20. Ragione e sentimento.

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Non piaceva Elena alla piccola Vittoria; era falsa e non si fidava del tutto,pensó persino che fosse una complice di sua mamma ma la donna asseriva con fermezza che non avrebbe mai potuto avere rapporti con Elisabetta, visto il suo "amore" per Antonio.
Vittoria fu costretta a dover trascorrere una giornata assieme.
Decisero di far colazione in tarda mattinata al "Rose mouth bar" con cornetti vuoti e integrali e due bicchieri d'acqua naturale.
"Elena, quando torna papà? Io mi annoio!"-espresse il suo disappunto guardando con disgusto il cornetto.
"Zitta mocciosa! Mangia e tieni il becco chiuso!" rispose con astio, indaffarata a smanettare su Instagram.
"Non lo voglio questo cornetto! Voglio un gelato!"
"Accontentati di quello che c'è. Già è tanto che stai qui con me! Tu e tua sorella Jasmine siete solo un grosso problema per me!"
La bambina si rabbuió e, con le braccia appoggiate sul tavolo e il visino rivolto su di esse, scoppiò in un sonoro pianto e pensó ad Aisha.
L'alchimia tra di loro era alle stelle e, in quel terribile anno, sentì profondamente la sua mancanza.
Aveva fortemente bisogno di lei e per miracolo, l'interprete entrò in quel locale perché aveva bisogno di lavorare.
Da quando era ritornata a Londra, Aisha dovette ricominciare tutto da capo e accontentarsi del primo lavoro disponibile.
Fu distratta da quel pianto costante e, non appena si voltò alla sua sinistra, riconobbe Elena e Vittoria.
"Vichy!" la chiamò.
La bambina alzò lo sguardo e, non appena vide Aisha, i suoi occhi si illuminarono.
"Aishaaa! Che bello vederti! La mia Aisha, sei proprio tu!"
La bambina corse verso Aisha e si buttò sul suo collo, abbracciandola.
"Tesoro mio che succede? Perché piangi?"
La ragazzina guardò Elena arrabbiata, la bionda roteó gli occhi dalla noia e Aisha capì tutto.
Si alzò sbuffando e si avvicinò con cattiveria alla bambina.
"Ci penso io a Vittoria e, se ti annoi, puoi anche andartene!"
"Non ci penso nemmeno, terrona turca! Antonio l'ha affidata a me!"-tirò la bambina verso di sé dal polso.
"Bell'affidamento che sei! Non la pensi minimamente! No, è importante pubblicare cazzate su Instagram!"
"Ma per chi mi hai preso, turca?"
"Per una superficiale di merda, Ora sparisci!"
La bionda fece un sorriso sarcastico e guardó Aisha dalla testa ai piedi.
"Grazie! Posso andare dal mio Antonio! È così bello avere la sua testa tra le mie gambe, mi fa godere!"
"Ok, va bene!"
Prese Vittoria per la mano e se ne andarono vicino al bancone del bar, lasciando Elena a bocca asciutta, pensando di ottenere una sua reazione sofferente.
Aisha confortó la ragazzina dando un bacio sulla fronte.
"Amore, ti va un bella ciambella alla nutella con tanto zucchero sopra? Avvisiamo papà che sei con me!"
"Si! Papà sta agli allenamenti, comunque! Mi sei mancata tantissimo! Adottami Aisha!"
Mano nella mano, andarono a sedersi al tavolo e la donna guardó Vittoria con gli occhi lucidi.
"Amore non è così semplice purtroppo. Però sappi una cosa; D'ora in avanti recupereremo tutto il tempo perduto, potrai sempre contare su di me, potrai venire a casa mia tutte le volte che vorrai e stare con Jasmine".
"Anche papà? Dobbiamo salvarlo da quella vipera e poi è bugia che fa le cose sporche con lei!"
Aisha scoppiò a ridere e vide la sua faccia disgustata.
"Tu come lo sai?"
"Dorme sempre con me quando lei è a casa! Comunque papà può stare con noi?"
"Certo, papà può venire tutte le volte che vorrà! Adesso mangia tutto, dopo ti porto al parco a giocare con Jasmine!".
"Sei la migliore mamma del mondo! La mia sorellina davvero è fortunata ad avere una mamma come te..."
"Anche tu sei fortunata ad avermi! Tu sei la mia figlioccia ed io ci sarò sempre, piccola mia!"

Per sempre.

*****


Aisha sorrise davanti a quella visione; la piccola Jasmine dormiva beatamente nella culla senza lasciar il suo amato biberon con il latte.
Socchiuse la porta dalla camera da letto e andò a sedersi sul divano.
Iniziò a leggere uno dei suoi libri preferiti di Jane Austen.

«Perché aspettiamo per qualsiasi cosa? Perché non afferriamo immediatamente il piacere?
Quante volte la felicità viene distrutta dalla preparazione?
Stupida preparazione!»

Immediatamente, i suoi pensieri andarono su Antonio.
Ebbe un forte magone allo stomaco ma venne subito distratta da alcuni passi.
"Aisha, io vado a fare una passeggiata!"
"Carol ma è mezzanotte passata! Non farmi preoccupare!"-alzò lo sguardo verso sua sorella tutta preoccupata.
"Tranquilla, vado solo a meditare un po' lungo la riva del Tamigi! Tra un'ora sarò a casa, non ti preoccupare!" rassicuró la ragazza con un filo di voce.
"Non si è fatto sentire?"
"No..."
Osservò attentamente Carol e notó che era al massimo della sua bellezza:oramai era diventata una giovane donna. Si alzò e l'abbracció da dietro davanti allo specchio.
"La mia dolce Carol, guardati! Sei diventata una bellissima donna, ormai!"
"Detto da te che sei perfetta, Aisha!"
"Certo perfetta..." -sorrise amaramente Aisha- "A che serve essere belle o perfette se l'uomo che ami non ti..."
"Non mollare, Aisha! Non mollare!" -incalzó Carol, mettendo le mani sulle sue spalle- "Tu e Antonio siete destinati a stare insieme! Mentre io sono un caso disperato! Ha un fratello deficiente!"
Risero per un attimo.
"Anche tu non mollare, tesoro mio! Vedrai che, quando meno te l'aspetti, lui si dichiarerà! È pur sempre un Conte!"
Carol baciò la sorella e uscì a passeggiare.
In men che non si dica, prese il suo cellulare e andò su Whatsapp.

«È andata a camminare lungo le rive del Tamigi!
Vai da Carol che è la notte giusta.
È davvero testarda (chissà da chi avrà preso) e non lo ammetterebbe mai, ma ti sta aspettando!
Corri da lei!»

Lontani pochi chilometri, dall'altro capo del telefono, Daniele sorrise davanti a quel messaggio e Antonio lo fissò incuriosito mentre sorseggiavano un drink in terrazza.
"Fratellone vado a risolvere delle questioni importanti al Tamigi!"
L'allenatore lo guardò confuso dietro il bicchiere ma poi capì.
"La questione si chiama per caso Carol?".
"Che faccio? È il momento giusto, secondo te?"
"Vai! Corri da lei! Altrimenti sarà troppo tardi! Non fare i miei stessi errori!"
"Non perdere mai la speranza, Antonio! Tu e Aisha tornerete insieme!!"
il tecnico sorrise e diede una pacca sulla spalla.
"Va da Carol ora, corri da lei! Su su!"
Daniele abbozzó un sorriso e uscì velocemente da casa.
Antonio prese il suo cellulare e osservò la sua foto preferita:lui abbracciato con Aisha nella loro baita dell'amore.
Pianse interrottaménte pensando ai loro momenti vissuti.

Corse subito a vedere se Carol fosse ancora lì,davanti a quel corso d'acqua, dove suo fratello maggiore aveva vissuto i momenti più belli con la sua Aisha.
La vide camminare sinuosamente, immersa nei suoi pensieri, con il vento che soffiava nei suoi lunghi capelli scuri e in tutta la sua genuina bellezza.
"Carolina!" la chiamò da lontano, andando incontro.
"Capo! Che ci fa qui?" espresse con un filo di voce.
"Siamo ritornati ai livelli in cui eravamo distanti?" chiese col fiatone.
"È lei che vuole essere distante! È lei che demolisce muri e li ricostruisce!" Carol non riuscì a guardarlo negli occhi.
"Allora?? Finisce così tra noi?"
"In realtà non è mai iniziata, Capo! Di certo non per colpa mia!"
L'uomo prese le sue mani fredde e Carol tremò emozionata.
"Non puoi perdonare un coglione che ha detto una frase stupida? Per poi essersene pentito?"
"Ti ho sentito dire a Stefano che..."
"Ho sbagliato! Carol, ho sbagliato! Dammi una possibilità, per favore!"
Tolse le sue mani da quelle dell'uomo e si girò verso il fiume.
"Ho smesso già da tempo ormai di dare possibilità agli uomini sbagliati! Ho già deciso di partire per Montecarlo!
Non posso vivere con la paura che un ostacolo, esempio la tua ex fidanzata, possa sempre aleggiare sul nostro rapporto!"
"Non c'è più nulla, Carol! Io non la amo più, te lo giuro!"
Daniele era esasperato ma Carol era ferma sui suoi passi.
"Parto tra 15 giorni, ormai è deciso!"
"D'accordo! Salutiamoci una volta sempre, allora!"
Carol era scioccata; voleva scoppiare a piangere tra le braccia di sua sorella, sperava nell'insistenza di Daniele, ma lui cambiò già idea.
"Addio capo, è stato un piacere aver lavorato con te!" asserì allungando la mano.
Daniele la prese in braccio e si mise a correre verso il fiume, Carol era spaventata a morte e i due si tuffarono nell'acqua gelata.
"Sei pazzo? Tu sei pazzo!" infierì Carol buttandogli l'acqua addosso.
"Si, sono pazzo!" - la prese per fianchi stringendola forte a sé- "Sono pazzo di te, Carolina Sorrentini! Dal primo momento in cui dicesti che un piatto di due fagioli e due patate a 45 euro era un furto ed ero una mutanda slavata. Hai sfidato il tuo datore di lavoro!"
La donna scoppiò a ridere e l'uomo la seguì a ruota.
"Io già lì, in cuor mio, ti avevo scelta!"
Si guardarono negli occhi e, davanti alla luna piena, si scambiarono un bacio desideroso da mesi.
Un bacio ardente e passionale.
Le loro lingue si inseguivano all'unisono, i loro respiri erano sempre più affannosi ma non volevano staccarsi.
Si privarono di tutti gli indumenti bagnati e si amarono in quella notte folle.
L'acqua faceva ai loro corpi bagnati ed eccitati, da coperta.
Fecero l'amore.
Quella fu la più bella notte di tutta la loro vita.

Testa, Cuore, Gambe. La verità. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora