Samantha Cooper ha 21 anni, è una bellissima ragazza e ha tutto ciò che sognava fin da bambina: un lavoro che le piace, un monolocale tutto suo nella ridente città di Orlando in Florida, una migliore amica che per lei sarebbe disposta perfino a sepp...
Nel pomeriggio, Hank e Poppy si presentano qui a casa mia con una quantità industriale di gelato.
Io e Taylor li accogliamo con calore: un gelato è sempre ben accetto, col caldo afoso di questo periodo!
Sono molto felice di vederli. Mi sembra quasi che la mia vita stia lentamente tornando alla normalità... Si bhè, più o meno...
Ci accomodiamo tutti insieme a tavola, e noto che i miei amici e colleghi sembrano fare di tutto per mantenere un'atmosfera allegra: non fanno mai riferimento a quello che mi è successo, non parlano mai di quella sera... E gliene sono infinitamente grata, perché sinceramente non avrei la minima voglia di affrontare l'argomento. Non ci voglio neanche pensare, a dirla tutta...
-... E insomma, questo tizio era così ubriaco, ma così ubriaco, che nel porgere la birra alla tipa con cui ci stava provando, gliela ha rovesciata tutta addosso! - racconta Hank, concitato, con aria divertita.
-Si, cazzo, ho dovuto pulire quel fottuto pavimento da birra e... Vomito. Che schifo, veniva da vomitare pure a me, ma poi avrei dovuto pulire di nuovo!- esplode Poppy, rude, facendoci scoppiare tutti a ridere.
Per poco non sputo il gelato!
-E quella povera ragazza? Come ha reagito? - chiede Taylor, quasi senza fiato dal ridere.
-Le ho detto che se aveva bisogno di fuggire da quella tana di matti, le avrei chiamato un taxi- risponde Hank facendo spallucce. Lo guardo, sospettosa, puntandogli contro il mio cucchiaino di plastica con fare inquisitorio.
-Questa storia non è finita! Dimmi la verità. Non ha preso quel taxi! - esclamo , già quasi sicura della risposta.
-Si, esatto... Se la è portata a casa il vecchio Hank, quella pupa... Probabilmente aveva bevuto un po' troppo anche lei, per accontentarsi di questa vecchia zucca pelata! - svela Poppy, tirando una pacca sulla enorme spalla del barista, che immediatamente arrossisce fino alla suddetta pelata.
-Poppy! Dovevi proprio spiattellare tutto, cazzo?! - infuria Hank, facendoci ridere di nuovo a crepapelle.
-Oddio, ma non era un po' giovane per te? - lo punzecchio, divertita, chiedendomi come faccia a conquistare tante donzelle della mia età.
Ok, è muscoloso, ed è sicuramente simpatico... Forse in fondo ha un suo fascino... Ma io non potrei mai!
-Credi davvero che io sia così vecchio?- mi chiede, affranto, infilandosi in bocca praticamente un'intera pallina di gelato.
Io sorrido, tenera, circondandolo col mio esile braccio.
-Ma no che non lo sei, e comunque probabilmente la tua pelata lascia un dubbio sulla tua età a molte persone! Sai, per via che non si vede se hai i capelli bianchi! - lo prendo in giro, stampando un bacio sulla sua guancia.
-Si, certo, come no!- ride Poppy, sarcastica. Poi si alza in piedi, tirando Hank per il braccio con improvvisa impazienza.
-Omone, dobbiamo andare al lavoro. Sono le quattro e mezzo passate... Meglio andare ad aprire.- lo incita, seria.
Ora che osservo meglio i loro volti, noto come siano pieni di occhiaie, sembrano davvero spossati.
-C'è tanto lavoro, vero? - chiedo grave, avvicinandomi ai miei amici. Loro annuiscono stancamente.
Mi sento così in colpa per non essere li al loro fianco, il mio aiuto al bancone è fondamentale!
-Ma tranquilla, il capo lo sa che... Beh, che cosa è successo. Gli abbiamo detto che ti serviva almeno una settimana di riposo, e per ora non ha obiettato...- cerca di tranquillizzarmi Hank, premuroso come sempre, ma al sentire nominare il capo, spalanco gli occhi e la bocca allo stesso tempo.
-Cody è tornato in città?! - chiedo, con voce acuta.
Cody Davis è il titolare del World of Beer, è un ragazzo giovane e bello, e molto ricco. Ha dei lineamenti da fotomodello, la pelle perennemente abbronzata, e dei capelli neri incorniciano un paio di occhi verdi belli da far girare la testa. Veste sempre in maniera impeccabile, ed è talmente ricco da potersi permettere abiti su misura, gemelli d'oro e un Rolex diverso per ogni giorno della settimana.
Non lo vediamo spesso, poiché possiede una intera catena di hotel, due casinò e svariati locali di successo, sparsi per l'America, e viaggia in continuazione da un posto all'altro, gestendo i suoi affari meticolosamente.
Non è mai stato il mio tipo, ma devo ammettere che fa sempre un certo effetto.
La sua ricchezza è frutto di investimenti fortunati; tutto ha avuto inizio pochi anni fa, quando suo padre è morto e gli ha lasciato in eredità il casinò che la sua famiglia gestiva da due generazioni.
Cody ha investito una parte del ricavato del casinò, e nel giro di poco tempo ha acquistato il secondo, ma nessuno sa con precisione come abbia fatto a comprare anche tutti gli altri beni in così poco tempo.
Le donne gli muoiono dietro, ma lui non sembra farci molto caso.
Ogni tanto lo vedo sulle riviste di gossip, o su Instagram, in compagnia di bellissime donne, tutte quante modelle o attrici famose, ma le sue storie non durano mai più di una notte, da quel che so.
Cody Davis è quel tipo di uomo che affascina e intimorisce allo stesso tempo.
-Tutto bene, bellezza?- mi chiede Poppy, riportandomi alla realtà. Io annuisco subito, anche se con poca convinzione.
-è che mi dispiace lasciarvi da soli, ragazzi. Sono certa che si senta parecchio, la mia mancanza... - confesso, un po' triste.
-Bambolina, lo sai che ci lavoriamo in ottantacinque in quel locale, vero? Non sei mica l'unica che sa spinare birre e preparare cocktail - mi canzona gentilmente Hank, accarezzandomi una guancia. Io gli sorrido.
-Si, ma quel pirla di Bob non è in grado di preparare un cazzo di cocktail decente, non capisco perché si sia proposto di sostituirti per tutta la settimana... Io non pagherei neanche un dollaro per ingurgitare quella robaccia!- esclama Poppy, scatenando nuovamente l'ilarità di questo piccolo gruppetto.
-È vero, Sam sa preparare I cocktail migliori di tutta Orlando! - mi loda Taylor, attirandomi a sé in un abbraccio. I miei occhi incontrano immediatamente i suoi, e penso a quanto vorrei baciarla in questo momento...
-Bene, bellezze, ora noi andiamo, ma ci vediamo nei prossimi giorni. - ci saluta Hank, dandomi un buffetto sulla guancia.
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