24. Paranoia

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Ieri sera alla fine abbiamo guardato tre episodi del telefilm che avevamo scelto, poi ci siamo spostate sul mio letto, dove abbiamo dormito abbracciate, senza dire più una parola

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Ieri sera alla fine abbiamo guardato tre episodi del telefilm che avevamo scelto, poi ci siamo spostate sul mio letto, dove abbiamo dormito abbracciate, senza dire più una parola.

Mi sveglio, e ancor prima di aprire gli occhi, percepisco il suo corpo incastrato al mio.
È appoggiata alla mia spalla e mi tiene stretta a sé con un braccio.

Dorme ancora.

Dio, è meravigliosa.

Perché, perché il mio corpo è impazzito?!

Se qualcuno mi avesse detto, due settimane fa, che la presenza della mia migliore amica mi avrebbe procurato simili fitte al basso ventre... Non ci avrei sicuramente creduto.

Accarezzo piano il suo viso, fisso le sue labbra così carnose, così appetitose... Ma decido di darmi una calmata.

Sposto il suo braccio dal mio corpo, e stando attenta a non svegliarla, scendo dal letto.

In bagno, mi do una rinfrescata.

Stanotte non ho avuto incubi, e ne sono sollevata. Mi lavo il viso, mi faccio una treccia laterale tipo Elsa di Frozen, e indosso dei pantaloni rosa della tuta e una semplice t-shirt bianca. Quando abbasso gli occhi per sietemarmi la t-shirt, percepisco come una presenza dietro di me... Mi giro di scatto, terrorizzata, ma non c'è nessuno.

I brividi pervadono il mio corpo, me lo devo essere immaginato, ma ho temuto che quel maiale potesse tornare... Che potesse realmente trovarsi nel mio bagno, pronto a violarmi di nuovo...

Esco dal bagno come una furia, ispeziono il mio monolocale, ma non c'è nessuno... A parte Taylor, che sentendo i miei passi agitati, si sveglia di soprassalto.

-Oddio, Sam, che succede? - mi chiede allarmata,e in due secondi mi raggiunge.

Esamina accuratamente il mio viso, nonostante sia ancora assonnata.

-Tutto bene? Sei davvero pallida!- mi chiede, prendendomi gentilmente per le spalle.

-È che... Ero in bagno e... Ho percepito come se ci fosse qualcuno dietro di me e... Ho avuto tanta paura che fosse tornato... - esalo con voce tremante.

-Ma tu tremi come una foglia! Vieni qui - ordina Taylor, e mi abbraccia forte.

In quel momento, il rumore di qualcuno che bussa alla porta mi fa saltare per lo spavento.

-Chi è? - chiede Taylor, circospetta, continuando a stringermi a sé, con fare protettivo.

-Ragazze? Sono io! Mi fate entrare? -

Sospiro per il sollievo. È mia mamma.

Le apro subito la porta, e me la ritrovo di fronte, vestita, truccata e pettinata in maniera impeccabile come sempre, con un porta bibite con tre tazze in una mano, e nell'altra un sacchettino di carta.

-Vi ho portato cappuccino e croissant, così facciamo colazione insieme prima che io vada al lavoro! - annuncia allegra, per poi osservarmi con più attenzione.

-Tutto bene, tesoro mio? - mi chiede dolcemente, dando a Taylor la colazione per potermi abbracciare.

-Si... Si, mamma, tranquilla. Grazie della colazione, ci siamo appena svegliate, ci voleva proprio! - le rispondo subito, cercando di mostrarmi allegra e tranquilla.

Prendiamo posto a tavola, sorseggiando i cappuccini mentre chiacchieriamo del più e del meno, e quando addento la brioche, le mie papille gustative fanno le capriole.

-Mmh! Che bontà! Mamma, sei il top! - mi complimento, perché sceglie sempre i locali e le pasticcerie migliori della città quando mi porta qualcosa da asporto.

-È vero, Amanda, questa brioche è speciale. Ti ringrazio! - le dice Taylor, sorridendole sincera.

-No, mia cara, sono io che ringrazio te. Perché ti stai prendendo cura della mia bambina come solo tu sai fare... - la lusinga mia mamma con un tono allusivo, facendomi diventare rossa come un peperone. Quando Taylor non mi guarda, la fulmino con lo sguardo...

-OH... Beh, per Sam farei di tutto, lo sai. Io la... Adoro, si, la adoro! - le risponde Taylor, visibilmente in imbarazzo, abbassando gli occhi mentre mia mamma mi fa un occhiolino furtivo.

Se potessi le sparerei un colpo in questo momento, peccato che le voglia così bene!

-Ah, Amanda! Tu non sai la grande notizia!!! - si illumina in volto la mia migliore amica, rivolta a mia mamma.

-Samantha ha deciso di mollare Doug! - esclama concitata, lasciando mia mamma di sasso.

-No! Non mi dire!!! - urla, restando a bocca aperta, per poi guardarmi con aria maliziosa.

-E dimmi, Sammy... Come mai hai avuto questa epifania? Cosa è successo per farti capire che questa era la cosa giusta da fare?- mi chiede retorica, passando spudoratamente lo sguardo tra me e Taylor, facendomi arrossire di nuovo.

-Ecco... Ho solo capito che Taylor ha sempre avuto ragione. Che tutti, avevate ragione. - spiego, cautamente.
-Doug è un coglione. - dico semplicemente, scrollando le spalle.

Mia mamma lancia un'occhiata a Taylor, poi sorride compiaciuta.

-Certo tesoro, sono sicura che sia stato questo il motivo. Bene, ora devo andare al lavoro, ma ci vediamo domani. - dice, per poi alzarsi elegantemente in piedi. Saluta me e la mia migliore amica, per poi uscire dal mio monolocale.

Noto sguardi interrogativi nel viso di Taylor, ma nonostante questo non mi chiede nulla.

Passiamo la mattinata facendo la nostra camminata veloce lungo il lago, poi decidiamo di pranzare con un kebab lungo la via del ritorno, e il resto della giornata la passiamo facendo qualche gioco di società e guardando telefilm sul divano mangiando gelato panna e cioccolato dalla stessa vaschetta.

L'atmosfera è serena, come se quando siamo insieme, nessun demone del passato potesse scalfirci.

Decido di farmi una doccia, perché il caldo afoso si è fatto sentire parecchio, oggi.

-Vai pure, io inizio a preparare qualcosa... Mmh, non ci sono praticamente più verdure fresche. Dobbiamo andare a fare un po' di spesa, uno di questi giorni, ok? - sospira pensierosa Taylor, per poi afferrare un barattolo dalla dispensa.

-Che dici? Faccio una pasta al pesto? - propone, mostrandomi il vasetto con fare interrogativo.

-Certo, va benissimo. Vado in bagno- acconsento, per poi entrare cautamente in bagno.

Come mai mi sento così in ansia quando mi trovo da sola? In fondo, la mia parte razionale lo sa che qui in casa mia, con Taylor al di là della porta, non può accadermi nulla di male...

Cerco di convincermi di questo mentre mi spoglio lentamente, continuando a guardarmi intorno sospettosa, quasi come se quel pezzo di merda potesse sbucare fuori da dentro la lavatrice, o roba del genere...

Devo essere diventata pazza.

Entro nell'ampio box doccia, apro l'acqua calda e inizio a lavarmi, insaponando il mio corpo con accuratezza, non tralasciando nulla, perché sento che così, in qualche modo, laverò via le mie paure, il senso di terrore che quel maniaco mi ha attaccato...

Ma non succede...

All'improvviso, l'enorme box doccia sembra inghiottirmi, restringersi intorno a me, intrappolandomi; mi manca l'aria, sento delle urla e solo in un secondo momento mi rendo conto che stanno uscendo dalla mia bocca, sento il collo stretto in una morsa, il mio respiro sempre più affannoso, non riesco più a respirare...

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