31. Amami ancora.

911 11 8
                                    

Aveva così tanto desiderato dormire di fianco alla donna che amava più della sua stessa vita, ma non aveva il coraggio di dirlo per paura che accadesse qualcosa di brutto.
Ogni volta che pronunciava quelle fatiche parole, c'era sempre qualcuno che cercava di rompere i loro equilibri.
Erano le 5:30 del mattino e il tecnico dormiva beato nel suo letto. Istintivamente si girò alla sua sinistra allungando il braccio. Cercava il contatto con la sua Aisha, ma non appena toccò il materasso percepì che lei non c'era e si preoccupó.
Si sfregó gli occhi e andò a cercarla per tutta la casa
Finalmente la vide e tiro un sospiro di sollievo. Aisha stava appoggiata sul tavolo della cucina assorta nei suoi pensieri contemplando l'alba verso la finestra con una tazza di caffe tra le mani.
Era bellissima con quella sottoveste nera in pizzo e i capelli lunghi, morbidi e sciolti.
Antonio bussò per attirare l'attenzione della donna.
"Pulcina! Che ci fai sveglia a quest'ora?" chiese il tecnico dirigendosi verso Aisha.
"Non riuscivo a dormire, Antonio! Sono troppo in ansia. Tra poche ore partiremo per Cinisello Balsamo, chissà cosa sta sotto! Cosa avrà da dirci il Trap da convocarci tutti urgentemente?"
"Magari ha ragione Gianluca. Non fasciamoci la testa prima del tempo, magari saranno buone notizie!"
"Speriamo Antonio..."
L'allenatore la guardò con dolcezza e sorrise. Aisha arrossì violentemente.
"Perché mi guardi così?"
"Perché sei bellissima!"
Antonio istintivamente si fece spazio tra le gambe della bella mora, le sue mani possenti si posizionarono sulle sue natiche accarezzandole con il fare bramoso.
Le sfilò da sotto la brasiliana, inizió a darle piacere con le dita, Aisha gemette forte.
"Vuoi che mio fratello e Carol ci sentano?" asserì un Antonio eccitato.
"È tutta colpa tua, Mister Conte!" replicò la mora mordendosi il labbro inferiore.
L'uomo la girò, la mise poggiata al tavolo ed entrò dentro di lei analmente, non importava se avessero ancora gli indumenti addosso, importava che le loro intimità fossero libere di unirsi e di godere.
Gli affondi erano lenti e profondi, non avevano fretta, volevano godersi appieno. Furono 15 minuti di paradiso.
Le loro gambe tremavano ad ogni spinta, non riuscirono a stare più in piedi.
Antonio si sedette e Aisha si mise su di lui a cavalcioni, portò l'intimità dell'uomo dentro di lei, stavolta vaginalmente, ora era lei a comandare.
Era lei a guidare le spinte, posó le sue mani sulle spalle del tecnico, la sua schiena si inarcó e la sua testa andò all'indietro.
Iniziò a muoversi su Antonio sempre più velocemente, lui si lasció trasportare, arrivarono sfiniti, i loro respiri divennero irregolari.
Toccarono l'apice concludendo il rapporto con un bacio mozzafiato e si abbracciarono forte.
"Aisha... Io... Io ti..." non riusciva parlare Antonio.
"Lo so! Lo so che mi ami Antonio! Quando ti sentirai pronto me lo dirai..."
Stavano per baciarsi ma dei passi in corridoio si fecero sempre più sonore.
Si alzarono di scatto per non essere beccati.
"Siete già svegli?" domandò Gianluca.
"Ehm...Si!" rispose la coppia in preda all'imbarazzo.
"Uhm, scommetto che voi due avete appena scopato! Ci metto la mano sul fuoco!" fulminó Carol da dietro il cognato.
"Il mio siete già svegli era inteso proprio quello, Carolina!"-diede un cinque alla ragazza.
Senza dire nulla, Aisha si scrolló le spalle e guardó l'allenatore super imbarazzato.
"Ehm, sai che ti dico, Antonio? Che dobbiamo andare a prepararci per il viaggio! Astrid e Andrea ci aspettano!"
"S-si certo, giusto Aisha! Non facciamo aspettare il maestro!"
D'istinto prese la mano della donna e andarono in camera da letto senza guardare i presenti.
"Quei due hanno scopato!" confermó Carol ridacchiando.
"Andiamo a prepararci anche noi che oggi Daniele finalmente torna a casa!"-Gianluca era in ansia per suo fratello.
La piccola Sorrentini non stava più nella pelle, voleva godersi a pieno l'uomo che amava.

*****

Il profumo accentuato del caffè, inebrió la sala da pranzo del casale del Trap e di sua moglie Paola.
Andrea e Astrid erano seduti a tavola a mangiare una crostata di pesche coltivate personalmente dal maestro, Aisha girava per la stanza, ricordando i suoi momenti più difficili ma allo stesso tempo la resero più forte.
Antonio la osservó da lontano, appoggiato alla credenza e Paola si avvicinó a lui.
"Quanto amore che provi per questa ragazza, Antonio!"-la donna abbozzó un sorriso.
"Si vede tanto?"-arrossì, mostrando la sua vera natura di uomo timido.
"I tuoi occhi sono un libro aperto, figliolo!"
Il Trap chiamò l'attenzione di tutti e li invitò a sedersi a tavola.
La bella interprete contó i posti a tavola ed erano sette.
"Maestro, perché ci sono sette posti, visto che siamo sei?"
"C'è un'altra persona oltre a noi e sta arrivando..."-sospirò l'anziano uomo.
Non finì in tempo la frase e suonó la porta. Paola senza esitazione, andò ad aprire ed era Gisella Rossiglione.
Appena la videro, la tensione si tagliò con il coltello, soprattutto da parte di Antonio che la riconobbe subito.
"Ragazzi, sul serio non dite nulla ma questa volta sarà la svolta dopo anni di sofferenza! Gisella deve raccontarvi una cosa importante!"-ammonì il Trap e poi invitó a Gisella di accomodarsi.
"Ciao Antonio e ciao ragazzi... Soprattutto ciao Aisha! Vi chiedo in anticipo di non interrompermi, vi devo raccontare una storia!"
"Ok Gisella, spero che siano notizie fondamentali!"-rispose Astrid mettendosi gli occhiali da vista.
"Si Astrid! Se vuoi registrare la mia testimonianza, puoi farlo!"
La rossa non ci pensò due volte e prese il suo registratore.
Premette il tasto REC e la donna si schiarì la voce.

Testa, Cuore, Gambe. La verità. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora