47. Final countdown.

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30 Settembre 2018, ore 2:30

Dopo il terribile assassinio avvenuto ai danni di Paul Graham, Astrid aveva deciso di lavorare giorno e notte senza sosta in caserma.
Elisabetta Fancheri, un nome che rimbombava sempre nella sua mente,era la donna che più odiava in quel momento.
Di motivi validi ne aveva da vendere anche di quelli personali, doveva agire per la sua migliore amica, per il suo tutore/confidente e per l'aborto subìto, dove Gabriele stava ancora soffrendo tantissimo.
Studiava tutte le carte inerenti al caso trascritte anche da Paul, leggeva ogni referto non tralasciando nessun dettaglio, stava sempre in contatto con tutte le autorità del territorio nazionale e internazionale, non voleva fermarsi e soprattutto non voleva deludere Paul.
Quella notte in caserma non era da sola, c'erano anche Antonio, Aisha e Gabriele. Quest'ultimo andò al bar e ritornò con un vassoio di cornetti e cappuccini caldi.
"Ragazzi, scusate! Lo so che non saranno buoni come quelli che fanno giù al sud..." esordì il musicista.
"Tranquillo Gabriele, io ho così tanta fame che mangerei un tavolo intero con tutte queste scartoffie, anzi divorerei direttamente anche Elisabetta se ce l'avessi qui davanti!" strombazzó Aisha alzando le mani al cielo.
"Amici, dopo mangiato perché non ritornate a casa? Io sto bene e sono ben protetta qui dalle guardie che vigilano!" asserì Astrid appoggiando la testa sulla spalla di Gabriele per poi baciarlo dolcemente.
"Vogliamo rimanere qui, Astrid! Se c'è qualcosa a riguardo, un appunto che possa servire per la causa, io voglio aiutarti!" asserì Antonio. Prese le mani della sua Aisha e le strinse fortemente.
"Mah..." la criminologa non finì nemmeno di parlare che il suo fidanzato la interruppe.
"Amore, noi non ti lasciamo da sola! Vogliamo restare qui e supportarti, poi devi anche riposare un po'!"
"Agire è il verbo che mi appartiene, amore mio! Riposare non fa parte del mio vocabolario."
Sorrisero per un attimo fin quando sentirono bussare alla porta.
Astrid alzò lo sguardo verso l'infisso.
"È permesso?"
"Mi dica appuntato Martini!"
Il volto dell'uomo era pallido e Astrid non capì la motivazione. Si avvicinò lentamente a lui.
"Dottoressa Giordano, c'è qui un uomo che dice di chiamarsi Luca Fancheri! Vuole immediatamente parlare con lei, ha delle novità scoppiettanti da raccontare!"-biascicó.
I presenti saltarono quasi dalla sedia e Astrid corse verso la porta.
"Ragazzi lasciatemi sola con questo Fancheri, vi prego!".
Il tecnico la bloccò mettendosi davanti alla porta.
"Astrid, fammi assistere per favore, non posso perdere questa occasione! È l'ora della verità!" asserì Antonio toccandosi la punta del naso nervosamente. La rossa acconsentì.
"Ok, ascolterete tutto dall'altra stanza, io rimango qui!"-poi osservò Martini con determinazione- "Appuntato, faccia entrare Fancheri!"
Luca Fancheri era il classico uomo viziato che viveva di rendita grazie alle sue attività commerciali, aperte grazie ai soldi del suo ex cognato Antonio.
Il tecnico, Aisha e Gabriele erano posizionati in stanza adiacente e potevano ascoltare l'interrogatorio dietro ad un plexiglass.
"Buonasera Dottoressa Giordano!"
Ad Antonio gli si geló il sangue nel sentire la voce del suo ex cognato.
"Prego signor Fancheri, si accomodi! Quale buon vento la porta qui?" rispose Astrid parecchio nervosa.
L'uomo si slacció il giubbino e infilò la sua mano destra nel taschino sinistro. La donna divenne tesa.
"Stia tranquilla dottoressa, si rilassi, non ho una pistola e non ho intenzione di ucciderla!" ribadì l'uomo mentre appoggió una busta sulla scrivania.
"Che cos'è?" domandò Astrid.
"È una busta contenente le carte di credito dove ci sono i trenta milioni di euro che mia sorella ha sottratto al suo ex marito. Vengo in pace per restituirli, che lei mi creda o no, sono qui per aiutarvi!"
"Chi mi dice che non sia una trappola organizzata da lei e sua sorella?"
"Dottoressa, sappiamo benissimo che ha bisogno di me per fermare Elisabetta, allerti tutte le autorità sia lombarde che siciliane. Tra poche ore Gloria Laudi e Irina Koloh piccheranno il fuoco al casolare di Giovanni Trapattoni per ucciderlo nel sonno assieme alla moglie. Elisabetta si occuperà dell'atto finale, ossia uccidere Claudio Sorrentini per poi suicidarsi lei. Ebbene si, ora ha la conferma che c'è Betta dietro a tutte quelle morti, da Licenza alla Moggi, ma già lo avrà saputo da quel traditore di Belli che si è venduto per uno sconto di pena!"
Astrid si sfregó le tempie con le dita, era indignata.
Incominciò a camminare avanti e indietro per la stanza.
"Invece per gli attentati ai danni di Daniele Conte, Gisella Rossiglione e Fatima Sorrentini?" Chiese la donna mentre si sedette alla scrivania.
"Anche dottoressa! Compreso il suo amato Graham! Poi voleva rapinare Vittoria e far vivere suo padre nella più totale disperazione!"
Antonio si mise ad urlare.
Diede un paio di pugni al plexiglass e si ruppe totalmente.
Gabriele gli bloccò le braccia e Aisha cercó di tranquillizzarlo.
"Antonio Conte? Mi senti? Lo so che sei qui e mi stai ascoltando! Te la ricordi la festa dei tuoi 40 anni? Quella mattina mia sorella andò in una clinica privata a Milano per andare ad abortire. Avevi l'occasione di diventare padre per la seconda volta ma Betta non ne voleva sapere, aveva paura di rovinarsi il fisico! Io l'accompagnai, l'importante era farti soffrire e..."
Antonio uscì furioso ,voleva picchiarlo.
Gabriele lo bloccò nuovamente, spingendolo nuovamente in stanza e Aisha l'abbracció in lacrime.
"Maledetto il giorno in cui mi sono imbattuto in voi, figli di puttana!"-il tecnico perse totalmente il controllo.
"Antonio per favore! Non cadere nella sua trappola! È come la sua sorella, godono nel provocarti!" Urlò Aisha disperata.
La criminologa osservò il carabiniere scioccato da quella terribile storia ma Astrid lo fece ritornare con i piedi a terra.
"Appuntato Martini, allerti le autorità di Cinisello Balsamo, anticipiamo le mosse! Mettiamo al sicuro i coniugi Trapattoni e che vengano arrestate quelle troie delle amiche! Poi preparate un aereo privato per Catania, è arrivata davvero la fine!"
"Posso andare via, Dottoressa?" chiese sarcastico il Fancheri.
"Certo che puoi andare, all'inferno con tua sorella! Un'assassina a sangue freddo che non guarda in faccia a nessuno! Lotterò con tutta me stessa affinché non ottenga l'infermità mentale. Arrestate questo coglione! Lui è un altro complice della sorella pazza e buttate la chiave!"
"Astrid! Noi veniamo con te! Non voglio farmi sfuggire questa occasione, sento che ci siamo!" asserì Aisha con fermezza, uscendo dalla camera.
"Ok Aisha! Durante il tragitto, studiamo un piano!"

Testa, Cuore, Gambe. La verità. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora