40. Cento polmoni.

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Era appoggiata al telaio della porta del bagno in camera da letto e osservò Antonio intento a prepararsi. Si abbottonó la camicia color carta da zucchero e si alzó i polsi perché faceva particolarmente caldo.
Il tecnico scrutó la bella interprete dallo specchio e la vide giù di morale. Decise di non dire nulla di quella chiamata ma quella notte entrambi non avevano chiuso occhio.
"Amore, ora ti dico tutto di quella chiamata!"-si avvicinó alla donna e le accarezzò il volto-"Ma meriti di festeggiare un bel compleanno! La giornata non è persa!"
"Ho sentito tutto di quella chiamata, Antonio. Ho sentito il tuo commercialista che ti diceva che ti mancano trenta milioni di euro! Non mi dire che é stata lei..."
"Non abbiamo ancora prove ma anche secondo me è stata la mia ex moglie!"
Il volto di Aisha si rabbuió ma Antonio, con estrema dolcezza, prese il suo volto. Diede un bacio sulla fronte.
"I soldi si possono recuperare ma il tempo no! Dopo il commercialista, ti devo portare ad una parte e staremo soli!"
"Non avrai l'umore adatto, tesoro!"-puntualizzó la donna abbassando lo sguardo.
"Aisha, sono felice perché finalmente stiamo insieme! L'anno scorso ero devastato! Avevo soldi a palate ma la mia vita era vuota senza di te! Li posso recuperare, non è quello il problema! L'importante è che stiamo sempre uniti!"
Abbracciò Antonio forte a sé e lo guardò con dolcezza "Ti amo!"
"Anch'io amore! Sono pazzo di te!"
Squilló il cellulare dell'uomo e Aisha ebbe un vuoto allo stomaco per via dall'ansia. Non voleva lasciare Antonio da solo.
Rispose alla chiamata ed era il suo commercialista.
"Venti minuti siamo da te! Viene anche la mia compagna!"-La capì a volo.
Aisha sorrise e se ne andò in bagno a cambiarsi, la loro alchimia era sempre alle stelle.


Le notizie del commercialista erano rassicuranti; i trenta milioni di euro non erano stati spesi del tutto, potevano essere rintracciati e capire chi fosse l'artefice di quella losca truffa.
Per Astrid era una grande notizia per le indagini in corso.
Salirono in auto e Aisha si voltò verso i sedili posteriori dove c'erano due zaini.
"Antonio, ma di chi sono quei zaini?"
Con euforia guardò la donna "I nostri, Aisha!"
"Nostri??"
"I nostri e ti porto a un posto che adorerai troppo!"
"Mi fido di te! Sono troppo curiosa però!"-Aisha osservò il tragitto e cercó di capire la strada.
"Capiresti presto ma non sai cosa c'è dietro!"
Il tragitto era ricco di chiacchierate, risate e cantarono a squarciagola. Ogni volta che Aisha cantava, gli occhi di Antonio erano lucidi dall'emozione,era un vero talento.
"Davvero Aisha! Perché non prendi in considerazione di fare la cantante? Sei davvero brava!"
"Beh Antonio, ho appena compiuto 36 anni! Oramai è tardi! Canto per hobby!"
"Secondo me devi provarci!"
Il cartellone stradale Sestriere colpì l'attenzione di Aisha. Si voltò verso l'uomo che rideva sotto i baffi.
"Stiamo andando alla baita?"-Aisha era in fermento.
"Aspetta, la novità non è questa! Apri il porta documenti davanti a te!"
"Ti serve il libretto di circolazione?"-incurvó le sopracciglia.
"Ma no, guarda cosa c'è!"
Non esitó e l'aprì; la faccia di Aisha era sbigottita nel vedere un mazzo di chiavi e alzò lo sguardo verso il compagno che si stava sbellicando dalle risate.
"Hai acquistato la baita?"
"L'anno scorso, proprio il giorno del tuo compleanno! Appena potevo, venivo in baita e ti sentivo vicina a me!"
Fece un sospiro carico di sofferenza, pensando all'anno precedente e di quanto abbia sofferto.
Aisha gli accarezzò la nuca.
"Ora sono qui, con te! Nessuno ci separerà mai! Il peggio è passato!"
"Hai ragione, amore! Il peggio è passato!"

Il profumo della legna secca e dell'erba bagnata,la mente di Aisha riportò indietro negli anni e si ricordó di uno dei momenti più belli con Antonio.
Decise volontariamente di lasciare tutto com'era ma con l'eccezione delle loro foto appese al muro.
Aisha accarezzò tutto; dal divano con il plaid color lavanda al giradischi.
Andò in camera da letto ed era tutto uguale, c'era Antonio intento a sistemarsi la roba. Decise di cambiarsi e mettersi qualcosa di comodo.
"Grazie per questa bellissima sorpresa, amore!"
"Grazie a te perché mi rendi felice! Vedi quanto sono diventato sdolcinato? Pensare che i giornali non mi descrivono così!"
"Forse perché non ti conoscono!"-l'abbracciò e si diedero un bacio a volo-"Sei l'uomo più sensibile del mondo!"
"Tu mi hai reso amabile, Aisha! Pensare che non ho mai amato una donna così tanto!"
"Lecchino!"-gli fece la linguaccia.
"Davvero, non sto scherzando!"
"Sei lecchino Conte!"
Antonio prese Aisha sulle spalle e la buttó sul letto. Si mise sopra di lei e diede i baci sul collo facendola ridere a crepapelle.
"Quanto sei scemo, lasciami!"-non riuscì a rispondere dal forte ridere.
"Mai!"-La guardó dolcemente.
I loro baci passionali erano l'inizio di qualcosa di magico. I loro corpi nudi amoreggiarono con movimenti lenti e profondi.
Unici.
Stregati.
Innamorati.

*****


In una spaziosa villa unifamiliare, tutta in legno e situata poco fuori Torino, viveva la famiglia Ferraris.
Antonio aveva accompagnato la figlia Vittoria a casa di Gaia per fare merenda insieme.
Erano compagne di scuole elementari e, fortunatamente, andavano alle scuole medie nella stessa classe.
Il tecnico parcheggió e spense la macchina, non appena stava per slacciare la cintura di sicurezza, Vittoria lo stoppó.
"Papà che vuoi fare?"-domandò serrando gli occhi.
"Ti accompagno fino alla porta, amore!"
"Ma dai, pà! Sono abbastanza grande, ormai! Riesco ad andarci da sola!"
"Ma amore..."
"Niente amore! Come dice sempre Aisha, è arrivata l'ora che io spicco il volo!" affermò la piccola con fermezza.
"Il volo lo spiccherai quando avrai minimo 30 anni e non a 10 anni!"
Burló scherzosamente ma vedere sua figlia crescere e trasformandosi in una giovane ragazza, lo feceva impazzire.
"Sono quasi 11 a momenti a Novembre!" asserì sbuffando.
Antonio rise per non disperarsi. "Almeno fammi conoscere la mamma di Gaia, poi me ne vado!"
Antonio scompiglió i capelli lunghi e lisci della figlia. Tra padre e figlia c'era davvero un rapporto speciale e unico, si amavano alla follia.
Si avviarono verso il cancello e Vittoria suonò la porta; L'aprì una donna minuta, con i capelli lunghi biondi e occhi verdi. L'aspetto era rassicurante, andò incontro ad Antonio e Vittoria con entusiasmo.
"Salve signor Conte, sono Francesca, la mamma di Gaia. Sono così emozionata! È la prima volta che mi capita di vederla dal vivo!"
"Il suo papà è una persona normalissima, mamma!"-asserì Gaia dietro alla mamma e salutando poi Vittoria.
"Lo so, amore!"-la sua attenzione ritornó nuovamente su Antonio-"Da quando mia figlia va a scuola con Vittoria, ho sempre visto solo la sua ex moglie alle riunioni!"
"Beh si, purtroppo il lavoro che faccio, oltre a darmi visibilità, mi porta via molto tempo fuori casa e non appena ho un attimo di tempo libero, lo passo con mia figlia!"
"Lei è un padre straordinario!"-Francesca si complimentó.
"Comunque mi chiami pure Antonio! Mi dia del tu! La mia compagna Aisha passerà a prenderla intorno alle 19:30, se non è un problema!"
"Tranquillo Antonio, starà in buone mani!"
Dopo essersi salutato cordialmente e dato un bacio alla figlia, l'allenatore si avviò verso la sua Jeep.
Non appena la mise in moto e sfrecció per andare a casa, una figura aggirava intorno alla villa spiando tutta la situazione.

Anche Francesca aveva la passione di preparare delle torte buonissime, aveva preparato alle ragazzine una deliziosa crostata alla Nutella con granella di nocciole, le bambine n'erano tanto ghiotte. Non fece in tempo a chiamarle che suonó la porta.
Appena l'aprì, Francesca ebbe un colpo, era proprio Elisabetta.
"Betta! Ma che piacere! Allora sai che c'è tua figlia qui a casa mia! Me l'ha portata tuo marito, cioè il tuo ex marito, l'ho conosciuto in persona!"
"Sarò sempre la signora Conte, sappilo!"-rispose con avidità.
"Ok, vuoi entrare in casa?"
"No, devo prendere mia figlia!"

Le ragazzine origliarono la conversazione in cameretta.
Vittoria tremó dalla paura; Astrid l'avvisó dicendo che non doveva andarsene con la sua madre perché non si fidava di lei e sicuramente aveva in mente un piano losco.
Gaia passò il suo cellulare e Vittoria chiamò subito a suo padre.
"Papà! Vieni subito a prendermi, corri per favore! La mamma è qui, credo che ha voglia di portarmi via!"
L'uomo sbiancó di botto, fortunatamente era nei paraggi perché era andato in farmacia a prendere i viveri per sua sorella Jasmine.
"Arrivo subito amore!"
Chiusa la chiamata, Vittoria non voleva uscire dalla stanza. Francesca entrò in camera e vide Vittoria in lacrime.
"Perché piangi, tesoro? Ci giocherai con Gaia un'altra volta! Tua mamma ti è venuta a prendere per fare shopping!"
"Mamma Aisha è qui?"-asserì la ragazzina perdendo tempo.
"Mamma Aisha? No amore, la tua mamma Elisabetta!"
"Non vado con lei, papà non vuole! Ti prego Francesca, non farmi andare via con lei!"
La bambina implorava la donna in lacrime. Elisabetta vide tutta la scena e si arrabbió. Entró in camera e prese Vittoria in malo modo.
"Stupida insolente, vieni subito con tua madre!"
La prese per un braccio trascinandola fuori dalla villa, Vittoria gridò forte appena vide Antonio in lontananza.
"Papà aiutoooo!"
Antonio corse verso Vittoria e Betta, quest'ultima riuscì a darsela a gambe levate, salendo su un auto nera. Intravvide anche il dottor Belli.
Il tecnico abbracció forte la piccola in lacrime.
"Stai bene amore mio?"- si inginocchió davanti a lei.
"Adesso si, papà! Ho avuto tanta paura! La mamma voleva rapirmi!"
Non ci pensò due volte e chiamò subito Astrid.
Non poteva scappare, oramai la sua ex moglie stava con l'acqua alla gola.

Testa, Cuore, Gambe. La verità. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora