30. un "Ti amo" inaspettato

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Apro gli occhi lentamente, la luce del sole mi infastidisce.
Li richiudo subito, mentre piano piano il mio cervello si sveglia, ricordandomi i fatti di quest'ultima settimana.

Percepisco il corpo di Taylor, incastrato al mio. Mi giro a guardarla mentre dorme ancora... È davvero bellissima. Dorme serena, e perfino ora, appoggiata a me, noto quanto il suo viso sprizzi gioia da tutti i pori.

Le accarezzo piano i capelli, con delicatezza.

È davvero assurdo che io mi senta così felice, qui con lei, dopo tutto quello che mi è successo.

Chiunque sarebbe ancora sotto chock, terrorizzato dal genere umano o roba simile... Invece io mi sento benissimo.

Non ho più avuto né incubi, né attacchi di panico, negli ultimi giorni.
Sembra quasi che la sola presenza di Taylor nel mio letto, basti a tenerli lontani da me.

Non abbiamo più parlato di ciò che mi è successo, e mi sta bene così. Lei non mi ha mai fatto pressione.

Così come io non ho più provato a chiederle cosa la turbasse tanto, l'altra sera...

Non l'avevo mai vista così sconvolta, così disperata, e in realtà la curiosità mi sta facendo impazzire, ma se si tratta di qualcosa di così terribile, probabilmente le ci vorrà del tempo per riuscire a parlarmene. Spero tanto che lo faccia, perché sono certa che insieme potremo superare tutto, i miei e i suoi demoni, un passo alla volta.

Ma per ora, ci limitiamo a fare tutto ciò che ci viene in mente.

In questi giorni abbiamo parlato di tutto e di più, fatto jogging, mangiato gelato a volontà, guardato serie TV sul mio divano con l'aria condizionata perennemente accesa, fatto un sacco, ma veramente un sacco di sesso...

Ieri mattina siamo andate al mercato biologico che si affaccia sul lago, il mio frigo piangeva, quindi Taylor ha insistito per andare a comprare qualcosa di sano da mangiare.

È stato rilassante, davvero... Bello.

In pratica è un po' come se stessimo convivendo.

Ci svegliamo la mattina, prepariamo la colazione, facciamo le pulizie, facciamo un po' di sport, ci divertiamo, cuciniamo molto... E lo facciamo sempre insieme.

Con Doug, non ho mai fatto queste cose. Non con questa serenità, almeno.

Solo ora che improvvisamente il mio amore per lui si è dissolto, mi sono resa conto che in realtà, il nostro non è mai stato vero amore.

Avevano tutti ragione, lui mi usava per scopare, voleva solo quello da me, e io come una stupida, ci stavo sempre. Credevo davvero di amarlo, volevo crederlo perché avevo bisogno di qualcuno da amare... E quante, quante volte mi sono umiliata in sua presenza.
Facevo di tutto per lui, ma non gli importava. Non gli è mai importato.

Quando non facevamo sesso, lui se ne stava a guardare la TV senza nemmeno badare a me, pretendeva che io mi atteggiassi come una perfetta mogliettina, soddisfacendo ogni suo desiderio, e quando si stufava di avermi intorno, si defilava.

Non mi ero mai resa conto di quanto fosse abbietto, almeno non fino a quando ha risposto in quel modo a mia madre, in ospedale. Dopo quello che mi era appena successo, ha trattato me con sufficienza, e ha osato rispondere male a lei, oltre che a Taylor e Jack.

In quel preciso momento, è come se nella mia testa, l'immagine che avevo di lui, quella del bravo ragazzo, del fidanzato premuroso (che non è mai stato, tra l'altro), si sia frantumata come uno specchio che si infrange nel terreno con violenza, creando mille frammenti di vetro.

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