CAPITOLO 2

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Entro in casa mia e trovo solo fuoco intorno a me. Per prima cosa corro verso il salotto, dove avevo visto l'ultima volta i miei genitori.

"Mamma! Papà!"

Le lacrime scorrono sul mio viso. Mi manca l'aria a causa del troppo fumo.

Continuo a cercarli pur sapendo che il troppo fumo potrebbe uccidermi. Non voglio lasciarli lì, sono l'unica cosa che mi resta.

Vedo in lontananza un uomo, lo seguo fino alla camera dei miei genitori.

"Chi sei?"

L'uomo non si volta verso di me e ride.

"Sei stato tu! Hai ucciso i miei genitori"

Sento l'aria mancarmi, provo ad avvicinarmi a lui per poter vedere il suo viso ma ogni passo che faccio lui si allontana sempre di più.

"La prossima sarai tu"

Mi metto seduta sul letto trattenendo un urlo. Mi manca il respiro e sudo freddo.

Sento bussare alla porta e sobbalzo.

"Signorina Joy, volevo informarla che la aspettano di sotto per la colazione"

"Ok grazie"

Cerco di regolarizzare il mio respiro e poi mi alzo dal letto andando verso il bagno.

Mi soffermo a guardare la mia immagine riflessa nello specchio enorme. Il mio viso è pallidissimo, sotto i miei occhi grigi ci sono delle occhiaie profondissime. I miei capelli sono spettinati e noto di essere più magra. Prima avevo qualche chilo in più rispetto alla norma ma mi piaceva il mio fisico, adesso sembro più sciupata come se potessi rompermi soltanto con uno sguardo.

Sospiro per poi lavarmi la faccia e sistemare i capelli.

Metto un paio di pantaloncini e una maglia a maniche corte

Esco dalla mia camera e mi dirigo verso la sala da pranzo. Appeno entro nella stanza cala il silenzio. Al tavolo sono seduti tutti i fratelli Williams.

"Buongiorno"

Ben mi sorride e io mi siedo vicino a lui senza rispondere.

Davanti a me c'è una quantità abbondante di cibo ma non ho per niente fame.

"Dovresti mangiare qualcosa"

Punto gli occhi verso il ragazzo seduto davanti a me, James.

"Non ho fame"

Liam alza gli occhi al cielo e mi passa una brioche.

"Puoi finire la sceneggiata in cui non mangi per protesta. Ormai sei qua fattene una ragione"

Mi metto a fissare la brioche davanti a me. Provo a ricordare il suo gusto ma appena lo faccio un senso di vomito mi colpisce. Mi alzo dalla sedia sotto lo sguardo dei quattro ragazzi e corro aprendo una porta a caso. Per fortuna la porta che apro è quella del bagno. Mi inginocchio davanti al water e vomito persino l'anima.

Mi chiedo ancora come faccia a continuare a vomitare pur non avendo mangiato niente.

Mi alzo e mi giro verso la porta spalancata del bagno dove trovo 4 paia di occhi a osservarmi.

"Stai bene?"

Annuisco e dopo aver lavato le mani mi incammino verso la mia nuova camera.

Chiudo velocemente la porta alle mie spalle e mi butto sul letto.

Un disastroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora