11. La mamma è sempre la mamma

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-Ah

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-Ah. - commenta mia mamma, in seguito al mio lungo racconto.

Sono successe parecchie cose, da ieri sera ad oggi, e gliele ho raccontate... Tutte.

Ne sono imbarazzata, ma abbiamo sempre avuto un buon rapporto, e non mi ha mai dato motivo per non dirle ciò che pensavo o facevo.

Osservo le sue labbra sottili formare una linea retta.

Gli occhi verdi si rivolgono alla sua insalatona mangiucchiata solo per metà.
I lunghi capelli biondi le ricadono lisci fino alle spalle, valorizzando un tailleur blu molto elegante illuminato da una collana di perle.

-Ah...? Non dici altro?! Nessun commento, nessuna considerazione...? - mi stupisco io, alzando le sopracciglia. Mi escono quasi gli occhi dalle orbite, da quanto li ho strabuzzati.

Lei sospira, poi punta nuovamente lo sguardo su di me.

-Di cose da dirti ne ho molte, Sammy, e probabilmente non mi basterebbe la pausa pranzo... - risponde cauta.

-Ma cercherò di riassumere il più possibile. Riguardo Doug, non sono per nulla stupita del suo comportamento. Tesoro, lui è uno stronzo, e non credo di essere la prima che te lo fa notare. - dice con una calma studiata, ma io che la conosco so bene che preferirebbe inveire in maniera poco elegante contro il mio fidanzato, se potesse.

-Di sicuro ci sono un mucchio di cose che non vanno bene, in tutta questa faccenda. Vuoi sapere se credo che ti stia usando, come ti ha detto Taylor? Si. Mi spiace dirtelo, sei mia figlia e dovrei rimanere fuori da questioni che riguardano la tua vita privata. Però questa è la verità tesoro, per quanto faccia male dovrai accettarlo, prima o poi. - conclude platealmente, per poi infilare in bocca una forchettata di insalata.

Io Sospiro, abbassando gli occhi sul mio cheeseburger... O meglio, sul piatto vuoto dove giaceva il mio cheeseburger. L'ho divorato mentre le raccontavo tutto. Quando sono nervosa, spesso mangio come un porco...

-Ma, ci sono anche altre cose da valutare... - dice, maliziosa, con un sorrisetto furbo.
Io la guardo, alzando un sopracciglio.

-E sarebbe?-chiedo, scettica.

-Sai, Taylor mi è sempre piaciuta molto. È una di quelle amiche rare, che per te farebbero di tutto... Ma sto divagando. Quello che voglio dire, è che non pensavo ti piacesse... In quel modo -
Conclude, mentre il suo sorriso si allarga.

Io divento rossa come un peperone all'istante, strabuzzando di nuovo gli occhi.

-Mamma! Ma lei non mi piace in quel modo!!- le rispondo, scandalizzata.

Lei ridacchia.

-Tesoro mio, ti conosco da 21 anni. Lo capisco quando menti. Ammettilo! - dice, puntando la sua forchetta contro di me con un finto fare inquisitorio.

-La tua migliore amica ti piace! - insiste, imperterrita.

Io sospiro pesantemente, anche se il mio stomaco si sta contorcendo. Scuoto la testa, impotente.

-Io non lo so cosa provo... So solo che quello che è successo la scorsa notte mi è... Piaciuto. - ammetto alla fine, mentre mia mamma mi guarda incrociando le braccia al petto, soddisfatta.

-E ti è piaciuto così tanto che è successo di nuovo anche questa mattina... Interessante! - puntualizza, piccata, guadagnandosi una mia occhiataccia.

- Ma oggi è stata lei a baciarmi! Era un esperimento... Almeno, a suo dire. E comunque poi mi ha detto che tra noi non era cambiato nulla... Che per lei... - deglutisco un groppo di saliva, il mio petto stretto in una morsa... - che per lei non era stato nulla di importante... - concludo, sentendo gli occhi pizzicare.

Il ché è assurdo, se si considera che ho un fidanzato che amo, sebbene si, a volte sia uno stronzo... E l'ho quasi tradito con la mia migliore amica.

Oddio, che casino!!! Come uscirò da tutto questo?

-Tesoro, sento il rumore degli ingranaggi impazziti nel tuo cervello fin qui. Smetti di pensare troppo! Tu cosa vuoi ottenere, di preciso? - mia mamma mi distoglie dai miei pensieri, sorridendomi teneramente.

-Io non lo so. So solo che probabilmente mi serve tempo per pensare. Nei prossimi giorni non voglio vedere né Doug, né Taylor... Voglio solo pensare al mio lavoro. Ho bisogno di fare altro. Di pensare ad altro. - dico, frustrata.

-Hai ripetuto molte la parola "pensare"... Sai a cosa dovresti pensare, secondo me? - mi domanda retoricamente mia mamma, con sguardo omicida.

- A cosa abbia fatto davvero il tuo suddetto "fidanzato" ieri sera. - conclude, versandosi dell'acqua.

Io la guardo, confusa.

-Ti ho già detto cosa ha fatto. È uscito con Jack... - le dico, aggrottando la fronte.

Mia mamma ride amaramente.

-Sammy, non sono nata ieri... E certe cose so riconoscerle. Prova a mettere insieme i pezzi... Non ci vuole molto. Doug ti ha dato buca. Ti ha detto che ieri aveva il turno di notte, che ieri sera sarebbe uscito con Jack, ma questa mattina li hai visti litigare insieme. Da quello che ricordo, il suo amico Jack è un ragazzo molto onesto e leale. Oltre che un bel manzo... - si interrompe mia mamma, fissando un attimo il vuoto con fare sognante.

-Comunque, hai capito dove voglio arrivare, tesoro?- mi incita mia mamma, con aria speranzosa.

Io la guardo, perplessa.

-Cosa dovrei capire? Lui mi ama, è uscito con un suo amico e... - inizio, esitante, ma mia mamma mi interrompe subito.

-Ma lo vuoi capire che ti ha messo le corna?!? - sbotta mia mamma esasperata, facendo girare tutti i clienti del diner stile anni '50 in cui ci troviamo.

Ecco, ora vorrei che la panca in legno con seduta imbottita rossa su cui sono seduta, mi inghiottisse...

Arrossisco per la vergogna, fulminando mia mamma con lo sguardo.

Ma Amanda Lane è la donna più forte e sicura che io abbia mai conosciuto, e dopo l'uscita poco piacevole di poco fa, si ricompone immediatamente, tornando ad accavallare le gambe con eleganza.

-Ascolta tesoro, ora devo scappare. Il lavoro mi chiama. Ma per qualsiasi cosa chiamami, se hai bisogno. Ok? - mi dice, dolcemente, mentre raccoglie la sua borsetta di Prada dalla panca su cui è seduta, e si alza sistemandosi i pantaloni blu del tailleur perfettamente stirati.

Io rimango un attimo inebetita, mi sento come se qualcuno mi avesse appena rovesciato una secchiata di acqua gelida addosso.

Mi alzo e la seguo alla cassa, dove insiste per pagare lei il pranzo.

Fuori dal diner, si volta verso di me, mentre la sua collana di perle riflette la luce del sole accecandomi.

-Samantha, ti voglio infinitamente bene. Ci sentiamo domani, ok? - dice dolcemente mia mamma, attirandomi in un abbraccio consolatorio.

Io ricambio l'abbraccio, assaporando questo momento di affetto che vorrei non finisse mai.

-Anche io ti voglio bene, Mamy.- le rispondo, continuando a stringerla forte.

-Ora vado. Ho un mucchio di appuntamenti, oggi. Ciao, Sammy- annuncia, dirigendosi verso l'ufficio commercialistico che gestisce con successo.

Io invece penso tornerò a casa, e mi butterò sul divano a vegetare. Sta sera dovrò lavorare, e non so proprio come farò a sorridere e servire i clienti del World of Beer, con questo umore...

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