Carlo deciso.
"Aisha ha avuto la sindrome della bambola! Una ricaduta potrebbe causarle una forte depressione... Veramente che la perdiamo per sempre!"
Il dottore sistemó la valigia e prese il cellulare.
"Ora chiamo Antonio! Voi controllate Aisha! Non deve stare sola nemmeno un secondo!"
Astrid e Carlo asserirono con il capo e Paul uscì dalla camera nervosamente.
Squilló il cellulare di Astrid ed era un messaggio della polizia:Elisabetta era riuscita a fuggire da Londra grazie ad Elena che l'aveva avvisata.
La ragazza era sempre più logorata dai sensi di colpa e scoppiò in un pianto. Carlo accarezzò il braccio e si avvicinò con il busto.
"Stai tranquilla, Astrid! Troveremo presto una soluzione, sai com'è Paul!"
"Grazie Carlo!"
Da combattente che doveva scendere in trincea, Astrid asciugò le lacrime e chiamò il poliziotto. Aveva già trovato un piano B e il team manager sorrise:era la miglior criminologa in circolazione.*****
La morte di Aisha aveva scombussolato la famiglia Sorrentini, soprattutto papà Claudio.
L'uomo, fin dall'inizio, voleva giustizia perché la morte della sua adorata figlia gli puzzava e pensó subito ad un raggiro.
Appena Fatima raccontò la verità di Aisha, la famiglia Sorrentini decise di prendere il primo volo per Londra.
Marika, terzogenita di Claudio e Monica, era rimasta a Catania ad accudire i fratelli più piccoli Gianluca, Stella e Davide.
Sotto il consiglio del dottor Paul Graham, dovevano essere ben preparati mentalmente da un psicologo.
In quel viaggio ricco di emozioni, si aggregarono la vedova Serena, mamma di Astrid e sua sorella Tamara.
L'incontro era a casa di Carlo e Fatima e, appena Serena vide Andrea, Barbara e Paolo, abbozzó un sorriso; finalmente i Several erano un quintetto.
Fatima era seduta su uno dei sgabelli alti e Carlo accarezzò il suo viso.
"Amore? Preferisco che tu veda Astrid e Aisha per ultimo! Vai a riposare in camera e metabolizzi l'incontro!"
"Ma Carlo..."
"Sei incinta, Fatima! Paul mi ha consigliato di agire così... Già è arrabbiato abbastanza!" -diede un bacio sulla fronte.
"Ma che dici, Carlo! Astrid non la vedo da più di dieci anni e mia sorella da un anno ma sembra che sia passata un'eternità!" -La donna iniziò a respirare affannosamente-"Voglio vederle... assieme a tutti voi!"
L'intuito di mamma, fece andare Monica in cucina da loro.
"Tesoro mio, stai bene? Sei sicura?" Chiese Monica preoccupata.
"Si mamma, sto bene! Carlo esagera sempre si preoccupa troppo per me e per nostro figlio"
"Ti amo, lo sai!" asserì l'uomo guardandola dolcemente.
"Anch'io, amore mio!" ricambió Fatima baciando la sua mano.
Quel momento romantico venne interrotto dal cellulare del team manager che squilló incessantemente e il suo cuore incominciò a battere all'impazzata; aspettava quel giorno da più di un anno e la giustizia poteva fare il suo corso.
«Carlo, siamo fuori alla porta.»
Incominciò a piangere dall'emozione e guardó le due donne.
"Andiamo tutti in soggiorno..."
L'emozioni presero il sopravvento alle parole appena videro Astrid e Aisha varcare la porta.
Ci fu un silenzio assordante.
Un silenzio ricco di emozioni contrastanti.
Claudio e Serena si alzarono dal divano e abbracciarono le loro piccole che scoppiarono in lacrime.
Non riuscirono a parlare ma poco importava, l'importante era godersi i gesti negati.
La bella interprete abbracciò tutti i suoi cari e i suoi amati Several.
Astrid abbracciò sua sorella che era diventata una giovane donna.
«Perché la mia piccola è così giù di morale?»
Rimuginó Claudio, conosceva bene sua figlia ma decise non fargli nessuna domanda. Voleva godersi quel momento magico.
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Testa, Cuore, Gambe. La verità.
Fiksi Penggemar𝓠𝓾𝓪𝓷𝓭𝓸 𝓼𝓲 𝓽𝓸𝓬𝓬𝓪 𝓲𝓵 𝓯𝓸𝓷𝓭𝓸, 𝓬𝓪𝓹𝓲𝓼𝓬𝓲 𝓲𝓵 𝓿𝓮𝓻𝓸 𝓼𝓮𝓷𝓼𝓸 𝓭𝓮𝓵𝓵𝓪 𝓿𝓲𝓽𝓪 𝓮 𝓲𝓵 𝓼𝓲𝓰𝓷𝓲𝓯𝓲𝓬𝓪𝓽𝓸 𝓭𝓮𝓵𝓵𝓪 𝓹𝓪𝓻𝓸𝓵𝓪 𝓪𝓶𝓪𝓻𝓮. Antonio Conte e i suoi demoni. Farà i conti con se stesso e lotterà contro u...