9. Litigi e dubbi

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Finalmente Taylor esce dal bagno.
Ci è stata dentro una vita!

Ha un'aria strana, sembra quasi... Affannata.

Sarà una mia impressione.

-Io mi sono sistemata i capelli mentre eri in bagno, quindi sono pronta, ora. Cosa dici, usciamo? - propongo, desiderosa di uscire al più presto da casa mia, quasi come se fuggendo da questo luogo, potessi sfuggire anche dai miei desideri più oscuri.
-Certo, andiamo.-

Il tragitto in ascensore sembra non finire più, mentre pensieri del tutto inappropriati si affacciano nella mia mente.

Finalmente raggiungiamo l'atrio del mio palazzo, uscendo a passo svelto verso il meraviglioso lungolago.

Iniziamo subito a camminare velocemente, mentre estraggo dal mio piccolo marsupio lo smartphone e le cuffie wireless.

-Tieni- dico distrattamente, porgendone una alla mia migliore amica, che la afferra subito per poi posizionarla nel suo orecchio.

Metto un pezzo delle Serebro, Mimimi, un po' datato ma mi dà sempre la carica per iniziare la mia attività fisica con energia.

-Ooh, ottima scelta, amica- commenta Taylor porgendomi il pugno, che prontamente batto piano col mio.

La camminata veloce prosegue silenziosa, mentre io e la mia migliore amica ci muoviamo in perfetta sincronia godendoci il panorama che ci circonda.

A un certo punto rallentiamo il passo, perché siamo quasi tornate al punto di partenza.

-Che pensi di fare con Doug? - mi chiede Taylor, spiazzandomi.

Mi giro a guardarla, e lei mi fissa di rimando, con sguardo estremamente serio.
In lei non c'è traccia del solito sarcasmo che generalmente riserva al mio fidanzato.

Io abbasso lo sguardo sui miei piedi che continuano a muoversi quasi meccanicamente, malinconica.

-Non lo so, Taylor... Sono molto arrabbiata. Ma in fondo so che mi ha piantata in asso solo per riuscire a passare del tempo con Jack. È un bravo ragazzo e mi fa piacere saperli insieme. Non si vedono molto, negli ultimi anni...- dico, ragionando a voce alta.

Sento Taylor sospirare rumorosamente, esasperata.

-Che ti prende, ora?! - le chiedo, un po' irritata.

-Samantha, dimmi una cosa. -

Mi dice di rimando Taylor, fermandosi di colpo. Mi afferra per le spalle, grave.

-Pensi davvero che se non ci fosse stato Jack in città, Doug sarebbe rimasto con te, a cena? -

Fa una pausa, continuando a fissarmi.

Io ci rifletto, confusa.

-Ma certo, perché non avrebbe dovuto? È smemorato, questo lo riconosco, ma quello era un evento importante per noi, e sono sicura che se avesse avuto impegni di qualche altro tipo, li avrebbe rimandati! - Esclamo, convinta.

La mia migliore amica scuote la testa, e si allontana di qualche passo, alterata, prendendosi la testa fra le mani.

-Ok, che cazzo stai dicendo Sam?! Ti rendi conto che Doug ti ha sempre e solo usata? Ti rendi conto che ti vuole solo scopare?!? Lui non ti ama! Non te lo ha neanche mai detto! Non ti amerà mai come... - urla la mia amica, interrompendosi di colpo.

-Non ti amerà mai come meriti. E se non te ne rendi conto, è solo perché non hai ancora aperto gli occhi. - conclude tristemente , abbassando il tono di voce.
Diversi passanti ci stanno guardando, curiosi.

Io rimango a corto di parole, non so cosa dire.
So solo che mi sento emotivamente a pezzi.

-Scusami... Ora devo andare. Oggi vado a pranzo con mia mamma, meglio che vada a... Farmi una doccia. - esalo, evitando lo sguardo tormentato della mia migliore amica.

Mi allontano da lei, dirigendomi verso il mio palazzo, perché non riesco più a sostenere il suo sguardo.

Fa male.

Fa davvero male l'idea che lei possa avere ragione...

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