49. Buio pesto

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Grazie al cielo, mia madre con un cenno del capo mi fa capire che ho il permesso di andare a sedermi al mio tavolo, vista la tensione di poco fa.

E io sono ben felice di filare via: questo dannato, meraviglioso vestito, attira l'attenzione di troppe persone, e inizio a sentirmi a disagio.

Oltre al fatto che avrei preferito non assistere alla scena spiacevole di poco fa... sembra proprio che al mio futuro patrigno, sua figlia non piaccia poi molto.

Al mio tavolo, sono già tutti seduti al proprio posto. Si tratta per lo più di sconosciuti, ad eccezione di Taylor, Cassidy e Jack, che sono gli unici che io conosca.

Mi avvicino, cercando di non inciampare o roba simile, e prendo posto tra Cassidy e Jack.

-Dunque, sorellina. Che fai nella vita?- mi domanda Cassidy, con disinvoltura, per poi tracannare un altro calice di vino.

Io lancio un'occhiata a Jack, imbarazzata, per poi decidere di presentarli: in fondo, siamo seduti vicini. Sarebbe da maleducati, non farlo.

-Oh, lavoro in una birreria. Cassidy, vorrei presentarti Jack. Jack, lei è la figlia di Alexander. Ci siamo conosciute oggi pomeriggio, lei lavora in un negozio di abbigliamento al Mall.- annuncio, cercando di sintetizzare il più possibile.
-Molto piacere.- dice Jack, gentilmente, facendo un cenno educato alla mia sorellastra, e lei ammicca, dandomi una pacca sul braccio.

-Wow, piacere mio! Samantha, il tuo ragazzo è bello da far girare la testa. Per tua fortuna, sono lesbica, e quindi non te lo soffieró!- esclama lei in tutta risposta, facendomi arrossire. Anche Jack, a queste parole, sembra a disagio.

Ok, lo confermo: lei non mi piace.

Però, adesso capisco perché oggi continuasse a fissare Taylor in quel modo. Si spiega tutto.
Anche se... il fatto che fossero insieme in quel camerino, a questo punto appare un tantino sospetto...

No, no. Taylor non è quel tipo di persona, sono stata sciocca anche solo a pensarlo.

-Samantha e io siamo solo amici, ma posso assicurarti che, se anche stessimo insieme e tu non fossi gay, nulla al mondo potrebbe comunque portarmi a lasciarla per stare con te.- ribatte Jack con un tono tanto elegante quanto glaciale, facendomi restare di sasso...

-E se mia nonna avesse le ruote, sarebbe una carriola. Tutto molto bello, ma la realtà è che non sai mai cosa saresti davvero disposto a fare, finché non ti capita l'occasione proprio sotto il naso...- gli risponde misteriosa Cassidy, per nulla intimorita dal suo tono.
-E il più delle volte, le persone tendono a cadere in tentazione...- continua con un'aria impertinente in viso, per poi lanciare uno sguardo spudorato in direzione di Taylor, che subito abbassa gli occhi sul suo piatto ancora vuoto.

Ma che sta succedendo?!

Cerco lo sguardo di Taylor, ma lei non sembra accorgersene. Anzi, prende in mano il suo telefono, e si estranea totalmente dal mondo.

-Se non desidero un'occasione, non creo un'occasione. Sai Cassidy, mi ha fatto piacere conoscerti, è davvero interessante parlare con te. Ora, se vuoi scusarmi, devo andare un attimo in bagno. Con permesso.- annuncia Jack, per poi alzarsi da tavola in maniera distinta.
-Torno subito- mi sussurra con un sorriso posando un attimo la mano sulla mia spalla, lasciandomi in compagnia della mia nuova, strana sorellastra.

Taylor alza gli occhi dallo schermo del suo telefono, e osserva Jack che si allontana.

Io invece tento di scriverle un SMS da sotto il tavolo, armeggiando col mio telefono da dentro la pochette, per cercare di non dare nell'occhio, ma Cassidy mi interrompe.

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