Capitolo 47

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"Joy?"

Apro gli occhi trovando James davanti a me.

"James?"
"In carne e ossa"

"Dov'è Liam?"

"Vedo che ti sono mancato molto. Comunque è uscito stamattina per sistemare un paio di cose"

"Ma che ore sono?"

"Le 3 del pomeriggio"

Spalanco gli occhi di colpo. Ho dormito così tanto?

"Perché non mi avete svegliata?"

"Non ti dirò le parole usate da Liam perché gli staccheresti le parti intime. In poche parole ha preferito farti dormire"

Alzo gli occhi al cielo. Non voleva essere disturbato, coglione.

"Comunque sappiamo che ci metti molto tempo per prepararti quindi ti sono venuto a chiamare. Simon non è voluto venire perché dice che quando sei appena sveglia sei troppo suscettibile e ci tiene alla sua vita. Sono felice tu sia più gentile con me"

"Sono più gentile con te perché tu sei un'amore mentre gli altri due sono due coglioni che camminano. Mi fanno innervosire solo parlando"

"Io che li sopporto da una vita"

"Ti dovrebbero fare santo"

Mi alzo dal letto e mi avvio in cucina per mangiare qualcosa. Quando entro trovo Simon intendo a decidere tra due paia di scarpe.

"Ma guarda chi ha deciso di tornare nel mondo dei vivi"

"Non parlarmi di prima mattina, la tua voce mi irrita"

"Sei sempre così gentile con me, mi dai un bacino?"

Si avvicina con le labbra alla mia guancia e io gli tiro un piccolo schiaffo.

"Sei aggressiva"

Si massaggia la guancia con la mano e torna ad osservare le sue scarpe. Mi siedo sul bancone e prendo una brioche osservandolo.

"Che stai facendo?"

"Non so quale scarpa sia migliore per il mio vestito"

"Perché stai prendendo questa decisione in cucina?"

Lui ignora la mia domanda e si avvicina a me con due scarpe "diverse", che di diverso hanno solo i lacci.

"Qual è più bella?"

"Ma sono uguali"

"Questo da te non me lo aspettavo. Non sono uguali, le cuciture e le ricamature sono diverse"

Lo guardo stranita.

"Dì solo quale preferisci"

Indico la scarpa di destra e lui fa una faccia disgustata.

"Io preferivo l'altra. Vabbè metto questa"

prende la scarpa che non avevo indicato e si allontana uscendo dalla cucina. Mi sento leggermente presa in giro, mi ha chiesto un parere per poi fare l'esatto opposto. Ok che non ho buon gusto nel vestirmi ma non chiedermi di scegliere tra due cose se alla fine non ascolterai il mio parere. Adesso sono incavolata con Simon.

Quando torno in camera mia sono le 4 e vado a farmi una doccia. Mi rilasso sotto il getto caldo dell'acqua e passo una buona ora dentro la vasca. Quando esco spazzolo i capelli e li asciugo. Con addosso solo l'accappatoio entro in camera mia dove trovo Simon.

Tiro un urlo non aspettandomi di trovare qualcuno. Lui salta sul posto e lascia cadere il quadretto che stava osservando.

"Ma cosa urli?!"

Un disastroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora