Capitolo 31

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è domenica e finalmente domani si parte per due settimane. Dire che sono entusiasta è dire poco. è la mia prima gita in questa scuola, spero solo di non rovinare tutto come mio solito. Oggi devo preparare le valige, l'unico problema è che non ne sono molto capace. Di solito prendo i vestiti e li butto a caso dentro la valigia, diciamo che non sono molto ordinata. Questa volta però voglio cercare di sistemare meglio il tutto.

Mi dirigo in sala da pranzo per la colazione trovando lì tutta la famiglia al completo.

"Buongiorno"

Mi salutano tutti e stranamente Liam non mi ignora, anzi mi sorride pure. Non mi fido, c'è qualcosa che non va.

Mi siedo al mio solito posto e inizio a mangiare.

"Volevo avvisarvi che ho chiesto personalmente le camere migliori di tutto l'hotel per voi"

"Papà ti abbiamo già detto che non ce n'è bisogno"

"James, se voi meritate il meglio io ve lo dò"

James sbuffa per poi ritornare a mangiare.

Finito il pranzo mi dirigo in camera mia per iniziare i lavori. Per prima cosa apro l'armadio e inizio a fissarlo.

Ci sarà molto freddo, più di quanto ce ne sia già adesso. Guardo l'ammasso di vestiti, non piegati, nel mio armadio e inizia già a salirmi il panico. Come faccio a scegliere un vestito invece di un altro? Non posso mica portare tutto l'armadio.

No, decisamente non posso, anche perchè da quando sono qui si è riempito del tutto. Diciamo che è tutto colpa di Simon. Io non ho mai avuto molti vestiti, è stato lui ad influenzarmi.

Prendo alcuni vestiti dall'armadio e inizio a esaminarli. Svuoto l'armadio riponendo tutti i vestiti sul mio letto. Il problema è che nessuno mi sembra abbastanza adatto. Alcuni mi sembrano troppo estivi mentre altri troppo pesanti. Come il maglione con tre strati di lana che mi ha regalato Simon. Ha detto che quando l'ha visto ha pensato subito a me. Inutile dire che non gli ho parlato per due giorni interi. Come può pensare a me guardando un enorme maglione bianco con sopra disegnata una pecora, orribile. Mi ha offesa quel giorno e non so come l'ho perdonato. Diciamo che mi è stato addosso affinché non l'ho perdonato. Poi però mi ha comprato un gelato e sono diventata felice.

Esamino ognuno dei vestiti e dopo non so quanto tempo decido di prendermi una pausa. Mi guardo intorno e vedo i miei vestiti sparsi ovunque: sul letto, sul pavimento, sulla scrivania, alcuni li ho buttati di nuovo dentro l'armadio in modo casuale.

Guardo l'ora e sono già le 3. Di questo passo non riuscirò mai a finire. Sto per rimettermi a lavoro quando qualcuno entra nella mia stanza.

"Ragazzina hai finito con le..."

Liam inizia a guardare le condizioni della mia camera e dalla sua faccia sembra molto sconcertato.

"Mi spieghi come hai fatto a fare tutto sto casino da sola?"

"Talento naturale"

Alzo le spalle rivolgendomi nuovamente verso il letto.

"Non è così difficile preparare delle valigie. Prendi dei vestiti a caso e li pieghi per poi metterli in valigia"

"Il problema è che non so che vestiti prendere"

"Qualsiasi. Apparte questo"

Liam si siede sul mio letto tra i vestiti prendendo in mano un top nero.

"Direi che con questo potresti andare in ipotermia"

Glielo tolgo dalle mani e lo butto dentro l'armadio.

Un disastroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora