22. Ricordi dolorosi

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Taylor

Il mio cuore si ferma per qualche secondo. Il terrore e la disperazione più devastanti che io abbia mai provato, tornano a bussare alla porta della mia mente, una porta che ho sigillato tanto tempo fa giurando di non riaprirla mai più...

Non posso credere di essere stata tanto stupida da lasciarmi scappare un commento simile.

Non posso credere di aver mostrato a Samantha questa debolezza, ho giurato a me stessa che nessuno avrebbe mai saputo cosa mi è successo. Cosa ho fatto.

Ma ora sono qui, pietrificata, e non so davvero cosa dire...

-Tesoro? Taylor, guardami, ti prego! - Sam mi distoglie dai miei pensieri, prendendo il mio viso tra le sue mani, obbligandomi così a guardarla negli occhi, i suoi splendidi occhi azzurri.

-Oddio! Ma stai tremando!! Vuoi dirmi cosa ti succede? Inizio a preoccuparmi, Taylor mi stai facendo preoccupare da morire!! C'è qualcosa che dovrei sapere?! - chiede, praticamente urlando, la mia migliore amica.

E non so davvero cosa dire... Non so cosa risponderle, vorrei solo che ciò che è accaduto nel mio passato fosse accaduto a qualcun altro, nel peggiore dei film drammatici.

Una lacrima scivola sul mio volto... E non è una lacrima di tristezza, ma di rabbia. Una rabbia cieca, che ha consumato la mia infanzia, una rabbia che credevo di aver occultato molto bene, negli ultimi otto anni...

Sam appoggia la sua fronte contro la mia, fissandomi con una intensità e una preoccupazione che mi fanno stringere il cuore. Non posso far altro che lasciare che le lacrime scorrano lungo il mio viso... Chiudo gli occhi tanto forte da sentire dolore, li chiudo perché non vorrei più vedere ciò che risiede nella mia memoria, vorrei che qualcuno mi donasse ricordi nuovi, molto diversi da quelli che purtroppo possiedo.

Sam mi abbraccia, mi stringe forte a sé mentre per la prima volta mi lascio andare, arrendendomi a ciò che sento, sfogando i sentimenti che ho represso con tutta me stessa. Mi aggrappo a lei, affondando la testa sul suo petto, mentre con estrema dolcezza accarezza i miei capelli scuri, dondolandosi piano a destra e a sinistra col busto come per cullarmi tra le sue braccia...

Dopo un po' si lascia scivolare stesa lungo il divano, trascinandomi con sé, e ci ritroviamo distese l'una di fronte all'altra, sento gli occhi gonfi come palloni.

Samantha mi guarda con una dolcezza infinita, per poi posare un delicato bacio sul bordo delle mie labbra, sembra come una morbida carezza sulla mia pelle che quasi scotta dal dolore di ciò che una semplice frase ha riportato a galla...

Poso anche io un bacio sulla sua guancia, per poi posarne un altro sulle sue labbra morbide, guardola negli occhi come se io stessi affogando e lei fosse il mio salvagente.

Lei chiude gli occhi ricambiando il bacio, attirando il mio viso al suo...

E a questo punto non riesco più a trattenermi, dischiudo le labbra e lei fa lo stesso, iniziamo a baciarci appassionatamente, lei con dolcezza, io con urgenza... L'urgenza di farmi curare dalle sue labbra morbide, di anestetizzare il dolore con l'amore che ho sempre provato per lei, la attiro a me come se da questo momento dipendesse tutta la mia vita...

La sua lingua volteggia attorno alla mia, regalandomi una pace che non sapevo di poter provare ancora, il mio cuore scoppia di gioia nel percepire la passione con cui mi sta baciando, e non posso fare a meno di chiedermi se anche lei provi quello che provo io...

Vorrei lasciarmi andare, vorrei di più, ma improvvisamente mi rendo conto di quello che ha appena vissuto Samantha, e decido di fermarmi. Non posso, non ora...

Mi stacco dalle sue labbra a fatica, continuando a guardarle con desiderio.

-Cosa stiamo facendo, Sam...?-le chiedo, col respiro ancora affannoso.

Lei mi guarda con tenerezza, anche se leggo preoccupazione nei suoi occhi... Il che è comprensibile. Lei non sa nulla. Nessuno sa nulla.

-Non lo so... Ma so che è questo che mi sento di fare... Vuoi che mi fermi? - si allarma.

-Oddio... Scusami... Non avrei dovuto. È... È successo di nuovo. Io... Non so cosa mi prenda. In effetti mi hai detto tu stessa che quel bacio... Il bacio dell'altro giorno, non è contato nulla per te... E quindi io non avrei dovuto... - farguglia, mettendosi seduta di colpo.

Ma quindi, le mie supposizioni erano giuste?

Per lei ha davvero contato qualcosa, quel bacio?

In tutta risposta mi siedo accanto a lei, posandole un altro bacio a stampo, sempre sulle labbra, guardandola come se fosse per me la persona più importante al mondo. E in effetti, lo è...

Mi guarda con aria tormentata, guarda le mie labbra carnose, e sembra combattuta.

-Questo bacio cosa vuol dire, Taylor? Vuol dire forse che... Che tu tieni a me in... Beh, in quel modo? - mi chiede, rossa in viso.

Non posso fare a meno di arrossire a mia volta.

Distolgo in fretta lo sguardo da lei, in ansia: nella mia testa ho immaginato questo momento per tutta la vita. Ho immaginato almeno un milione di modi alternativi per confessarle il mio amore, alcuni romantici, altri più brutali, altri ancora più eclatanti... Ma ora che mi si presenta questa occasione, non so davvero cosa dire. Come dirlo. Che parole usare... Lo zero assoluto.

Lei gira di nuovo il mio viso verso il suo, accarezzandomi le guance con le sue mani, fissandomi con sguardo interrogativo.

-È che... I-io non so c-come... - balbetto, deludendo così ogni mia fantasia precedente...

-Ascolta, non devi dirmi per forza cosa ti passa per la testa, se non te la senti in questo momento. Però vorrei davvero sapere perché stavi piangendo, prima... Ci sono cose del tuo passato che io non so? - mi chiede con una dolcezza disarmante, facendomi sentire un verme. Per aver omesso una cosa così importante del mio passato. Ma soprattutto, per non averle dichiarato il mio amore come avrei voluto!

Spero che questa mia esitazione non le faccia credere che lei non mi piaccia, ma il fatto che me lo abbia chiesto fa svolazzare uno stormo di farfalle nel mio stomaco, perché in fondo comincio a pensare seriamente che lei stia iniziando a provare qualcosa per me, qualcosa che va oltre l'amicizia...

-Si, è così. - le rispondo finalmente, abbassando lo sguardo, colpevole.

Lei annuisce, comprensiva.

-E... Sono cose che ti sono successe prima di conoscermi? - chiede ancora, con cautela.

Io annuisco senza dire una parola, fissando le mie mani sul mio grembo, mentre muovo nervosamente le dita arricciandole tra loro.

-Ti va di raccontarmi cosa ti è successo? Taylor... Lo sai che con me puoi parlare di qualsiasi cosa... - dice, quasi in un sussurro.

E vorrei farlo. Lo vorrei davvero, ma... Non posso. Non posso rivelare una cosa del genere, io...

-Mi dispiace ma... Non ce la faccio. Non ora, non... Non così... Ho bisogno di tempo, di pensare a come dirtelo... - ammetto, sommessamente, quasi come se temessi che qualcuno mi possa sentire.

Samantha annuisce di nuovo, grave, per poi prendermi tra le sue braccia e ricominciare ad accarezzarmi i capelli.

-Ok... Allora, per sta sera, ti va se ci guardiamo il telefilm accoccolate sul divano, e non parliamo più di nulla? - mi propone, con mio grande sollievo. Io la guardo, grata, e in tutta risposta mi accoccolo a lei appoggiandomi alla sua spalla.

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